mercoledì 26 ottobre 2016

Un omaggio ai nostri amici alberi di città, Locarno sabato 29 ottobre ore 11.00

Un sabato mattina diverso sotto i Ginkgo biloba dei Giardini Rusca di Locarno, è questo che propone la rassegna OSA! per sabato 29 ottobre alle 11.00, ad entrata libera.

Il tempo dovrebbe essere dalla nostra, con un bel sole!!

I Ginkgo biloba visti dall'obbiettivo di Dona De Carli
L'appuntamento fa parte del ciclo Antenati con le radici, che vuole celebrare per ogni incontro un albero centenario cresciuto nel panorama urbano.

Nell'incontro autunnale ci troviamo sotto ai Ginkgo biloba, un albero antichissimo, unica specie sopravvissuta della famiglia delle Ginkgoaceae le cui origini risalgono, come i dinosauri, a 250 milioni di anni fa.
Pippo Gianoni, ingegnere forestale esperto in protezione ambientale, propone cenni di storia e morfologia di questi fossili viventi.
Il gruppo musicale scandinavo Fearless Warriors of the Roseland ne interpreta la forza primordiale.

Il Taijiquan, antica disciplina cinese che si prefigge di riconoscere e sostenere il flusso di energia tra corpo e mente, muoverà il giallo delle foglie durante una dimostrazione pratica della scuola IACMA di Locarno. Era praticato dai monaci che in Cina coltivavano i ginkgo per i loro poteri medicinali.
Il progetto è presente anche nella piattaforma di crowdfunding www.progettiamo.ch.

di Cristina Radi

giovedì 20 ottobre 2016

Sono Rossella, Scarlett O'Hara

Salve a tutti mi presento sono Rossella (sono di Vignola, vicino Modena in Italia, il paese delle ciliegie, Torta Barozzi, scala a chiocciola...e tanto altro, ma abito da 20 anni a Bologna, dove ho sempre desiderato vivere anche se ancora mi chiedo perché?!!! Mi occupo di ufficio stampa e organizzazione di eventi culturali, ho iniziato a fare questo lavoro proprio perché andare a teatro, al cinema, alle mostre non mi sembrava un vero lavoro, ma una gran goduria!!! poi è diventato il mio vero lavoro...) la mia amica e socia storica, autrice di questo blog, ha chiesto anche il mio di sguardo, mi ha detto "fammi compagnia in questa mia nuova avventura, dopo che noi insieme ne abbiamo vissute tante..scrivi di quello che vuoi, di spettacoli, di mostre, di cinema, che vedi a Bologna o in giro..." le ho risposto "molto volentieri, mi piacerebbe scrivere di cinema", lei ha detto "benissimo" e ora eccomi qua a scrivere di cinema a modo mio. 


Credo che il mio amore incondizionato per il cinema sia legato ai miei ricordi. Il cinema la domenica pomeriggio d'inverno, con mia mamma e mia sorella era davvero una festa bellissima.
Uno dei primi film che ho visto da bambina è stato "Via col vento" (Gone with the wind di Victor Fleming, 1939), sì ho, più o meno iniziato, con un film di quattro ore, quattro ore bellissime (credo!?) dove la protagonista del film si chiamava addirittura come me! Scarlett (tradotto in italiano con Rossella) O'Hara mi piaceva tantissimo, era bella, coraggiosa e... sfortunata in amore (anche se si era sposata con quel bel fusto di Clark Gable) e solo nell'ultima scena capisce che ama il suo Rhett (ho sempre pensato mannaggia ma non poteva venirle in mente prima che lo amava, così si risparmiava tanti magoni, ma sarà il destino delle Rosselle)...
In anni più recenti il film e i suoi protagonisti sono tornati inaspettatamente a farmi compagnia. Piero Santi, voce storica e indimenticata di Radio Città del Capo di Bologna, una delle prime volte che mi ha sentito al telefono per organizzare qualche intervista e ha saputo che mi chiamavo Rossella, ha cominciato a chiamarmi La O'Hara (cosa che a me piaceva tantissimo)...continua

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La dottoressa Jenny c’est moi

Pastorale americana

Miss Peregrin di Tim Burton

Perspolis di Marjane Satrapi

Chaplin's world

lunedì 17 ottobre 2016

I segni dei sogni di Stefania Mariani al Monte Verità di Ascona

Complice anche una magnifica domenica mattina d’autunno, io e mia figlia Anita di 8 anni abbiamo proprio apprezzato il percorso teatrale I segni dei sogni, attraverso il parco del Monte Verità di Ascona, seguendo le magiche parole e i sapienti gesti di Stefania Mariani della compagnia Stagephotography.

