giovedì 30 luglio 2020

Museo del Balì, in pratica la scienza (Saltara, Pesaro)

Nel periodo più adatto per osservare le stelle cadenti, è bello affidarsi a chi sa spiegarci che cosa stiamo vedendo. Per questo siamo andati con tutta la famiglia al Museo del Balì, nell’entroterra pesarese. Situato in una bella villa di campagna, il museo è tutto dedicato alla sperimentazione scientifica – non a caso il loro motto è “in pratica la scienza” - con integrato un moderno planetario e un osservatorio dotato di telescopio all’esterno nel parco della villa.


Nelle nove sale interne è possibile realizzare direttamente esperimenti intorno a diverse tematiche, come percezione, fisica (onde, luce, forze, elettromagnetismo), matematica, scienze della terra, scienze della vita e astronomia. Ogni postazione è corredata di una didascalia bilingue (italiano - inglese) e attraverso codici da scaricare sul cellulare si possono approfondire alcune spiegazioni e completare la conoscenza di diversi fenomeni scientifici.

Villa del Balì, sede del Museo

Ad un orario prefissato per ogni gruppo di entrata, c’è lo spettacolo guidato di 45 minuti all’interno del planetario, con una simulazione di un cielo stellato sotto una cupola di 8 metri di diametro in un viaggio tra stelle, costellazioni e pianeti spaziando tra astronomia, orientamento e mitologia. Adatto ai bambini dai 4 anni.


A causa delle disposizioni sul Covid è necessario prenotare l’ingresso sul sito del museo www.museodelbali.it, fissando giorno ed orario di entrata e alla cassa verrà comunicato anche l’orario per lo spettacolo del planetario. Se si vuole rimanere anche per l’osservazione notturna, d’estate è consigliabile fare la visita al museo negli orari del nel tardo pomeriggio, cenare e poi iniziare l’osservazione, che si può fare solo a partire dalle 21.30 quando arriva il buio. 


Visto che il posto è in collina, la sera potrebbe rinfrescare, per cui meglio portarsi un maglioncino per fare senza disagio l’osservazione notturna. Un consiglio anche per la cena: proprio accanto alla villa c’è una struttura che vende ottime piadine e volendo anche piatti caldi della tradizione marchigiana.

Fondazione "Villa del Balì"

Loc. San Martino snc
61036 Colli al Metauro (PU)

tel. 0039 0721 892390
email: info@museodelbali.it
www.museodelbali.it

di Cristina Radi



giovedì 9 luglio 2020

OSA! presenta un Doppio concerto (Losone, 16 luglio)

Giovedì 16 luglio (ore 21.00) a la fabbrica  di Losone, un doppio concerto, ultimo appuntamento del cartellone estivo di OSA!.
Canto Difonico con Giovanni Bortoluzzi e Ilaria Orefice, Sardegna-Italia
ll duetto combina il canto tradizionale delle tradizioni sarde e della Tuva, con strumenti unici come la shruti box, flauti polifonici dalla Slovacchia, arpe a bocca e percussioni. La performance diventa rapidamente un percorso sonoro, in cui l'ascoltatore viaggia attraverso le vibrazioni ancestrali dei quattro elementi naturali: acqua, vento, terra e fuoco. Performer ed insegnanti, Ilaria Orefice e Giovanni Bortoluzzi da lungo tempo si dedicano alla ricerca di vocalità estreme di varie tradizioni popolari (Sardegna, Tuva, Sud Africa), approfondendo il Canto Difonico dal punto di vista compositivo e polifonico. Hanno studiato le tecniche canore della Repubblica di Tuva (regione della Russia), indagandone stili e repertorio, ed integrandole con la tradizione corale sarda del Canto a Tenore, unica forma di Canto Difonico in Europa. Sono fondatori della scuola di Canto Difonico Sherden Overtone Singing School con base in Sardegna, dove insegnano il loro Metodo 4L per potenziare la vocalità.
Giovanni Bortoluzzi e Ilaria Orefice

A seguire 
PF - Pessoa Física Performance di e con Charles Raszl, Brasile
Un lungo cammino costellato di musica corporale, voce, danza e storie brasiliane ha portato a questa originale produzione. L'influenza delle varie culture europee, africane, e delle popolazioni originarie dell'America del sud, gli indios, forma la complessa pluralità culturale e la bellezza nata dal loro incontro, tipica del Brasile contemporaneo. 

