venerdì 17 dicembre 2021

Una giornata natalizia all’ombra della Madonnina

La recente apertura della Galleria del Monte Ceneri ha dato a Lombardi e Ticinesi nuove opportunità di spostarsi rapidamente e comodamente in treno. Adesso da Locarno è possibile arrivare a Milano in meno di due ore senza cambi, cosa molto apprezzabile anche per il costo ragionevole. Eccoci quindi dal Lago Maggiore alla Stazione Centrale di Milano, primo obbiettivo della nostra giornata ambrosiana.

Create Escape 2021 - un detenuto evade grazie alla libertà delle parole.
Sul muro della prigione di Reading, che ha ospitato anche Oscar Wilde

Proprio in stazione (Galleria dei Mosaici, lato IV Novembre) fino al 27 febbraio è possibile visitare la mostra The world of Banksy dedicata al famigerato artista di graffiti britannico. Il percorso immersivo propone oltre 130 opere che raccontano il mondo del misterioso artista, famoso per affrontare con ironia temi politici e di denuncia sociale. Nell’allestimento sono state ricreate su supporti murari o appese, alcune delle sue icone più note create con stencil e vernice spray, accanto ad altre meno conosciute ma ugualmente toccanti o cariche di amara ironia. 

Pigeons 2004
Piccioni europei invitano l'africana rondine a tornarsene da dove è venuta 

Le opere per lo più lasciano lo spettatore con un sorriso a denti stretti, interpellando direttamente chi le guarda e creandogli una visione scomoda. Siamo tutti chiamati a rispondere alle domande attuali che Banksy ci pone, in una società dove le merci hanno più valore delle persone, e il diverso è spesso tenuto lontano che sia uno Steve Jobs figlio di immigrati, o una rondine africana scacciata dai piccioni inglesi; una società dove si comunica più con il proprio telefono che con il proprio partner. 

Mobile Lovers - 2014

Le opere di Banksy in un vero e proprio atto politico, guardano lo spettatore che le guarda, non si può rimanere indifferenti, si deve assumere un ruolo attivo, anche solo nella riflessione che scaturisce dal messaggio che ci portiamo a casa. A chiudere l’esposizione è l’icona banksiana della bambina, che guarda sconsolata il suo palloncino volare via: la perdita dell’innocenza dell’infanzia, dove niente di brutto può succedere. Anche noi alla fine della mostra ci sentiamo così, impotenti di fronte ad una realtà che ci sfugge.

Girl with Balloon - 2003

Arrivati in n Piazza del Duomo tutto risplende di luci natalizie, il mercatino con le casette di legno e a Palazzo Reale diverse mostre tra cui quella dedicata a Monet con le opere provenienti dal Museo Marmottan, in cui spiccano diverse tele dedicate al suo giardino, in un'ossessivo e meticoloso studio della luce e dei suoi riflessi nelle diverse ore della giornata. Se volete andarci, meglio prenotare in anticipo se non volete patire il freddo in fila, rischiando di rimanere fuori.



Se vi dovete fermare a mangiare, evitate di farlo a Spazio Milano nel Mercato del Duomo, bella la vista sul Duomo ma piuttosto caro e cibo non così apprezzabile. Personale gentile.

Consigliato anche un bel giro ai Navigli molto suggestivi con le illuminazioni di Natale che si rispecchiano sul canale. Qui invece assolutamente da non perdere il ristorante Brellin, squisiti i piatti tipici della cucina tipica milanese, buoni prezzi e personale molto gentile. Consigliata la prenotazione.



di Cristina Radi

venerdì 17 settembre 2021

La Vallemaggia con gli occhi di Losa (Casa Rusca, Locarno fino al 1 novembre)

Riscoprire la Vallemaggia, i suoi colori e le sue linee con occhi nuovi, anche solo questo potrebbe essere un valido motivo per visitare la mostra antologica di Armando Losa (Locarno 1936-Verscio 2016), esposta nella Sinopia del Museo Casa Rusca fino al 1 novembre. La mostra si inserisce nel ciclo che il Museo dedica agli autori più rilevanti del panorama artistico del Locarnese.