Stefania Mariani
Avvincente è la storia del Monte Verità e del percorso che l’ha portato a diventare centro culturale e di accoglienza, noto ben oltre i confini nazionali, e che invece poco più di un secolo fa era un ambiente bello dal punto di vista naturalistico, ma ancora molto simile a tanti altri luoghi della Svizzera. Ad inizio ‘900 un piccolo manipolo di sognatori idealisti si stabilisce dal Nord Europa sulla collina di Ascona, iniziando a coltivarla e lavorando duramente, per farne una comunità in cui regnino valori più genuini, più veri, da qui Monte Verità. Il sogno viene portato avanti in particolare da due di loro, l’olandese Henri Oedenkoven e la sua compagna Ida Hofmann, che lo trasformano in luogo di cura e fucina di artisti, proponendo vita sana e dieta vegana ante litteram. Quando la proprietà passa al ricco Barone tedesco von der Heydt, Monte Verità diventa un luogo di accoglienza di lusso, senza però perdere la sua vocazione artistica e soprattutto il suo magnifico parco e sotto questa forma arriva poi al Cantone, ormai piuttosto simile a come lo conosciamo oggi.


Stefania Mariani ci racconta tutto questo, passeggiando di luogo in luogo nel bosco, in un’atmosfera surreale con la luce che penetra attraverso le foglie creando strani giochi, gli uccelli che cinguettano e di lontano il suono delle campane. Con maestria di parole e gesti, siamo condotti alla scoperta di una storia poco conosciuta, ma decisamente molto interessante. Lo spettacolo è coinvolgente non solo per la bravura di Stefania, che a tratti ricorda nella gestualità e nella chiarezza di linguaggio lo stile di una maestra della narrazione come Laura Curino, ma anche perché il pubblico di adulti e bambini è spesso chiamato a partecipare attivamente all’azione e la resa scenica dipende molto dal mettersi in gioco degli spettatori.


La drammaturgia non è mai monotona, fatta anche di filastrocche e allegre rime di Bruno Tognolini e Antonio Catalano; scelti con cura anche gli oggetti scenici semplici ma d’effetto, piccoli numeri di giocoleria, bolle di sapone, fotografie, cappelli e valigie che ci riportano all’inizio del secolo scorso. Infine dopo aver assaporato il tè e giocato a decorare un piccolo giardino Zen, tutti grandi e piccoli abbiamo avuto voglia di tornare alla casa del tè, altro prezioso gioiello del Monte Verità.

I giardini Zen

Grazie a Stefania Mariani, come fu per la ballerina Mary Wigman, che danzò nella natura per il coreografo Rudolf Laban, in una magnifica domenica mattina d’autunno anche noi ci siamo un po’ sentite “farfalle al Monte Verità”.

Le piante di Camelia Sinensis del Monte Verità e la casa del tè

di Cristina Radi


venerdì 14 ottobre 2016

Cinemagia e Lanterna Magica, il cinema d'essai per i più piccoli

A Locarno gli appuntamenti e le iniziative di cinema sono sempre di alto livello, naturalmente questo dipende molto dalla lunga tradizione del Festival del film, che negli anni ha creato una sensibilità particolare nei Locarnesi verso la settima arte.

Anche la videoteca della Biblioteca cantonale di Locarno è davvero molto fornita, con tanti film d'essai e molte novità a pochi mesi dall’uscita sul grande schermo.
Per i bambini in particolare voglio segnalare due rassegne, che trovo molto interessanti e sempre ben curate.
In autunno viene programmata Cinemagia a cura del Gruppo Genitori Locarnesi, che quest'anno inizierà domenica prossima 16 ottobre e proseguirà fino al 28 ottobre.

