mercoledì 28 giugno 2017

Gustarsi un gelato a Bologna: 6 gelaterie provate e consigliate

Da quando sono in Svizzera, non mi capita più tanto spesso di poter mangiare un gelato veramente buono e spesso preferisco rinunciare piuttosto che prenderne uno mediocre. Così quando vengo in Italia mi rifaccio dei gelati perduti!

Nei miei oltre vent’anni di vita bolognese ho provato diverse gelaterie, oggi ne voglio consigliare 6 che secondo me hanno un gelato davvero buonissimo.



La mia preferita è ed rimane sempre la SorbetteriaCastiglione (ha diverse sedi, ma quella storica è in via Castiglione, 44), imbattibili alcuni gusti cremosi e il pistacchio e la cioccolata sono davvero molto buoni.

Da quando Grom (in via D’Azeglio, 13) è arrivato anche a Bologna, una puntata la faccio sempre quando torno, mi piacciono moltissimo le creme e anche il caffè è uno dei miei gusti favoriti.



Qualche mese fa degli amici ci hanno portato in una gelateria che non conoscevo, aperta da alcuni ragazzi molto simpatici, che fanno anche loro un buon gelato La Cremeria della Grada (Via S. Rocco, 6).



Spostandoci un po’ dalla zona centro, a San Lazzaro ho provato proprio ieri l’ottimo gelato di Jelassic Park (Via Emilia, 167H) con le cialde che fanno loro, da urlo, mangi il gelato molto buono e poi ti mangi anche la coppetta fatta di cialda… sublime.



Infine i bolognesi doc di solito vanno a prendersi un buon gelato in zona Meloncello, sotto la Madonna di San Luca, dove si trovano due gelaterie storiche, la baracchina del Meloncello (Via Irma Bandiera, 24) 



e la Funivia (anch’essa ha diverse sedi ma quella storica è in via Porrettana, 158).

E allora buon gelato a tutti…



di Cristina Radi


martedì 27 giugno 2017

Il Castello Incantato, Festival internazionale di figura (Locarno e dintorni 13 luglio - 1 settembre 2017)

Da giovedì 13 luglio 2017 approdano tra montagna e lago ad Ascona, Locarno, Comuni vicini e nelle Valli, marionette, burattini, grandi pupazzi, circo, oggetti che prendono vita, per diventare i protagonisti della 19° edizione de Il Castello Incantato, festival internazionale di teatro con figure e ombre, con la direzione artistica di Santuzza Oberholzer della compagnia Teatro dei Fauni.

Un'immagine di scena di Zac colpito al cuore (Gerra Gambarogno, 15 agosto ore 21.00, foto di Silvia Romitelli)

Il festival si inaugura giovedì 13 luglio ad Ascona con Il bosco in valigia del Teatro dei Fauni, nell’ambito dei Kids Events, spettacoli che aprono la manifestazione e si tengono tutti sul lungolago di Ascona.

Il Festival è itinerante e si sposta di sera in sera, presentando 17 spettacoli con compagnie di artisti dalla Svizzera, Italia, Brasile, Repubblica Ceca e Russia, spiccano in questa edizione numerose le artiste donne. In ogni località, se minaccia un temporale, ci sarà un posto al coperto. Gli spettacoli sono adatti a tutte le età - tranne il 26.8 pensato solo per i grandi – tutte le produzioni prestano un’attenzione verso gli adulti che conservano un cuore di bambino.

Gli spettacoli si tengono nelle piazze, nei sagrati delle chiese, sulle rive del lago, “invadendo” allegramente i Comuni del Locarnese, che sostengono la manifestazione e permettono così l’entrata gratuita. 

 A piede libero di Laura Kibel (21 luglio 20.30,  Ascona Lungolago Piazza Torre)
La magia del circo con i suoi personaggi buffi ed onirici, è il fil rouge che unisce tanti spettacoli della 19° edizione. Dal pluriennale Circo Tonino di Mendrisio (Ascona 14 luglio), ai piccoli artisti scolpiti nel legno dell’Antico circo di legno della compagnia ceca Karromato (Ascona 5 agosto), fino alla tradizione russa con gli strampalati personaggi del maestro burattinaio Viktor Antonov di San Pietroburgo (Ronco S/ Ascona, 24 agosto) e agli oggetti buttati via che riprendono vita come artisti circensi negli spettacoli della compagnia ticinese Wakouwa (Ascona 22 luglio) e del duo italiano Claudio e Consuelo (Contone, 25 agosto). Non mancano gli animali: dai draghi, uccelli migratori, bruchi e pecore del Teatro dei Fauni (Ascona 13 e 28 luglio), a quelli realizzati sui piedi dell’animatrice Laura Kibel (Ascona 21 luglio), all’animaletto a cinque zampe di Torsolo (Muralto 16 agosto), ai conigli e lupo giganti dello spettacolo Zac immagine dell’edizione 2017 (Gerra G. 15 agosto).