Paesaggio dal tema “Tre Terre”, 2004 collage e acrilico su tela, 101 x 101 cm © Atelier Armando Losa

Alessia Bottaro, curatrice dell’allestimento insieme a Rodolfo Huber, Direttore ad interim del Dicastero Cultura della Città di Locarno, ha selezionato una trentina di opere del periodo che va dalla metà degli anni ’60 fino al 2012, scegliendole fra le molte della vasta collezione presente a casa Losa a Verscio, in cui sua moglie Francine conserva con cura ancora intatto lo studio, vera fucina dell’artista. Le opere sono tutte disegni e dipinti, che se da una parte ci ricordano per la formalità delle linee la formazione di grafico dell’artista, dall’altra sono anche un tributo alla natura soprattutto nella sua variegata cromia. La selezione è un’antologia rappresentativa dei vari periodi della produzione di Losa. L’incipit è dato da due teste dalla forma piuttosto straniante, prodotte nel periodo accademico dell’autore a Brera, frutto delle sue prime sperimentazioni. Seguono studi dal vero con paesaggi di montagna, per arrivare agli sguardi su una natura frammentata e scomposta, di cui però rimangono le colorazioni delle varie stagioni o dove le linee si disfano per diventare addirittura motivi astratti. Così nelle tele vere e proprie macchie di colore a partire dall’osservazione dei licheni, dove i colori sono però i rossi, i gialli, i marroni dei boschi e della terra. La stratificazione della materia come accade spesso nei paesaggi naturali, è ben rappresentata dall’uso della tecnica del collage con materiali dalla consistenza varia e spesso profondamente tattile.

Licheni, s.a. tecnica mista su tela, 100 x 100 cm © Atelier Armando Losa

Accanto alle opere esposte nelle due sale principali, sono proiettati alcuni video-testimonianze di personalità, che hanno collaborato o vissuto a stretto contatto con Armando Losa come i suoi amici e sodali Carlo Kiki Berta e Pierre Casè (di cui proprio in questi giorni è in corso la mostra sugli Ex Voto alla Fondazione Ghisla), per restituire al visitatore un profilo biografico “tangibile” dell’artista.

La mostra vuole essere un omaggio a questo autore che insieme ad altri artisti suoi contemporanei, ha contribuito allo sviluppo culturale della regione del Locarnese. Oltre alla cura di numerosi progetti grafici, anche per Casa Rusca e per il Locarno Film Festival, l’artista ha infatti esposto regolarmente le sue opere ed è stato membro intraprendente di Visarte (già SPSAS Società dei pittori, scultori e architetti svizzeri) fino alla sua scomparsa nel 2016.

Armando Losa, ca. 1990 © Atelier Armando Losa

L’esposizione è accompagnata da un catalogo con la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e testi in italiano e tedesco.

Armando Losa

Museo Casa Rusca

Piazza Sant’Antonio, CH-6600 Locarno

tel. +41 (0)91 756 31 85

Fino al 1. novembre 2021

Orari Martedì - Domenica 10.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00 Lunedì

 chiuso

di Cristina Radi

martedì 7 settembre 2021

OSA! Stagione autunno 2021

 Si preannuncia ricca di novità la nuova stagione autunnale di OSA con tanti appuntamenti, diversi anche ad ingresso gratuito, di teatro con il Festival la Donna Crea con la direzione di Santuzza Oberholzer e di musica per la rassegna Voci Audaci con la direzione artistica di Oskar Boldre.

Sabato 11 settembre (ore 16.00) si apre la stagione a Tenero, a grande richiesta del pubblico, con il percorso-spettacolo Anime e sassi del Teatro dei Fauni (ritrovo Piazza Chiesa).

Anime e sassi del Teatro dei Fauni
Sabato 11 settembre
 (ore 16.00), Tenero (ritrovo Piazza Chiesa)

La musica spazia tra i generi più vari, ma sempre presentando artisti che mettono la voce al centro della loro ricerca e ne fanno il loro strumento principale. In ottobre tre eventi ad ingresso gratuito, alla Chiesa Evangelica di Ascona, un concerto di due amati cori ticinesi che in Uniti per ringraziare abbracciano tutte le età della vita: dai piccoli di Calicantus ai grandi di Goccia di voci, un ringraziamento a chi si è prodigato per gli altri durante la pandemia (1.10). 