Cinemagia offre film e cartoni animati per una fascia d’età ampia che va dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, proponendo pellicole relativamente recenti, di cui molte poco conosciute o che hanno circuitato soprattutto solo nei Festival, pur essendo film di valore. In questa edizione accanto a titoli più di grido come Inside out, il Piccolo Principe o Zootropolis ce ne sono altri meno conosciuti come Una campana per Ursli o Fiore, con un’attenzione a proporre anche tagli e linguaggi cinematografici differenti.

Informazioni sul programma completo: www.cinemagia.ch


La Lanterna magica invece è una rassegna che si svolge durante tutto l’anno scolastico, portando i bambini dai 6 ai 12 anni al cinema senza genitori il mercoledì pomeriggio, una volta al mese. Ai bambini sono proposti film e cartoni animati che difficilmente i bambini potranno vedere anche alla TV, come le comiche di Buster Keaton, Stanlio e Ollio, i film di Chaplin o pellicole particolari come Chi ha incastrato Roger Rabbit e persino documentari adatti allo sguardo dei bambini.

I film oltre che prima della proiezione, sono presentati anche attraverso dei libricini ben curati che arrivano per posta una settimana prima della proiezione a chi ha sottoscritto l'abbonamento a tutto il ciclo. Trovo che sia davvero un’operazione intelligente proporre ai più piccoli anche pellicole addirittura riprese dal cinema muto, che sembrerebbero in contrasto con la generazione digitale, a cui appartengono i nostri figli, eppure solo assaporando altri gusti, si impara a conoscere ed apprezzare una gamma più ampia di sapori.

di Cristina Radi

mercoledì 12 ottobre 2016

Cosa fa di un libro un classico? L'attualità de Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Cosa fa di un libro un classico? In queste settimane mi è capitato di rileggere Il buio oltre la siepe della scrittrice americana Harper Lee (Monroeville, Alabama 1926 - 2016), che avevo letto forse al liceo. Allora mi era piaciuto molto, ma sicuramente non ne avevo colto tutta la profondità.
Così me lo sono scaricato sul mio ebook dalla piattaforma medialibrary (sito delle biblioteche digitali del Nord Italia e Ticino).
Harper Lee è venuta a mancare proprio all’inizio di quest’anno, dopo aver inaspettatamente pubblicato un secondo libro Va’ metti una sentinella, che ha lasciati perplessi lettori e critici, e che è un sequel a 55 anni di distanza de Il buio oltre la siepe, anche se è stato scritto prima. Lo sto leggendo in questi giorni.

Gregory Peck nei panni di Atticus Finch

Il buio oltre la siepe è stato pubblicato nel 1960 e valse alla Harper, uno dei più ambiti riconoscimenti, il Premio Pulitzer. Il libro è ambientato in un immaginario paese del Sud degli Stati Uniti negli anni ’30 ed è narrato dalla voce della protagonista adulta, Scout, che però all’epoca dei fatti aveva solo 6 anni. La cifra di tutto il libro è proprio la diversità, nelle sue varie sfaccettature.
I bambini (Scout e suo fratello Jem di 10 anni) vedono e raccontano le cose diversamente da come farebbe un adulto, per loro orfani di madre e allevati dal padre avvocato Atticus Finch e dalla loro cuoca di colore, Calpurnia, non ha senso la distinzione tra bianchi e neri. Distinzione che invece sembra avere molta importanza per tutta la comunità degli adulti. Per loro invece il diverso è il vicino di casa Boo Radley, segregato da sempre in casa, diverso misterioso e quindi temibile. Solo la conoscenza diretta ribalterà completamente la situazione.
Collegato al senso del diverso, il pregiudizio usato come vero e proprio sistema da un’intera comunità, per mantenere uno status quo di privilegi: i pregiudizi sono muri virtuali, poi arrivano anche i muri fisici.