Ogni sera è narrata una storia diversa tra intrighi, farse o drammi esistenziali con leggero distacco ed ironia, o con l’esagerata enfasi con cui spesso si esprimono le figure, che diventano specchio di drammi e di ridicoli comportamenti umani e simbolo di situazioni interiori.

Le fiabe e i racconti che affascinano i bambini di tutte le età con prove da superare e happy end sono da sempre fra i leitmotiv del mondo dei burattini. Così favole con streghe, fate, maghi animano gli spettacoli del Teatro dei Fauni, del burattinaio bolognese Mattia e del Cerchio Tondo, o il Pinocchio raccontato da Mangiafuoco della compagnia umbra Tieffeu.


Diversi poi gli spettacoli di artiste soliste, ognuna con la sua delicata ironia e sfrenata immaginazione, come per i piedi narranti di Laura Kibel, che creano vere e proprie storie dai personaggi esilaranti; e la tradizione napoletana di Pulcinella e delle Guaratelle che arriva al Castello Visconteo di Locarno con Irene Vecchia.

Pupazzi a grandezza umana recitano accanto ad attori “senza filo” nello spettacolo ZAC frutto della collaborazione di tre compagnie italiane Teatro Pirata, Panedentiteatro e Laborincolo, quest’ultima presenta anche Torsolo, e nelle pièce della compagnia brasiliana CaravanMaschera.

Irene Vecchia (23 agosto, Castello Visconteo, ore 21.15 - foto di Francesco Cocco)
Laboratori
Anche quest’anno attenzione particolare alla formazione, con vari laboratori rivolti a target diversi.

Doppia proposta per bambini e ragazzi: dal 21 al 25 agosto ore 10.00 - 12.00, Giganti di cartone, laboratorio di costruzione e animazione pupazzi, per ragazzi dai 6 ai 12 anni, con la burattinaia e attrice Vicky De Stefanis. Non capita tutti i giorni di inoltrarsi in un mondo abitato da giganti ma, grazie alla nostra immaginazione, possiamo crearlo e come d'incanto, utilizzando cartone e scotch, prendono forma grandi nasi buffi, orecchie rotonde e a punta, enormi occhi curiosi e ogni parte del volto di giganti felici, arrabbiati, puzzoni, chiacchieroni, timidi, giocherelloni e gentili. La grande testa di cartone, ricoperta da cartapesta e dipinta, viene indossata dai partecipanti che con passi da gigante andranno a scoprire giochi e segreti dell'universo infinito del teatro, di cui anche il mondo dei giganti fa parte.

Fr 100.- a partecipante (materiale incluso).

26 agosto (ore 9.00-13.00) Laboratorio di costruzione di una figura articolata da tavolo, per tutti a partire da 10 anni

Costruzione di un pupazzo articolato da tavolo attraverso una procedura semplificata e l'utilizzo di materiali di cartoleria facilmente reperibili. Attraverso questo laboratorio si desidera creare una figura neutra, che potrà essere animata da 2 o 3 manipolatori, attraverso l'uso di bacchette di legno. Obiettivo del corso è quello di capire l'importanza dei punti di articolazione di una figura da tavolo, osservandone le leve, le relazioni proporzionali e i rapporti di peso per assicurarne una animazione fluida.

Animatori: Giorgia Goldoni e Leonardo Garcia Gonçalves di Caravan Maschera

Fr 80.- a partecipante/ sotto i 16 anni Fr 70.- (materiale incluso)

Sede : Atelier Teatro dei Fauni, via alla Morettina 2 (stabile Swisscom) Locarno

informazioni e iscrizioni entro il 19 agosto
Tel. 079 331 35 56, e-mail: fauni@teatro-fauni.ch

Nei luoghi di spettacolo: Laboratori di costruzione di burattini al volo, in meno di un’ora il pubblico costruisce con il materiale messo a disposizione dal festival: un burattino, una marionetta ogni sera diversa che poi si porta a casa. Basta presentarsi nel luogo dello spettacolo alle ore 20.00 senza iscrizione (15, 16, 19, 25 agosto e 1 settembre ore 20.00-21.00 per tutti, quota di partecipazione compreso materiale Fr 10.-).