Uniti per ringraziare, Cori Calicantus e Goccia di voci
Venerdì 1 ottobre ore 20.30, Chiesa Evangelica di Ascona

Si prosegue in due belle chiese di Locarno: i Modulata Carmina propongono Amor mundi, musica antica e polifonia nella Chiesa Nuova con un repertorio di testi ritrovati nei libri antichi in un attento lavoro di ricerca (16.10); e visto il successo dello scorso anno sarà riproposta la minirassegna Incanta l’attimo nella chiesa del Cimitero, piccolo gioiello affrescato del 1400, due giorni di ascolto intenso con 6 concerti brevi aperti a diversi generi musicali (30-31.10), per celebrare insieme nell’abbraccio della musica la commemorazione dei defunti. 

Incanta l'attimo, 6 concerti brevi
Chiesa del Cimitero di Locarno, 30 e 31 ottobre 2021 ore 15.30-18.30

Un focus particolare sarà dedicato ai ritmi così diversi della Spagna. Il cante flamenco del Sud è portato in scena in Guadalquivir dal rinomato cantante di flamenco José Salguero con il suo quartetto e ballerina a Minusio (8.10), mentre le sonorità del Nord saranno a Muralto con l’eccezionale trio basco Kalakan, che ci conduce con ritmo, nella lingua e nelle tradizioni di questa regione (19.11). In novembre poi anche una puntata fuori porta nello studio 2 della RSI di Lugano con Ambra scuro del versatile cantautore siciliano Ivan Segreto (7.11).

Kalakan trio
Venerdì 19 novembre ore 20.30, Sala dei congressi Muralto

teatro: pomeriggio e serata a Muralto (6.11), dedicati al tema de La donna crea, Immaginazione donna con la creativa food designer di casa nostra Agnese Z’graggen e l’attrice inventrice della clownessa Gardi Hutter in conversazione con la giornalista RSI Patricia Barbetti, a seguire l’apericena a cura della Agnese Z’graggen (su prenotazione); e per concludere con ironica allegria lo spettacolo Gaia Gaudi di Gardi Hutter sul tema tabù della morte, in cui l’anima del personaggio clownesco Hanna svolazza per la scena, ignara di essere ormai passata a miglior vita.

Gaia Gaudi di Gardi Hutter
Sabato 6 novembre ore 20.30, Sala Congressi Muralto

Vari e per tutte le età gli appuntamenti di teatro ragazzi ma non solo, con spettacoli interessanti anche per il pubblico adulto. A Muralto un’inedita versione con maschere e senza parole del racconto di Natale di Dickens, Scrooge, messa in scena dalla compagnia locarnese Perpetuomobile, che fa del teatro fisico la sua cifra stilistica (24.10). Tre gli spettacoli per i più piccoli: Abbracci del Teatro Telaio, due teneri panda a scuola di abbracci (Tenero 7.11), Le nid del Progetto GG in cui arriva uno strano uovo che porta novità, ma scombina anche i consolidati rituali quotidiani (Muralto 21.11) e per concludere l’anno in allegria Il bosco in valigia del Teatro dei Fauni, la signora del bosco viaggia con una valigia piena di sorprese, per festeggiare la fine dell’anno in famiglia (Locarno 30.12).



Le Nid, Progetto GG
domenica 21 novembre ore17.00, Sala Congressi Muralto

Gli spettacoli si terranno nel rispetto delle norme Covid-19 vigenti. Prenotazione altamente consigliata.

 

Programma completo su: www.organicoscenaartistica.ch / FB: organicoscenaartistica

Telefono: 076 280 96 90 / e-mail: info@organicoscenaartistica.ch

di Cristina Radi

giovedì 2 settembre 2021

Passeggiata musicale di Arcegno, Losone 11 settembre

Se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di concedervi questo pomeriggio di natura e musica, che sabato 11 settembre 2021 come tutti gli anni, il Comune di Losone offre ai suoi cittadini e a chi ama passeggiare nei boschi in modo "artistico".