Eroe positivo del libro Atticus Finch, avvocato come il padre di Harper Lee che però era di idee reazionarie e segregazioniste. Forse proprio in contrasto con il suo vissuto, la scrittrice crea una figura paterna, che ha la saggezza e l’imperturbabilità di una divinità (Atticus nomen omen). Finch, cognome da nubile della madre di Harper, viene nominato avvocato d’ufficio di Tom Robinson dal giudice Taylor, che spera così di riuscire a scagionarlo dall’accusa palesemente ingiusta di aver abusato di una ragazza bianca. Finch fa un ottimo lavoro, dimostrandone l’innocenza, eppure il pregiudizio ha la meglio e la giuria bianca condanna Tom, che sentendosi ormai disperatamente in trappola tenta la fuga e viene ucciso dalla polizia. Vi ricorda qualcosa tutto questo?
Harper Lee
Il libro è infatti di un’attualità strabiliante, si affrontano tematiche ancora oggi irrisolte negli Stati Uniti, ma anche in molti dei Paesi occidentali, come la gestione del diverso, la questione razziale, il pesante dubbio che la legge è uguale per tutti, ma capita che alcuni siano più uguali di altri, Orwell insegna. Nel libro si dice “se c’è un posto al mondo dove l’uomo dovrebbe essere sicuro di trovare giustizia è il tribunale, di qualunque colore dell’arcobaleno sia la sua pelle”. Eppure così non era allora e spesso non è così neppure oggi. Tutti nodi che ci riportano negli occhi le immagini delle proteste della comunità afroamericana e alle nostre latitudini l’esodo degli emigrati.
Anche la questione delle armi è ampiamente affrontata e si comprende bene come la pensasse già negli ’60 la giovane Harper Lee. Atticus è un ottimo tiratore, eppure i suoi figli neppure sospettano che lui sappia sparare, perché non gira mai armato nella convinzione che “uscire con il fucile equivale a chiedere a qualcuno di spararti addosso”. Più chiaro di così.


Il titolo originale To kill a mockingbird (uccidere un usignolo) fa riferimento senz’altro al vicino Boo Ridley, psicologicamente molto fragile ma anche molto sensibile. Io penso però che abbia una valenza più ampia, estendendo il significato anche alla figura di Tom Robinson e per sineddoche a tutta la comunità di colore, che a causa dei pregiudizi, è indifesa e fragile come un usignolo, a cui anche un ragazzo può sparare per gioco e provocarne una morte insensata e ingiusta.


In questi giorni casualmente o forse niente accade per caso due diverse emittenti hanno riproposto anche il bel film tratto dal libro nel 1962 del regista Robert Mulligan, che valse un meritato Oscar a Gregory Peck nei panni di Atticus. 

venerdì 7 ottobre 2016

Inizia OSA! fra musica e teatro

Il 14 ottobre si apre la stagione di OSA!, la rassegna itinerante nel Locarnese di musica e teatro, a cura di Santuzza Oberholzer.
Il fil rouge di questa edizione autunnale sono le variazioni sul tema dell’appartenenza, variazioni virate sulle corde dell’arte performativa, dal canto alla narrazione, dal teatro alla green culture.

OTTOBRE
La stagione si apre il 14 ottobre con le calde e coinvolgenti sonorità del duo Talilema, i cui componenti Talike & Kilema provengono dal Madagascar, pur essendo di etnia e formazione differenti. La loro musica riesce ad esprimere gioia, dolcezza, senso di appartenenza (evento Faunaperò all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno).
Ascolta i Talilema