Entrata libera a tutti gli spettacoli

Info: fauni@teatro-fauni.ch

tel. 079 331 35 56

programma e aggiornamenti su www.teatro-fauni.ch

giovedì 22 giugno 2017

UniversoAssisi – a Festival in secret places (20 al 23 luglio 2017)

Dal 20 al 23 luglio 2017 la città di Assisi, bacino inesauribile di arte, storia, spiritualità e natura, è la protagonista della prima edizione di UniversoAssisi – a Festival in secret places, con la direzione artistica di Joseph Grima, ideata ed organizzata da Città di Assisi in collaborazione con Fondazione Internazionale Assisi.
UniversoAssisi è un Festival delle arti contemporanee (musica, teatro, danza, poesia, letteratura, filosofia, cinema d’animazione e architettura), che si trasformano in veri e propri attivatori di luoghi “segreti” e inconsueti della città di Assisi e del suo sorprendente territorio. Luoghi vissuti non in modo passivo, luoghi non solo di passaggio, ma luoghi e spazi che diventano lo scenario imprescindibile e parte integrante della performance artistica. Il festival, attraverso queste discipline, che si alimentano del prezioso patrimonio dell’arte del passato, ha trovato ad Assisi e nei suoi luoghi una linfa vitale in grado di creare forti legami con il presente e con il futuro.




Così il festival nelle parole del direttore artistico Joseph Grima: col festival UniversoAssisi, per quattro giorni Assisi diventa un arcipelago di eventi, concerti, dibattiti e performance che attivano i luoghi più splendidi e sorprendenti del suo territorio. Dalla vetta del Monte Subasio ai giardini segreti del suo centro, artisti, musicisti, architetti, poeti e filosofi convergono sulla città per dar vita ad un festival multidisciplinare, che anima la straordinaria varietà di luoghi storici e naturalistici che la città vanta. UniversoAssisi è un festival annuale per cittadini e visitatori che riscopre la lunga tradizione di ispirazione artistica e letteraria Assisi, rimarcando il suo ruolo di protagonista assoluto nel circuito culturale internazionale, non solo per il suo passato, ma anche per il presente e futuro.

I LUOGHI – Il Mortaro del Parco del Monte Subasio, così come la Piazzetta di Chiesa Nuova, il sagrato della Cattedrale di San Rufino, FAI-Bosco di San Francesco, la Rocca Maggiore- Giardino degli Incanti e tanti altri ancora, diventano contenitori e palcoscenici naturali delle performance del festival. 


Che i luoghi siano la cartina di tornasole di questo festival, lo dimostra anche l’apertura di UniversoAssisi dedicata al progetto Un racconto scoprendo luoghi, visite alla scoperta di luoghi dimenticati come: i palazzi decorati, le romanità nascoste, la Cittadella, le edicole votive, le fontane e i panorami, le rocche, le confraternite e altro ancora (dal 20 al 23 luglio).

Eventi musicali - Mortaro Grande

Il Parco del Monte Subasio e il suo Mortaro Grande (i mortari sono fenomeni carsici, tipici del monte Subasio, dovuti all’azione erosiva dell’acqua piovana dalla forma appunto di mortai) sono i protagonisti di due concerti sperimentali e di grande fascino visivo e sonoro.
Il Mortaro, grazie alla naturale qualità di cassa di risonanza, amplifica naturalmente i suoni prodotti nel basso fondo del cratere trasformandolo così in un luogo magico di ascolto sonoro, una stanza naturale di composizione dove la stessa risonanza ha la potenzialità di diventare strumento di sperimentazione nella composizione musicale.

ArcHertz—Assisi, composto da un gruppo di 10 artisti, utilizza il Mortaro come strumento musicale in un concerto unico al mondo all’interno del cratere. Il concerto è il risultato di prove e sperimentazioni che si terranno nei giorni precedenti al festival e che darà vita ad una performance site-specific con alcuni protagonisti della scena europea di musica sperimentale contemporanea. Curato da Martina Muzi e Charli Tapp vede la partecipazione di 5 curatori di festival sonori e 5 musicisti sperimentali europei tra cui Ruggero Pietromarchi (Terraforma), Iommy Sue, Aude Van Wyller (Missing#), Hugo Saugier (Echos), (22 luglio dalle 14 alle 20 Mortaro Grande).

Aterballetto
Le potenzialità sonore del Mortaro Grande sono anche la parte integrante del concerto di musica sperimentale Lo soffia il vento del pianista e arrangiatore Ramberto Ciammarughi con Dj Ralf featuring Gianluca Petrella e il quartetto di percussioni Tetraktis Ensemble e Novamusica (20 luglio Mortaro Grande).

La MUSICA, una delle grandi protagoniste del festival, coniuga anche artisti internazionali e concerti pensati appositamente per UniversoAssisi. Come per il concerto Beatitude di Vladimir Martynov, maestro indiscusso del minimalismo sacro, accompagnato dall’Ensemble Assisi Suono Sacro.

L’Ensemble assisiano incontra la musica di Martynov in un viaggio musicale attraverso alcuni dei brani di maggior spessore e prestigio del grande compositore russo. Oltre ad alcune pagine di Beatitudes - uno dei più noti momenti musicali de La grande bellezza di Sorrentino - riarrangiato per l’occasione, in programma un vero e proprio excursus lungo alcune delle più interessanti pagine di quel Minimalismo Sacro che è oggi la più interessante corrente di musica e spiritualità (22 luglio sagrato della Cattedrale di San Rufino).