La Camminata musicale di Arcegno è una breve passeggiata nella natura e nella storia locale. Artisti e gruppi musicali si esibiranno ai margini del Parco di Maia, l’unica riserva naturale ticinese raggiungibile a piedi da una città, a pochi passi dal Monte Verità. Il percorso prenderà avvio al Prato delle Streghe (Via Enrico Pestalozzi, Arcegno). Dalle 13:30 alle 15:00 ogni 30 minuti sarà organizzato un nuovo giro. Gli spettacoli saranno riproposti all'arrivo di ogni gruppo. Per raggiungere il punto d’inizio è possibile usufruire anche di due navette gratuite che partono dal posteggio delle Scuole medie di Losone.

Dalla Grotta dei Pagani alla chiesa di Arcegno

Sarà la musica popolare degli Esiliati dell’Osteria ad accogliere il pubblico al primo concerto nella misteriosa Grotta dei Pagani. Si seguirà poi il sentiero che lambisce lo stagno del Barbescio per raggiunge la radura della Scuola nel Bosco di Arcegno, dove Maurizio Catarin si esibirà in uno spettacolo jazz e di bossa nova. Successivamente, nella cornice dell’anfiteatro dei boschi del Campo Pestalozzi, il violino elettrico di Stefano Sergeant metterà in musica insieme all’attrice Dianora Marabese un racconto di Stefano Benni. Quindi, ci sarà un piccolo punto di ristoro, dove dissetarsi e gustare alcune golosità.

La camminata riprenderà attraverso i vicoli acciottolati del compatto nucleo medievale di Arcegno, nella cui piazzetta Clown Orit divertirà il pubblico. Nel vicino Antico Lavatoio sarà il turno di Ivano Torre e delle sue percussioni. Infine, la passeggiata terminerà alla chiesa, in cui eccezionalmente risuonerà la musica elettronica dei r·ed. A partire dalle 16:30 fino alle 19:00 di fronte al sacrato saranno disponibili le navette per tornare alle scuole.

È necessario annunciarsi entro giovedì 9 settembre a comunicazione@losone.ch indicando: nome, luogo di partenza (scuole o Arcegno), numero di partecipanti (eventualmente anche telefonando al +41 91 785 76 29).

di Cristina Radi




mercoledì 18 agosto 2021

Il festival Castello incantato fra lago e monti del Locarnese

Riparte la carovana del festival internazionale di teatro di figura itinerante Il castello incantato, alla ventitreesima edizione. 

Tradizione e innovazione son sempre state le cifre stilistiche del festival organizzato nel Locarnese dal Teatro dei Fauni con la direzione artistica di Santuzza Oberholzer. Le altre consuetudini sono: l’entrata libera per il pubblico di ogni età e la rappresentazione in una sala delle vicinanze in caso di pioggia.

 E vissero…felici e contenticompagnia Burattini Cortesi
mercoledì 18 agosto ore 21, Muralto Lungolago Burbaglio

La novità della programmazione di quest’anno è la grande presenza di donne, soprattutto come soliste anche negli stili più tradizionali, affidati solitamente ai burattinai.

Dei 12 spettacoli previsti, 6 sono creati e interpretati da sole donne.
Questa edizione è anche un omaggio alle figure della tradizione italiana, presentate da maestri d’arte provenienti da Lombardia, Liguria, Veneto, Sicilia, Sardegna e Napoli. Pulcinella è accompagnato dai suoi compari, Gioppino mercoledì 18 agosto ore 21 a Muralto Burbaglio, che presenta E vissero…felici e contenti, con Burattini Cortesi, in cui, l’eroe burattino, soccorre gli innamorati contrastati dal prepotente Cavaliere Korvak e dalle magie della Strega.

Teste di legno, burattini tradizionali anche a Ronco S/Ascona giovedì 26 agosto sempre alle 21 interpretano la fiaba classica Cappuccetto rosso, di e con Gino Balestrino con inedito finale.

 Cappuccetto rosso, di e con Gino Balestrino
giovedì 26 agosto ore 21, 
Ronco S/Ascona

Questo con altri 5 spettacoli sono adatti anche al pubblico dei più piccoli, hanno anche la funzione di iniziazione al teatro, come quelli del fine settimana del 28 e 29 agosto che iniziano alle ore 17.30.