Charles Raszl

"PF- Pessoa Física” è un'interpretazione personale, uno scorcio, un punto di vista che attraverso la danza e la musica vuole condividere e comunicare i simboli dell'immaginario collettivo brasiliano. Charles Raszl è cantante, chitarrista, interprete, compositore, educatore artistico e regista. Docente e performer in numerosi festival di tutto il mondo, diffonde la sua ricerca tra musica corporea e danze tradizionali brasiliane.


Posti limitati, prenotazione consigliata

Per info e prenotazioni:

telefono: 0041 (0)76 280 96 90

e-mail: ticket@organicoscenaartistica.ch


di Cristina Radi

lunedì 6 luglio 2020

Pietro Beretta. Bricoleur dell’anima (Mostra personale ad Ascona, fino al 27 agosto)


Da molti anni Casa Serodine, di proprietà del Patriziato di Ascona, grazie ad un accordo con il Comune, è adibita ad uso culturale e anche come luogo di esposizioni.
Pietro Beretta nel suo studio


Quest’anno, dopo la pandemia, è di scena Pietro Beretta (Lugano 1941) cresciuto ad Ascona, conosciuto nel Borgo come imprenditore e come artista originale ed estroso. La mostra, omaggio a Beretta, una parata di stili e di tendenze d’arte contemporanea realizzata ad un notevole livello creativo e soprattutto inventivo, si allinea con le avanguardie sovente esposte ad Ascona. Aperta il 27 giugno, senza vernissage, può essere visitata sia dal vivo che on line, fino al 23 agosto. In un catalogo illustrato, Michela Ris, Capo Dicastero cultura del Municipio di Ascona, con un testo introduttivo e Mara Folini, Direttrice del Museo Comunale di Ascona, con una significativa e dettagliata intervista, scandagliano la personalità umana e artistica del pittore asconese.

Occhi verdi

Pietro Beretta nelle sue opere pittoriche e plastiche, mostra grande capacità di assimilazione e competenza, ma soprattutto lo sguardo penetrante di chi sa creare, sa fare, non prendendosi mai sul serio. Le sue opere e le ceramiche di sua moglie Annagret, con la quale ha condiviso arte e vita, si uniscono ai liberi assemblaggi di scatole e ai materiali di recupero di lui, in un tutt’uno eclettico e bizzarro che trasmette all’osservatore una carica positiva o come dice l’autore «Una botta di vita».
Beretta, «pittore d’elezione e per diletto», nato e cresciuto ad Ascona in una famiglia di intellettuali, di madre statunitense, con studi universitari in Germania, ma cittadino del mondo, ha vissuto negli Stati Uniti e sulla Costa Azzurra, a Cannes, viene alle arti plastiche in età matura. Sui sessant’anni, in pensione e libero da impegni familiari, si dedica all’arte figurativa, suo «violon d’Ingres», dando sfogo alla sua passione e realizza, con intelligenza, liberamente e senza preconcetti le sue grandi tele, i suoi décollage dai soggetti vari legati all’attualità, le sue originali installazioni dove domina il colore vivo, splendente in tutte le sue tonalità in quanto è esso il motore primo del fare arte di Pietro Beretta. 

Venere dei sacchi

L’esposizione di Casa Serodine, dall’accurato e indovinato allestimento, mostra appieno come Beretta sia riusciuto con la sua intraprendenza a ingabbiare moltissime opere di artisti contemporanei da Burri a Tapies, a Dubuffet e a farle sue con un tocco di irriverenza e di intelligente ironia. Lungo questa traiettoria le opere informali di Beretta, si contaminano e dialogano con le icone della pop art e della cultura di massa – da Marilyn Monroe, alla “Dolce vita” di Fellini – che recupera attraverso la tecnica del décollage, in sintonia con i Nouveaux Réalistes come Rotella, Villeglé, Hains... i quali, riciclando in modo creativo i resti di scarso valore della pubblicità di massa, cercarono di affermare se stessi e l'unicità dell’essere artisti.
di Augusto Orsi

Mostra 
Pietro Beretta – Bricoleur dell’anima 
fino al 23 agosto 2020 
Sede Casa Serodine 
Piazza San Pietro 
6612 Ascona 
telefono +41 (0)91 759 81 40