Dalla musica sacra di Martynov alle note struggenti del maestro Nicola Piovani, in scena con il concerto La musica è pericolosa Concertato, un racconto musicale narrato dagli strumenti che agiscono in scena: pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. Il maestro racconta al pubblico il senso dei frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di grandi artisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione (23 luglio Fai-Bosco di San Francesco-Ponte Santa Croce). 

 Fratto _ X di Antonio Rezza
La multietnica Orchestra di Piazza Vittorio, una realtà unica che trova la sua ragion d’essere nella commistione di linguaggi testuali e musicali, nella ferma consapevolezza che mischiare culture produca bellezza, presenta il concerto di apertura del festival. Il nuovo repertorio del concerto è il risultato di quindici anni passati a suonare insieme; le storie narrate sono quelle che gli artisti si sono raccontate durante le interminabili ore di viaggio dei tour nazionali ed esteri. L’incontro tra il pubblico e l’Orchestra è sempre entusiasmante e contagioso, l’uno incoraggia l’altro per dare e ricevere il massimo (20 luglio sagrato della Cattedrale di San Rufino).

L’elettro-disco è invece la grande protagonista del concerto del giovane e talentuoso duo Agar Agar – Tangram e Friday I'm in rock (22 luglio Fai-Bosco di San Francesco-Ponte Santa Croce).

Si rifà alla tradizione della banda di paese il concerto Imago di Gianfranco de Franco e la banda di Cannara, concerto che vede la contaminazione tra l’elettronico e l’acustico e che prenderà “fiato” dalla tradizione bandistica, dal percorso colto e dalla sperimentazione in tutte le sue forme (23 luglio da Borgo Aretino a Piazza del Comune).

Altrettanto importanti i nomi in cartellone della sezione dedicata al TEATRO d’autore come Marco Paolini, che nel bosco di San Francesco presenta il reading U.piccola Odissea tascabile. La narrazione di Paolini viaggia su invenzioni di linguaggio immediato, pop, politicamente scorretto, ma che mantiene fedelmente tutte le corrispondenze con le tappe, gli incontri e le peripezie del viaggio omerico. È una storia tagliente, narrata dal punto di vista di chi per salvarsi deve mentire, travestirsi, ingannare, combattere (20 luglio FAI - Bosco di San Francesco – Ponte di Santa Croce).

Antonio Rezza è in scena con lo spettacolo Fratto _ X, scritto con l’inseparabile Flavia Mastrella. Artisti anticonvenzionali, cantori dell'assurdo, straordinari interpreti dell'insensatezza, Antonio Rezza e Flavia Mastrella spostano, a ogni spettacolo, l'asse delle certezze dello spettatore. Rezza abita la scena-scultura di Flavia Mastrella e stupisce con anomale vicende che sono un condensato di realtà, filosofia e verità incontrastabili (21 luglio Teatro Metastasio).

Il Teatro delle Ariette, compagnia che racconta il teatro con frammenti di vita personale e cucinando per gli spettatori, nelle stanze rinascimentali di Palazzo Bartocci Fontana presenta Io, il couscous e Albert Camus. Mentre si prepara il couscous, i sapori della memoria del passato e del presente si intrecciano e si confondono, perché il teatro parla solo di oggi anche quando racconta storie di tanti anni fa (21 e 22 luglio Palazzo Bartocci Fontana). 

Joseph Grima, direttore artistico di UniversoAssisi

La compagnia CuocoloBosetti, che costruisce una serie di spettacoli basandosi sulla rielaborazione di elementi presi dalla loro vita, è al festival con la performance The walk, che invita gli spettatori, dotati di radioguide, a camminare insieme nella città di Assisi e ad attraversare i suoi luoghi pubblici e privati (22 e 23 luglio partenza da piazza Santa Chiara).

Vittorio Continelli porta il suo Discorso sul Mito - progetto teatrale composto da una serie di spettacoli che coniugano il racconto di storie antiche e l’incontro con il pubblico- in vari luoghi della città. Il racconto teatrale di Continelli è ospitato nella Piazza di Chiesa Nuova (20 luglio), nell’ Orto degli aghi (21 luglio), per poi trasformarsi in racconto itinerante con il percorso delle Guide (22 luglio).