Sabato 28 si scoprirà un luogo nuovo a Locarno che per l’occasione è stato anche battezzato (non ufficialmente) Prato alla Morettina, dove il Teatro dei Fauni presenta Il bosco in valigia, il suo spettacolo storico, poetico ecologico, che festeggia i 30 anni di tournée; domenica 29 al Portigon di Minusio vedremo Storie di lupi con la CompagniaAlberto De Bastiani, per vincere la paura del lupo, che non è poi così cattivo.

Storie di lupi, Compagnia Alberto De Bastiani
domenica 29 agosto ore 17.30, Lungolago al Portigon di Minusio

Per tutto il pubblico a cui è rimasto un cuore da bambino, dall’Argentina arriva il teatro d’ombre da cui è nato il cinema, giovedì 19 agosto ore 21.00 a Gerra Gambarogno, Delta Valle, Sombras de cine (Ombre del cinema), di e con Valeria Guglietti, numeri musicali tratti dai film famosi e alcune forme di micro-teatro.

Sombras de cine (Ombre del cinema), di e con Valeria Guglietti
giovedì 19 agosto ore 21.00 Gerra Gambarogno, Delta Valle


Per la prima volta al festival vedremo i pupi siciliani, presentati dall’ultima generazione della celebre famiglia Cuticchio, venerdì 27 agosto ore 21.00 a Minusio, Lungolago Portigon in La pazzia di Orlando della Compagnia dei pupi Ippogrifo da Palermo.


La pazzia di OrlandoCompagnia dei pupi Ippogrifo
venerdì 27 agosto ore 21.00, Lungolago Portigon 
Minusio


Si torna anche in Valle Verzasca, a Brione dove la compagnia organizzatrice del festival, Teatro dei Fauni, sabato 21 agosto alle ore 17 presenta Anime e sassi, un percorso teatrale-musicale che partendo dalla Chiesa, accompagna il pubblico in un paese immaginario di inizio ’900, arricchito da antiche leggende.

Venerdì 3 settembre ore 21.00 a Losone, Piazza San Giorgio arrivano marionette dalla Sardegna con Nadia Imperio in Camminando sotto il filo, un divertente cabaret in cui non manca un’esibizione dei canti dei Tenores.

Camminando sotto il filo, con Nadia Imperio
Venerdì 3 settembre ore 21.00, Piazza San Giorgio 
Losone

Gran finale sabato 4 settembre a Locarno in Piazza San Francesco dalle 15 alle 19 con Il paese dei balocchi alla sua quarta edizione. È un pomeriggio con tre spettacoli e giochi per tutte le età. Dalla Spagna provengono i giochi di abilità e ingegno, costruiti con materiali riciclati dal maestro catalano Joan Rovira di Guixotde8, fruibili liberamente da tutti. Alle ore 15.00, 16.15 e 17.30 verranno presentati gli spettacoli: Parole di carta o Palabras de papel, in italiano, dell’artista argentina Nina Franco, brevi storie e scene nel teatrino di origine giapponese Kamishibai e Il circo dei burattini, un circo piccino con un direttore prepotente della compagnia Ilcerchio tondo.

sabato 4 settembre Locarno in Piazza San Francesco
dalle 15 alle 19
 con Il paese dei balocchi


programma completo su www.teatro-fauni.ch
info: Tel. 079 331 35 56, e-mail: fauni@teatro-fauni.ch

di Cristina Radi


venerdì 23 aprile 2021

Torna a sbocciare la primavera di OSA!

Come da tradizione la stagione Osa di primavera si apre venerdì 23 aprile con l’incontro a cura di Patricia Barbetti dal tema “Donne radice” con due artiste del territorio in una nuova sede sempre a Locarno, il Palacinema. La toccante scrittura di Doris Femminis profuma di terra, sia che si occupi delle capraie della Valle Bavona, che del disagio psichiatrico giovanile contemporaneo. Masha Dimitri, partita dal Ticino giovanissima, è tornata e ripartita più volte, nutrendo le sue radici appese ad un filo.

