martedì 18 aprile 2017

Allegria di creazioni: la vita in studio di Giuliano Collina in mostra ad Ascona fino al 7 maggio

È sempre un piacere ascoltare gli artisti parlare dei loro processi creativi e delle loro idee, di quali urgenze li hanno guidati. Certamente lo è stato ascoltare l’artista Giuliano Collina chiacchierare amabilmente con l’amico architetto Mario Botta, nell’incontro organizzato qualche giorno fa dal Museo Comunale di Arte moderna di Ascona.

Il vaso di Pandora

Collina, che espone ad Ascona la sua personale dal titolo La vita in studio fino al 7 maggio 2017, ha parlato a lungo senza per altro mai annoiare, di come sono nati i lavori esposti, creati attraverso gli “avanzi” di altre sue opere, conservati con cura negli anni. Di qui nelle ore “avanzate” dal suo lavoro artistico più ufficiale, accostando materiali più diversi con la tecnica del collage in grandi fogli di carta bianca, hanno preso vita nuove forme, nuovi accostamenti. Le tante opere che ne sono nate sono frutto quindi di un puro “divertimento d’artista”, e lui stesso ci comunica la gran soddisfazione di mettere insieme pezzi di scarto e vederne emergere un senso. Collina ammette di non aver mai pensato prima di questa mostra, di esporre questi suoi divertissement, e questa creazione fine a se stessa, gli ha dato un’ironia, una libertà, una giocosità e una leggerezza, che uno scopo, una committenza (che durante l’incontro l’artista però ha ammesso di rimpiangere) gli avrebbe impedito. L’allegria della creazione la si denota fortemente anche dai titoli delle opere in mostra, titoli scritti a matita, anch’essi simbolo quindi di precarietà, di possibile cambiamento e allo stesso tempo però sono parte integrante dell’opera, emersi per lo più a metà del lavoro, quando l’avanzo comincia a prendere forma e insieme alla soddisfazione dell’invenzione appare anche il titolo. 

Mario Botta e Giuliano Collina
Una soddisfazione che si riflette anche in chi guarda l’opera e leggendo il titolo ne nasce spontaneo un sorriso, cosa non certo comune per una mostra d’arte contemporanea. Le forme informi diventano così la scopa del diavolo, un maiale, la coperta di Arlecchino, Crash (una sedia che si infrange contro una vetrata), il coloratissimo vaso di Pandora (non tutto il male viene per nuocere), la tenda di Aladino e tante tante altre invenzioni spassose.

La scopa del diavolo
Mario Botta dal canto suo, ha parlato dell’etica del riuso anche nell’arte, del dare nuova vita anche ai propri avanzi creativi, nell’epoca del consumismo, del gettare piuttosto che riparare. E sicuramente ha ragione, dietro queste opere c’è anche un inconscio e sotterraneo senso etico dell’artista. Io però da spettatrice ho apprezzato soprattutto l’ironia e la leggerezza, attenzione non la superficialità, dell’artista che anche durante l’incontro Collina-Botta, è emersa fortemente facendoti nascere spontaneo il sorriso a bordo labbro.

per vedere la galleria fotografica delle opere di Giuliano Collina clicca qui

fino al 07 maggio
Museo Comunale d'Arte Moderna
Via Borgo 34, 6612 Ascona
Contatti
Per info: +41 91 759 81 40

di Cristina Radi




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