La DANZA CONTEMPORANEA è in scena con Aterballetto, principale compagnia di balletto e danza contemporanea in Italia, sostenuta dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Reggio Emilia, dall’Ater e dal Mibact, in quanto riconosciuto Centro di Produzione della Danza. Attualmente diretta da Cristina Bozzolini (dopo Amedeo Amodio e Mauro Bigonzetti), Aterballetto è formata da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili della danza. Ad Assisi vengono proposti due appuntamenti: Solo from Tempesta (22 luglio alle ore 15.30 presso il Foro Romano e alle ore 19.30 presso la Volta Pinta), e Golden Days, (23 luglio presso il sagrato della Cattedrale di San Rufino) a chiusura di questa prima edizione del festival. Estratto da Tempesta/ The Spirits, Solo from Tempesta è la performance affidata al danzatore Damiano Artale ed esprime la natura lirica e profana dell’uomo nel contesto spaziale delle architetture più suggestive di Assisi. Golden Days, che vede sul palco l’intera formazione della compagnia Aterballetto, unisce le coreografie già note di Johan Inger, Rain Dogs (musiche di Tom Waits) e Bliss (musiche di Keith Jarrett), tramite l’assolo che debutta al Festival Italica di Siviglia il 30 giugno: Birdland (musiche di Patti Smith). Tre quadri distinti, ma uniti dalla forza propulsiva di artisti che con la musica hanno contribuito alla configurazione dell’architettura umana contemporanea, lasciando traccia indelebile dei giorni d’oro vissuti.

Di grande interesse gli incontri con personaggi di alto profilo della scena dell’ARTE E ARCHITETTURA CONTEMPORANEA come: Rem Koolhaas, architetto di fama internazionale e Hans Ulrich Obrist, leggendario curatore di arte contemporanea, che intervistano Superstudio, gruppo storico di architettura radicale (21 luglio Tempio della Minerva Colonnato). Stefano Boeri (architetto e autore di significati progetti di architettura-ambiente, come il bosco verticale di Milano) dialoga con Joseph Grima (20 luglio Palazzo Vallemani - Sala degli Sposi). Valter Scelsi con Gian Piero Frassinelli presentano il libro Architettura impropria – prima, durante, dopo Superstudio (22 luglio Palazzo Vallemani - Sala degli Sposi). L’architetto di fama mondiale Italo Rota (suo il progetto, tra gli altri, del museo del Novecento a Milano) dialoga con Carlo Antonelli e Gianluigi Ricuperati (22 luglio Tempio della Minerva Colonnato).

La POESIA E LA LETTERATURA sono al festival con Mariangela Gualtieri, la poetessa del teatro, fondatrice del Teatro Valdoca, che presenta Bello mondo (22 luglio Piccolo Teatro degli Instabili); E devo dire che non è male è il titolo dell’intervento del poeta Davide Rondoni (21 luglio Piazza Chiesa Nuova); Milo De Angelis e Viviana Nicodemo presentano Piccola antologia cosmica, da Lucrezio a Bonnefoy (20 luglio Piazza di Chiesa Nuova); Gian Mario Villalta è presente al festival con La stanza vuota. Un'ipotesi poetica sul nodo del tempo e della parola (23 luglio Piazza Chiesa Nuova). Da segnalare anche l’incontro con il filosofo Diego Fusaro, editorialista de La Stampa e de Il Fatto Quotidiano (23 luglio Piazza Chiesa Nuova). 

Davide-Rondoni
Lo scrittore e saggista Gianluigi Ricuperati presenta 3D Book, insolito progetto che prevede la stampa delle 835 pagine del romanzo The soul runway, capolavoro di Harol Brodkey, in modo che siano lette dal pubblico (23 luglio Piccolo Teatro degli Instabili).

Di grande impatto visivo la rassegna dedicata al Cinema d’animazione d’autore, una selezione tra i migliori cortometraggi da tutto il mondo, curato da Joseph Feltus con Igor Prassel e, per svelare la straordinaria varietà e maestria del cinema di animazione d’autore, spesso completamente ignorata ed eclissata dai comuni cartoni animati commerciali. Le tecniche, gli stili artistici e narrativi, e i toni emotivi trasmessi fanno di questa forma artistica forse la più variegata, espressiva e universale al mondo (dal 20 al 23 luglio Teatro Metastasio).

Spazio anche per il divertimento dei più piccoli con Progetto Birbanti (Birba degli incanti) letture, animazioni, teatrini (dal 20 al 23 luglio Rocca Maggiore Giardino degli Incanti).

Al direttore artistico si affianca un team di coordinamento composto da: Sezione Poesia Letteratura Paolo Ansideri e Enrico Sciamanna (Oicos - Riflessioni), Lorenzio Chiuchiu (Accademia Lingua Italiana - Assisi); Sezione Teatro Fulvia Angeletti (Piccolo Teatro degli Instabili); Sezione Spettacoli Lucia Fiumi e Gianluca Liberali (Musica Eventi d'Autore).

UniversoAssisi nasce anche grazie alla collaborazione di importanti aziende del territorio come Manini SPA (main sponsor), MF Tecno, Scai, Saci e Valle di Assisi Hotel.