La scrittrice Doris Femminis
Palacinema Locarno 23.04
foto di Yvonne Bohler

Le storie minute di un paese, una famiglia attingono alle narrazioni di donne, madri e nonne; le artiste le fanno fiorire e le trasformano. Così è cresciuta la programmazione che si china ogni anno in modo serio, scherzoso e poetico, su un aspetto della sensibilità femminile, toccandone archetipi, sogni e vissuti e trovando come per caso autrici, cantanti, attrici, registe, che ci suggeriscono nuove strade e ci portano lontano o ci riportano a casa, ognuna con uno strascico sottile o pesante di radice che forse non ci abbandona. 

La teatrante Masha Dimitri
Palacinema Locarno 23.04

Prima assoluta per Quello che resta (24 aprile, Cambusateatro, Locarno), creazione di teatro danza ispirato al mito della bella Calypso prigioniera e carceriera della grotta, una riflessione sulla memoria del corpo.

Angela Calia in Quel che resta
Cambusateatro 24.04

Il fondo del sacco (30 aprile, Teatro di Locarno) fa rivivere una visione più sofferta della stessa valle, nella bellezza della prosa di Plinio Martini con la voce dell’attrice bellinzonese Margherita Saltamacchia e la musica dal vivo di Daniele Dell’Agnola. Una produzione del Teatro sociale di Bellinzona.

Il fondo del sacco
Teatro di Locarno 30.04
foto di Rocco Schira

La stagione teatrale prosegue all’aperto con la riscoperta, dei due nuclei di Piazzogna nel Gambarogno (23 maggio) e San Giorgio a Losone (29 maggio) con una passeggiata spettacolo: Anime e sassi del Teatro dei Fauni, storie con racconti e canti degli abitanti di un villaggio immaginario di inizio Novecento, per pubblico di ogni età.

Anime e sassi
Piazzogna, Borgo 23.05
Losone, Piazza San Giorgio 29.05
foto Dona De Carli


A conclusione, la Compagnia La Cavalcade en Scène in Annie (4 giugno, Teatro di Minusio) di e con Marialice Tagliavini, è la protagonista della storia vera di una giovane madre che a fine ‘800, seguendo il suo istinto intraprende un folle viaggio: il giro del mondo in bicicletta. 

Annie
Teatro di Minusio 04,06
foto Marco Ragaini

Per quanto riguarda la musica Voci audaci presenta il tradizionale Circlesong (14 maggio, la fabbrica Losone), condotto da Anita Daulne, Repubblica Dem. del Congo/Belgio, Charles Raszl, Brasile, Oskar Boldre e Costanza Sansoni, Italia. Questi vocalist sono anche gli animatori dei 6 workshops di canto e improvvisazione, che si terranno sempre a la fabbrica (dal 13 al 16 maggio) con gruppi di 15 partecipanti al massimo, ancora pochi posti disponibili.

Segue il concerto dell’originale gruppo francese di nuovo folk Lolomis (21 maggio, Teatro di Minusio) dedicato a Red Sonja, strega moderna ispirata ai fumetti. In collaborazione con Locarno Folk ed Elisarion

Lolomis
Teatro di Minusio, 21.05


 Dal 23 aprile al 4 giugno in programma 8 eventi di cui 3 a entrata libera; 6 di teatro sul tema Donne radice. Si terranno in 7 luoghi diversi anche all’aperto: a Losone, Locarno, Minusio e Gambarogno; sarà una stagione in bilico purtroppo anche a livello finanziario, vi saranno creazioni sorprendenti, per la gioia di ritrovarsi perché ora più che mai: NO CULTURE NO FUTURE.

Questa, che Osa! si augura di poter realizzare per intero, anche se con limitazioni, è la quarta versione del programma primaverile, gli organizzatori non vedono l’ora di riprendere ad essere parte di quel rito magico, che si crea tra artisti e pubblico.

Il desiderio maggiore è che ognuno si senta a proprio agio in questo emozionante ritorno alla condivisione dell’arte dal vivo.
Verranno rispettate le norme di sicurezza e i posti saranno limitati, 

tutto il programma sul sito di OSA!

prenotazione consigliata a: info@organicoscenaartistica.ch 

o al telefono 076 280 96 90.


di Cristina Radi

mercoledì 7 aprile 2021

Un'occhiatina in diretta alla vita nel medioevo? Al Parco archeologico di Tremona si può

Dal 1 aprile 2021 riapre l’Infopoint del Parco archeologico di Tremona sul Monte San Giorgio, a pochi kilometri dalle Cave di Arzo.