Il duo Talilema
Si prosegue con un fine settimana dedicato al teatro. Sabato 22 ottobre ancora Faunaperò all’Atelier TdFauni con il nuovo spettacolo dell’attore friulano ticinese d’adozione, Ferruccio Cainero in L’arco di San Marco, accompagnato con musica e danza dal vivo. Una pièce in cui Cainero, raccontando delle prime comunità cristiane, in cui l’atto del danzare segna una forte differenza spirituale, segue sempre il sottile filo narrativo fra ballo ed estasi e fa un excursus storico e geografico molto interessante attraverso il Friuli, il Salento, Como e il Ticino.
Ferruccio Cainero
Domenica 23 ottobre all’Oratorio di Tenero, teatro ragazzi con Il gigante Lulù, ultima produzione per i più piccoli del Teatro dei Fauni di e con Vicky De Stefanis. Una leggenda africana narra di un gigante che mangia tutto ciò che ha intorno, persino un intero villaggio, i cui abitanti vivono ancora nella sua pancia, ricordando con nostalgia il mondo di fuori. La fuga dalla pancia del gigante, però, li costringe a farsi così piccoli da trasformarsi in un nuovo popolo: i Pigmei.

I Ginkgo biloba
visti dall'obbiettivo di Dona De Carli
Gli alberi centenari e le loro storie sono i protagonisti degli appuntamenti del ciclo Antenati con le radici: sabato 29 ottobre ai Giardini Rusca di Locarno conosciamo meglio i Ginkgo biloba, alberi antichissimi, le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa. Pippo Gianoni, ingegnere forestale ed esperto in protezione ambientale, propone cenni di storia e morfologia di questi fossili viventi. Il gruppo musicale scandinavo Fearless Warriors of the Roseland ne interpreta la forza primordiale. Muoverà poi il giallo delle foglie, una dimostrazione di Tai Chi, anticamente praticato dai monaci, che in Cina coltivavano i giganteschi Ginkgo per i loro poteri medicinali. Il progetto è presentato anche sulla piattaforma di crowdfunding www.progettiamo.ch per essere sostenuto da quanti credono nell’importanza del verde intorno a noi.

Vootele Ruusmaa e Juan Pino
Dai ghiacci del Mar Baltico al Sole tropicale dell’Ecuador, domenica 30 ottobre (Faunaperò, all’Atelier TdF Locarno) il variegato gruppo Fearless Warriors of the Roseland presenta un concerto molto speciale, in cui il cantautore e percussionista Juan Pino nato in Ecuador e cresciuto in Svizzera e il compositore e musicista lettone Vootele Ruusmaa si ispirano alle loro radici per creare un nuovo scenario espressivo con voce e poesia.

Ascolta i Fearless Warriors of the Roseland

NOVEMBRE
Seeda
Un mix di musica tradizionale mongola e sonorità dell'Oriente per il concerto di sabato 12 novembre alla Sala Congressi di Muralto con il gruppo Sedaa (dal persiano "voce"), che alternando canzoni dai ritmi scatenati a ballate dai toni più dolci, conduce l'ascoltatore in un mondo esotico, che attraversa la vasta steppa mongola. Il concerto è preceduto da una cena mongola curata dall’Ass. La mensa e il gregge (prenotazione obbligatoria). Domenica 13 novembre i Seeda propongono una giornata di seminario di canto difonico con percussione all’Atelier Teatro dei Fauni.

Basel Rajoub di Soriana
Ancora il misterioso Oriente al centro del concerto di sabato 19 novembre al Centro Monte Verità di Ascona con Soriana quartet dalla Siria. Il programma combina la miriade di modi melodici e sottigliezze microtonali della musica araba e la musica contemporanea, generando un suono sublime tra spontaneità e controllo, radicato in una tradizione millenaria di improvvisazione.

Ascolta Soriana

Danilo Conti e la gallinella rossa

Domenica 20 novembre alla Sala congressi Muralto teatro ragazzi in occasione della Giornata dei diritti dei bambini, il divertente spettacolo La Gallinella Rossa della compagnia Tanti Cosi Progetti, che racconta la storia di un’insolita gallina intelligente e laboriosa, che capisce che può farne un uso diverso di un semplice chicco di grano, che con impegno e pazienza darà i suoi frutti.
Santuzza Oberholzer e Tiziano Tomasetti


Ancora alla Sala Congressi di Muralto domenica 27 novembre l’ultima produzione del Teatro dei Fauni per la prima volta presentato nel Locarnese, Il tempo delle case di e con Santuzza Oberholzer e la musica dal vivo del bassista Tiziano Tomasetti. Teatro di narrazione con al centro il tema della casa dell’infanzia: divertenti aneddoti della vita degli anni ’60, in una Locarno a toni pastello. Piccole grandi rivoluzioni di un’epoca in fermento, dove “modernità” è anche la tv che riunisce i vicini per le avventure di Zorro. Le case da noi abitate ci modellano, un involucro oltre il corpo e le emozioni. La musica dal vivo accompagna il canto e sottolinea il racconto, rievocando sonorità di quel periodo.