Per Informazioni: Città di Assisi Ufficio cultura tel. 075 8138641

WEB E CANALI SOCIAL

WEB: www.universoassisi.it

FACEBOOK: UniversoAssisi

INSTAGRAM: UniversoAssisi

TWITTER: @UniversoAssisi


martedì 13 giugno 2017

Una gita a Zurigo: la prima volta a Zurigo, le cose da vedere assolutamente in un solo week end con la famiglia

Dall’apertura dell’Alp transit il modo migliore e forse anche il meno costoso di raggiungere Zurigo, è diventato il treno. Bisogna forse organizzarsi con un po’ di anticipo, informandosi sulle varie offerte anche on line per alloggio e biglietto del treno.

Zurigo vista dalla Grossmünster

I bambini al di sopra dei 6 anni (al di sotto non pagano) con soli 15 fr hanno la Carta Junior valida un anno che dà la possibilità di viaggiare gratuitamente con un adulto, che può essere un genitore, un nonno persino un genitore di un amico/a. Gli adulti possono acquistare una carta che dà diritto alla riduzione della metà del biglietto per un anno oppure possono informarsi presso il proprio comune o gli altri limitrofi o anche l’ente del turismo delle carte giornaliere che danno la possibilità con 38 fr (un po’ di più se la si acquista in un comune non di residenza) di viaggiare per una giornata intera in tutta la Svizzera (www.swisstrotter.ch). 


Il lungolago da Bellevue a Zurichhorn a piedi

Arrivati in stazione a Zurigo mi colpisce subito la sua vastità, ha al suo interno numerosi negozi e supermercati e soprattutto notiamo persone di ogni nazionalità e colore, cosa a cui non sono più tanto abituata vivendo in Ticino. Capiamo subito di essere arrivati davvero in una città cosmopolita.
Trascorrere soli due giorni e mezzo a Zurigo vuol dire selezionare moltissimo fra le numerose proposte, visite, intrattenimenti che la città offre. Per noi era la prima volta nella città della Limmat, per cui abbiamo deciso di fare i classici turisti dei monumenti e delle vie della città, tagliando ahimè i numerosi musei, che ci riproponiamo comunque di tornare a visitare. Alloggiati in centro città, vicinissimi alla Grossmünster, decidiamo di iniziare da lì la nostra visita.
La Grossmünster, antico duomo della città e suo simbolo architettonico, è una delle chiese più belle e note di Zurigo e soprattutto ha la particolarità di essere dotata di due alte torri visitabili fino in cima dopo numerosi gradini a chiocciola, da cui si gode una vista mozzafiato in 3D sull’intera città storica su su fino alle montagne, con fiume, lago, chiese e le decine e decine di chiese e campanili dotati di orologi. Una google maps in 3D che ti dà una visione completa e d’insieme di cosa ci aspetta nei giorni successivi.
Ed infatti scesi di lì, decidiamo di seguire il percorso che abbiamo visto dall’alto: una bella passeggiata sul lungolago da Bellevue a Zurichhorn. Una strada completamente pedonale e per lo più fiancheggiata da curatissimi prati verdi, dove gli Zurighesi prendevano il sole si facevano il bagno viste le temperature super estive. Arrivati quasi a Zurichhorn, di fianco al Giardino cinese, una lunga sosta obbligata al parco pubblico, che i miei figli (anche il grande di 12 anni) apprezzano moltissimo, perché oltre ai classici giochi, altalene e scivoli, c’è sabbia, una parte di arrampicata sportiva, e soprattutto sabbia e spruzzi d’acqua. È il posto che più è rimasto nel cuore al mio piccolo di 3 anni, che ancora oggi a distanza di quasi un mese mi continua a chiedere se possiamo tornare a giocare al parco della sabbia di Zurigo.