© Mendrisiotto Turismo, Studio Stellanove

Peculiarità dell’unico parco archeologico del Ticino, è la possibilità di noleggiare gli occhiali 3D per la visita al Villaggio medioevale, sbirciando nel passato per vedere come si viveva nel Medioevo in un piccolo villaggio di campagna.

© Mendrisiotto Turismo, Studio Stellanove

Per noleggiare gli occhiali bisogna passare all’Infopoint che si trova all’entrata del parco dalle 10 alle 18 dal giovedì alla domenica. Nei giorni festivi e nei periodi di vacanze il parco è sempre aperto, consultare il sito www.parco-archeologico.ch. Gli occhiali si possono noleggiare dalle 10.30 alle 17.00.

In rispetto delle direttive Covid, le presenze al parco saranno limitate ad un certo numero di visitatori contemporanemente, ed è consigliabile portarsi cuffie personali con attacco jack da 3.5 mm per ascoltare le spiegazioni, in alternativa si possono anche acquistare.

Sul sito del Parco ci si può preparare o approfondire la visita, leggendo il testo della medievista Elena Percivaldi “Il castrum di Tremona: una finestra sulla storia”, anche in francese, inglese e tedesco. 

Per info info@mendrisiottoturismo.ch o tel. 0041 91 6413050-0041 58 6883202

lunedì 1 marzo 2021

Vi consiglio un libro: Baci da Polignano di Luca Bianchini

Uno spumeggiante libro estivo del torinese, quasi polignanese Luca Bianchini, prolifico romanziere nato a Torino l'11 febbraio 1970, che ama cucinare mentre scrive. Con Mondadori ha pubblicato i romanzi Instant love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, Eros - Lo giuro (2005), Se domani farà bel tempo (2007), Siamo solo amici (2011), Io che amo solo te e La cena di Natale - da cui sono stati tratti due film di grande successo -, Dimmi che credi al destino (2015), Nessuno come noi (2017), portato l'anno successivo sul grande schermo, e So che un giorno tornerai (2018). È una delle voci di Mangiafuoco su Rai Radio 1.



 Polignano a Mare è ormai una delle mete più note e ambite della Puglia, regione in auge turistica in questa strana estate post coronavirus. C'è chi la conosce perché è la città di Domenico Modugno, chi per i tuffi spettacolari organizzati per il torneo di Red Bull Cliff Diving o per le sue bellissime scogliere. Ma Polignano a Mare è anche il regno del gelato, e una delle sue gelaterie più storiche è “Il super mago del gelo”, un'attività nata nel 1920 con un carretto ambulante, passata di generazione in generazione, ma sempre in mano ai Campanella.

Dal 'super mago' sono passati volti noti del cinema, della musica, della tv e dello sport italiani: l'attrice Monica Vitti (che a Polignano girò 'La ragazza con la pistola' di Mario Monicelli), Pippo Baudo, Gino Bartali, Lina Wertmuller, Gianni Morandi e, ovviamente, Domenico Modugno, che di Mario Campanella era amico.

A cent'anni dall'inizio dell'avventura c'è Anastasia Campanella a ricordare papà Mario in un libro: “Era un visionario quando diceva che Polignano era così bella che sarebbe diventata il salotto di Puglia”. Difficile dargli torto, oggi.

Al 'Super mago del gelo' si devono non solo i gelati, ma anche una bevanda originale come il 'caffè speciale': caffè, panna e scorza di limone, con l'aggiunta di un amaretto artigianale ottenuto con mandorle tritate. Perfetto a tutte le ore, anche di notte, è forse il prodotto più identificativo del 'Super mago'. Piacevole, frizzante e animato, questo romanzo corale con diversi personaggi veri e volubili, in gran parte spensierati e nel vento, narra con una prosa semplice ma avvincente la lunga, tormentata storia d’amore di due attempati amanti alla ricerca di uno spicchio di felicità: lei l’attraente e tosta Ninella, lui, il piacente Don Mimì Scagliuso, ma non sciupafemmine, (come l’altro Mimì, celebre, famoso, Domenico Modugno), polignanese doc fino alle midolla. Intorno a loro ruotano, in una girandola di avvenimenti, quasi una tribù di parenti, amici e conoscenti, uomini, donne, lesbiche, omosessuali, ma anche etero sessuali con i loro grattacapi quotidiani dai quali sono assillati, ma dai quali sopravvivono perché la vita è bella! Soprattutto a Polignano!

