venerdì 3 novembre 2017

Paul Klee “La dimensione astratta” alla Fondazione Beyeler, (Riehen) Basilea fino al 21 gennaio 2018.

Nella mostra di Basilea Paul Klee, esalta le arti plastiche con le sue creazioni.
Klee un grande artista del segno e del colore, che nelle sue opere ha rappresentato ed ha interpretato il mondo in cui è vissuto. Oggi, le mostre denominate antologiche tendono ad esporre tutto quello che riguarda l’artista sia nella sfera professionale, sia in quella privata. Quella di Klee non fa eccezione. In questo modo permette al visitatore di conoscere ed apprezzare l’artista e l’uomo nella sua completezza.



Più il mondo diventa scioccante, più l’arte si fa astratta. Per contro un mondo felice fa sviluppare il realismo (Paul Klee)

Per celebrare i suoi 20 anni di esistenza non a caso, la Fondazione Beyeler ha scelto di farlo con Paul Klee, artista che con Picasso è uno degli autori più rappresentati nelle sue collezioni. Ernest Beyeler (1921- 2010) collezionista e fondatore del Museo di Riehen apprezzava la modernità di Klee e amava il suo cromatismo e la sua forza espressiva. Il pittore germanico visse in un mondo inquietante che lo rese infelice. Prima per gli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale, durante la quale perse due cari amici, August Mac e Franz Marc, dopo per l’espulsione dall’Accademia d’arte di Düsseldorf, la confisca di un centinaio di opere da parte del regime nazista, la malattia, l’esilio in Svizzera e la morte nel 1940 in un centro di cura a Locarno. La Fondazione Beyeler, mostra in un centinaio di tele la sua grandezza innovativa e la sua creatività nei dipinti astratti. In esposizione non solo tele della Beyeler, ma anche alcune provenienti da 12 nazioni e da svariati collezionisti privati, che fanno conoscere al visitatore la grandezza dell’artista tedesco. 



La sua modernità si legge nei dipinti con superficie a scacchi, dove gli spazi di colore formano strane ma magnifiche scacchiere e strisce orizzontali o nelle tele “puntilliste”, in cui linee e punti conducono l’osservatore in un universo senza fine. Opere luminose, accessibili e positive. Il passaggio di Klee al non figurativo diventa un’evasione. Per lui la pittura astratta non è fine a se stessa o negazione dell’arte, ma un volo verso altri mondi, dove si sentiva libero dalle rovine della guerra e della sua esistenza. Per liberarsi del suo passato aveva bisogno di ali e queste le trovò nella pittura astratta che gli diede la fama.


Di Augusto Orsi



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.