Una delle 1200 fontane di Zurigo, in centro storico

Con i figli completamente fradici riprendiamo il tram per tornare al nostro alloggio. Doccia e programmi serali. Fuori programma un temporale sì estivo, ma davvero torrenziale ci obbliga a sfidare gli elementi per poter raggiungere il ristorante prenotato. Ho insistito per andare all’Hiltl, famoso per essere primo ristorante vegetariano della storia e locale cult di Zurigo con ricco buffet all’entrata e svariati piatti a là carte. Io ne sono deliziata, adoro le verdure pur non essendo vegetariana e la zuppa è davvero buonissima e ci sta proprio bene con tutta l’acqua che abbiamo preso fuori. I bimbi sono invece un po’ perplessi di fronte al loro piatto di pasta “alla bolognese” o “alla carbonara” in versione hiltl. L’atmosfera è molto bella con un grande e particolarissimo lampadario in centro sala al nostro fianco una specie di fontana lunga e stretta piena di boccioli di fiori galleggianti. La prima sera si conclude così, lasciandoci negli occhi le aspettative dei giorni successivi.
Abbiamo subito capito che Zurigo si gira solo con i mezzi pubblici e la mattina dopo ci dirigiamo decisi verso l’ufficio dei tram più vicini per chiedere consiglio sul modo più facile ed economico per muoverci in città. Ci viene suggerito subito il pass giornaliero, ma risulta che solo io lo pagherò per intero, perché i bimbi avendo la Carta Junior non pagano e mio marito sempre grazie alla sua carta dei treno, paga metà prezzo. Il conto finale per viaggiare per tutta la giornata risulta così essere infine davvero molto conveniente (www.zuerich.com/it/visitare/la-rete-dei-trasporti-pubblici).
Prima tappa della giornata la Fraumünster, altra chiesa storica zurighese, nota soprattutto per le magnifiche vetrate colorate, di cui le più belle e dai colori più accesi sono quelle di Marc Chagall, che rivelano già al primo sguardo il suo stile inconfondibile fra sogno e realtà. Vi sono rappresentate naturalmente scene della Bibbia e sono ognuna virata su una tinta: blu, rosso, giallo e verde, colore della salvezza e della speranza che infatti troneggia in centro con scene della vita di Gesù. Rimaniamo ammirati alla Fraumünster per parecchi tempo, persi anche nelle spiegazioni dell’audioguida in italiano, compresa nel prezzo del biglietto.


La fontana nella piazza antistante la Fraumünster 

La piazza antistante la chiesa è molto ampia ed è stata dotata di qualche sedia qua e là e di una bella e grande fontana in un lato per bere e rinfrescarsi. Ho letto che Zurigo ha oltre 1200 fontane, di cui la maggior parte con acqua potabile.
Il pomeriggio del sabato scorre via tra una lunga passeggiata nella Bahnhofstrasse, la via principale della vita e dello shopping, dove io riesco a rubare una mezz’ora dentro Zara, grande magazzino di abbigliamento che a Zurigo è di ben 4 piani (da sempre adoro il design delle collezioni di questa catena spagnola diffusa in tutte le grandi città, ed infatti riesco a comprarmi una camicetta carinissima). Di qui d’obbligo ci hanno detto è una capatina alla pasticceria Sprüngli, dove i bimbi vengono subito omaggiati di un Luxemburgerli, dolcetti colorati con una morbida crema all’interno, davvero molto buoni. Ed infatti ne usciamo con una scatolina da 24, che con gusto ci finiamo in fretta, mentre ci godiamo una bella traversata in barca sulla Limmat. La gita dura circa 1 ora e di nuovo ci torna utile il nostro abbonamento giornaliero, perché infatti paghiamo solo il sovraprezzo barca noi due adulti, non così per chi dietro di noi non può dimostrare di usare i mezzi pubblici. Sul battello ci godiamo le due sponde con visioni su spiagge di prati e stabilimenti simil-balneari piuttosto affollati e una fontana con altissimo spruzzo in mezzo all’acqua.

I dolcetti tipici di Zurigo: Luxemburgerli
Tornati all’alloggio ci prepariamo per trascorrere la serata con degli amici svizzero tedeschi, ma anche loro trasferiti a Locarno. Insieme andiamo in un posto particolare di cui ho letto belle cose su un interessante blog di viaggiatori italiani (www.miprendoemiportovia.it).
Solito tram per raggiungere Zurich West, vecchio quartiere industriale e di lavoro della città ora riconvertito in parte con localini e negozi particolari. La nostra destinazione è Frau Gerolds Garten, ci accolgono lucine simil-natalizie e un giardino urbano in cui sono collocati lunghi tavoloni da condividere fra commensali sconosciuti e stand che ti preparano al momento da bere e da mangiare a seconda del tuo gusto, come in una sagra di paese. L’atmosfera è molto piacevole e il cibo è tutto sommato a buon prezzo per essere a Zurigo. Anche i nostri amici che pure frequentano spesso Zurigo, non conoscevano il posto e ne rimangono piacevolmente stupiti. La serata tanto per cambiare si conclude con il solito acquazzone torrenziale, che ci obbliga ad un rientro precipitoso.