Alle vicende romantiche di Don Mimì si intercalano con brio ed umorismo quelle di sua moglie Matilde, femmina ambiziosa e inacidita, che ha piantato dopo anni di un matrimonio infelice, Don Mimì, il re delle patate pugliesi, per dominare, dopo essere stata dominata per anni, lo sbiadito Pasqualino Settebellezze, il tuttofare della ditta Scagliuso.

In Baci da Polignano troviamo anche la progenie di Don Mimì e Ninella: rispettivamente Chiara e Damiano e la loro figlioletta viziata e capricciosa che li comanda a bacchetta. E poi Orlando, il mellifluo avvocato con la sua finta fidanzata Daniela, in quanto lui è omosessuale e lei lesbica. Da non dimenticare la malinconica Nancy, che sogna di diventare la prima “influencer” polignanese e l’estroversa e taccagna zia Dora, che vive al nord e corre dal suo Veneto in Puglia per la restaurazione del Trullo, che ha ricevuto in eredità. Per questa incombenza, è incaricato Carlo il quasi architetto milanese, antica fiamma passeggera di Ninella.

Altro pregio di Baci da Polignano è la freschezza della scrittura coniata sul parlato di tutto i giorni e infiorettato di espressioni legate a personaggi e fatti reali del mondo d’oggi.

Di Augusto Orsi

lunedì 18 gennaio 2021

Vi consiglio un libro: Fiore di roccia di Ilaria Tuti

In questo periodo in cui ci viene limitata sempre di più la possibilità di praticare molte delle attività che riempiono il nostro quotidiano, voglio consigliare un libro, sia perché un buon libro è un ottimo modo per riempire i vuoti, si tiene attiva la testa e non ci si sente soli vivendo le vite degli altri, sia anche perché in parte ci possiamo rispecchiare nella storia, che narra di un periodo molto difficile come è stato quello della Grande Guerra e di come uomini, ma soprattutto donne hanno saputo reagire.


La protagonista e voce narrante di Fiore di Roccia della scrittrice friulana Ilaria Tuti (edito da Longanesi), è Agata Primus e come lei le sue amiche e compaesane, a cui viene chiesto di trasportare nelle loro gerle nelle trincea ad alta quota, tutto quanto serve per la sopravvivenza dei soldati, dai viveri, alle medicine fino alle armi. Queste donne, madri di famiglia, con dei pesantissimi carichi sulle spalle, affrontano la montagna che ben conoscono e diventano l’unica speranza dei soldati del Pal, fino a dover esse stesse imbracciare le armi per aiutare a respingere il nemico austriaco, meglio armato ed equipaggiato. Sono le Portatrici carniche.


Dalle pagine della Tuti, emerge tutta la fatica della guerra, ma anche il senso dell’eroismo e del valore che contraddistingue uomini e donne nella difesa della Patria. Personaggi sempre molto autentici con i loro dubbi e le loro fragilità, che si sono trovati a dover rispondere a momenti di grave difficoltà, tirando fuori tutto il coraggio e la resistenza di cui erano capaci. Con questo libro, Tuti ha voluto riportare alla memoria collettiva, il sacrificio e la forza di queste donne semplici, che volontariamente hanno messo a rischio la loro vita, da cui dipendeva anche quella di figli e anziani. Donne, dimenticate dai libri della grande Storia, abituate alla fatica e agli stenti, e rese ancor più forti dalla miseria. La narrazione è sempre molto intensa, ma mai ridondante, dalla prosa semplice quasi scarna, trasuda tutta l’ammirazione dell’autrice per queste eroine del quotidiano e ne rende la maestosità, rispecchiando l’austerità ma anche la bellezza di un paesaggio scarno come quello delle montagne del Friuli. L’umanità delle donne è il filo sottile che attraversa tutto il romanzo, fino al finale a sorpresa che riscalda il cuore e lascia speranza.

di Cristina Radi