DICEMBRE


Fine d’anno in allegria con la Festa per ragazzi e adulti ormai diventata appuntamento fisso dell’anno. Il pomeriggio (dalle ore 15.00) si apre con la narrazione della brava Stefania Mariani della compagnia StagePhotography in Il viaggio di Abar e Babir con musica dal vivo di Emanuele Di Nardo. Un viaggio ricco di sorprese, in cui i pastori Abar e Babir partono alla ricerca del desiderio più profondo del loro cuore. Seguono giochi, musica, merenda e tanta allegria. Con Faunaperò

Per info: OSA! Organico scena artistica tel. 079 331 35 56

Prenotazioni: tel. 076 280 96 90

e-mail: ticket@organicoscenaartistica.ch

di Cristina Radi

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lunedì 3 ottobre 2016

Spazi sospesi apre la stagione del Teatro San Materno

La stagione del Teatro San Materno, curata dalla coreografa Tiziana Arnaboldi, quest'anno è dedicata al tema della luce. Luce come mistero e come vita.
Tutti gli eventi in cartellone fino a dicembre saranno, poi, tappe di avvicinamento alla commemorazione dei 30 anni della morte di Charlotte Bara, la danzatrice per cui è stato pensato e costruito il Teatro San Materno, con appuntamenti molto interessanti in cartellone, che vedono anche protagonisti di grande richiamo come l'architetto Mario Botta o la giovane ma ormai nota danzatrice Chiara Frigo.
La danzatrice Eleonora Chiocchini 

Anche Spazi sospesi, nuova produzione della Compagnia Tiziana Arnaboldi, che ha aperto la stagione, è dedicata alla luce ma anche alla rappresentazione dello spazio, sopratutto spazio vuoto, che viene riempito da elementi impalpabili come luce e buio o da elementi molto concreti come corpi e oggetti meccanici.
Gli spazi sono delimitati attraverso confini sottili come fasci di luce o linee immaginarie, che uniscono i corpi al di qua e al là del palcoscenico, abbracciando anche la platea e tutti i corpi degli spettatori.
Tiziana Arnaboldi 

Infatti in questo spettacolo ad elementi così diafani come la luce, il buio, lo spazio, il vuoto, si contrappone il corpo, tanto corpo; il corpo dei bravissimi interpreti Eleonora Chiocchini e David Labanca, che creano ritmi con la regolarità di passi di corsa, respiri affannosi o con la cadenza amplificata di un semplice gesto come quello del pettinarsi.
Il rapporto uomo macchina è un altro dei temi dello spettacolo.

In scena con i danzatori infatti anche le macchine, ideate e realizzate dall'artista artigiano FranÇois Gendre. Sono macchine che ricordano la gestualità dell'essere vivente e non della robotica e per questo riescono ad interagire con i corpi dei danzatori, senza entrare nella contrapposizione, ma anzi avviando con loro un dialogo fatto di gestualità e movimento.



In prima linea sul palco un uccellino meccanico, che sembra voler delimitare proprio il confine fra l'essere e la meccanica.

Uccello simbolo di volo, di libertà, di spazi infiniti, e la danza è l'arte che più delle altre è vicina a questa sensazione, l'aspirazione al superamento del confine dei limiti umani proprio attraverso quello che abbiamo di più umano, il corpo.

Simpaticamente il pennuto interagisce con il danzatore, confrontandosi in maniera anche molto ironica. C'è infatti un'ironia di fondo e un senso di sospensione che pervade tutto lo spettacolo, proprio come ci accade di fronte a certe visioni di luce naturale che ci appaiono d'improvviso, regalandoci lo stupore.

di Cristina Radi