L'entrata del Frau Gerolds Garten
Ultimo giorno, da tempo ormai immemorabile già fissato come quello che sarà dedicato allo zoo. Carrozze del tram in legno, originali dei primi del ‘900 ci portano fin quasi a destinazione e l’ultimo tratto coperto da un piccolo shuttle bus. Siamo in fila per i biglietti da 5 m e mio figlio più grande si è già connesso al wi-fi dello zoo e ne ha già scaricato l’app con cartina e info… certo che è avanti anni luce rispetto a me, che cerco nella borsa due ore le info stampate a casa. Lo zoo è ben tenuto e i bimbi rimangono stupiti di fronte ai leoni e ai coccodrilli e nel padiglione degli elefanti. Devo dire che io non ho mai amato né zoo né circhi e preferirei che i miei bambini potessero vedere gli animali come sono davvero in natura, loro sanno cosa penso, ma cerco comunque di godermi come posso la giornata e non fare la solita criticona. La giornata passa via tranquilla e un po’ faticosa, rimango anch’io sorpresa nella Masoala Hall, una vera e propria jungla in serra dove ci sono anche scimmie e altri animali in mezzo alla vegetazione equatoriale. Alle sei lo zoo chiude e noi torniamo a prendere il nostro tram per la stazione che ci riporterà in Ticino con gli occhi ancora pieni di città.

La Masoala Hall allo Zoo di Zurigo

di Cristina Radi

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giovedì 1 giugno 2017

Una gita in Val Bavona

Primo giorno di un week end lungo, cosa facciamo? Prendiamocela calma… ma poi qualcosa facciamo? Ho sentito dire che dalla funivia di Robiei in cima alla Val Bavona, c’è una vista mozzafiato da quasi 2000 m di altitudine. Calzoni lunghi, scarponi, pile, giacche a vento… fuori è caldo adesso ma a quella quota sarà freddo!!

Val Bavona
Ok si parte: 50 minuti di macchina, strada abbastanza bella, non curve di montagna; e dopo aver lasciato a Cevio la Valle Maggia arriviamo fino a San Carlo, ultimo paese della Val Bavona, da lì c’è la funivia… lo spiazzo della funivia è deserto, la funivia chiusa. Un cartello in due lingue ci mette di fronte alla realtà: aperto da metà giugno ad ottobre… uffa ma potevamo controllare prima! Intanto continua ad essere caldo e noi vestiti per l’alta quota.
E adesso? Beh intanto andiamo a mangiare, l’unico ristorante a San Carlo ha diverse cose in menù, ma la specialità è… polenta e brasato: che originali!!
Chiediamo dove si possa fare un’escursione con i bambini. Al ristorante sono molto gentili e ci indicano di andare a La Presa, il vecchio paese di San Carlo a qualche centinaio di metri da lì con le case abbandonate in mezzo al bosco, ma tutte rimesse a posto.
Con la macchina torniamo sulle strada verso la funivia, ma dopo poche centinaia di metri, come ci avevano indicato, ecco il ponticello sopra il fiume. Cominciamo ad inoltrarci nel bosco, Michele davanti con i suoi 3 anni e mezzo e i suoi scarponcini da montagna nuovi fiammanti, e noi tutti dietro lo seguiamo su per il sentiero. Saliamo in mezzo al bosco per meno di 10 minuti, lungo il tragitto ci fermiamo ad osservare come cammina un bruco verde e come una grossa formica si trascina dietro un bruco morto di dimensioni doppie della sua.


Finalmente vediamo il campanile sbucare dietro alcuni alberi e poi siamo nel vecchio paese, due cavalli al pascolo ci accolgono con occhi curiosi. Una chiesa con un’edicola e solo poche case, ma tutte visitabili a patto di richiudere la porta dietro di noi. In una in particolare viene spiegato il lavoro di studio e di restauro dalle intemperie, alluvioni, frane, che c’è stato per rimettere a posto questa minuscola testimonianza di come si viveva in un’altra epoca, lontanissima dalla nostra.
Le case, tutte rigorosamente in sasso, sono di due o tre piani, strette e lunghe. Leggiamo nei pannelli esplicativi che erano costruite così perché occupassero il minor terreno possibile da sottrarre alla coltivazione. Il piano interrato con pavimento quasi sterrato, solo poche pietre a coprirlo, era la cantina, il deposito, sempre fresco e con soffitto a botte. I piani successivi erano abitati e il calore andando in alto, li scaldava meglio, poche e strette le aperture sull’esterno per non disperdere il poco caldo dei focolari nei gelidi inverni, ma anche la luce penetra a fatica. Le case sono datate 1400/1500, alcune anche precedenti, forse i materiali sono stati recuperati da insediamenti ancora anteriori. 

La chiesa del vecchio nucleo di San Carlo
La semplicità di queste abitazioni di sasso, ci mostra palesemente quanto poteva essere dura la vita a quei tempi e in quei luoghi, così belli ma anche così inospitali soprattutto nei lunghi mesi invernali.

Più in alto in cima al sentiero una fornace interrata per la cottura della calce. Stiamo un po’ lì a goderci questa tranquillità per noi cittadini e ci diciamo che in fondo anche se la funivia di Robiei è chiusa, la giornata non è poi andata così male. A volte gli imprevisti servono proprio a farci scoprire cose inaspettate e lontane dai sentieri battuti dai più.

La casa con i pannelli esplicativi del sito
di Cristina Radi

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