“Resta sempre integra e coerente con te stessa” queste
sono le parole della nonna di Marjane Satrapi e con cui lei si confronta nei
momenti difficili.
Marjane Satrapi è l’autrice di Persepolis,
stupefacente film d'animazione del 2007, candidato all'Oscar, basato sull'omonima graphic novel autobiografica, che ha fatto conoscere l’autrice iraniana in tutto il mondo. Io e mio nipote
Gioele di 15 anni abbiamo visto il film durante le feste natalizie.
Avevo
parlato a Gioele del fumetto della Satrapi e anche che io e Cristina Radi come
Pepita Promoters, avevamo curato l’ufficio stampa di una delle prime mostre,
che l’artista ha fatto in Italia. La mostra, curata dall’associazione Mirada di
Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini, si intitolava “Il Velo di Maya.
Marjane Satrapi o dell’ironia dell’Iran” (Ravenna ottobre-novembre 2003), lo so
con certezza perché in ufficio abbiamo ancora il bellissimo manifesto della
mostra disegnato da Costantini.
In occasione della mostra ho conosciuto
Marjane, un incontro che non ho mai dimenticato. L’artista è del 1969, un anno
in meno di me, leggendo la sua storia, disegnata da lei con tratti infantili,
ma perfetti, rigorosamente in bianco e nero e intrecciata in modo indissolubile
con una forte ironia e autoironia anche nei momenti più drammatici, mi sono
rispecchiata spesso in lei e ritrovata nei suoi ricordi (i suoi cantanti
preferiti erano quelli che ascoltavo io…), però ecco che ad un certo punto la
sua storia si separa dalla mia…e Marjane ci racconta come suo nonno e suo zio
furono imprigionati per anni dalla dittatura dello scià e lo zio poi ucciso
durante la repubblica islamica, che portò al potere Komeini e costrinse le
donne a coprirsi la testa e tutto il corpo…(divertente la scena in cui Marjane
già ragazzina corre dietro l’autobus della scuola per cercare di prenderlo al
volo e viene fermata dai “fratelli” che le vietano di correre, perché
muovendosi mostra il sedere e lei che gli urla di non guardarglielo).
La
storia, inizia, infatti, poco prima della Rivoluzione iraniana (1979), mostrando
attraverso gli occhi di Marjane, che inizialmente ha nove anni, come le
speranze di cambiamento della gente furono infrante lentamente quando presero
il potere i fondamentalisti islamici, riducendo
ulteriormente le libertà della popolazione e imprigionando migliaia di persone.
La storia si conclude (1994) con Marjane, ormai ventiduenne, che va a vivere a
Parigi dove comincerà a disegnare…
Le vicende narrate in Persepolis sono molto
drammatiche, un popolo che perde la libertà e l’identità, un paese che manda a
morire i suoi ragazzi in battaglia facendogli credere di essere dei martiri e
regalando loro una chiave di plastica con cui apriranno le porte del paradiso… I
missili distruggono il palazzo vicino, l’amico caro d’infanzia dopo la guerra è
su una sedia a rotelle senza un braccio e una gamba…tanti tanti tanti morti e
per cosa? Nonostante tutto Marjane indossa le scarpe da ginnastica alla moda e
il giubbotto di jeans: la sua voglia di normalità, di essere solo una ragazzina
è più forte della tragedia che la circonda.
Mio nipote Gioele è rimasto affascinato dal film e mi
ha detto che gli piacerebbe leggere il fumetto… e so per certo che non potrà
che essere una lettura emozionante, coinvolgente e anche divertente (Persepolis
Nuova edizione integrale Rizzoli Lizard).
di Rossella Gibellini
Se ti è piaciuto questo post leggi anche per il cinema:
The other half of the Sky (L’altra metà del Cielo), di Patrik Soergel
The other half of the Sky (L’altra metà del Cielo), di Patrik Soergel
Chaplin's world
Se ti è piaciuto questo post leggi anche per i libri:
L'Arminuta di Donatella di Pietrantonio
Le nostre anime di notte di Kent Haruf
L'Arminuta di Donatella di Pietrantonio
Le nostre anime di notte di Kent Haruf
Scrittori e scrittrici ticinesi: I giorni del delfino di Monica Piffaretti
Scrittori e scrittrici ticinesi: Cento lacrime, mille sorrisi di Chiara Pelossi
Scrittori e scrittrici ticinesi: Non sono cappuccetto rosso di Roberta Nicolò
L'ultimo amore di Baba Dunja di Alina Brosky
Scrittori e scrittrici ticinesi: Non sono cappuccetto rosso di Roberta Nicolò
L'ultimo amore di Baba Dunja di Alina Brosky
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.