“La vita possibile, un film sulla speranza, sulla forza delle donne, sulla capacità di nascere e rinascere ancora."
La vita possibile di Ivano De Matteo è uno dei film presentati al Festival di Mons, in Belgio, in corso in questi giorni.
Ivano De Matteo, con I nostri ragazzi – storia di due cugini adolescenti di famiglie bene che
commettono per bravata un crimine gratuito - aveva già dimostrato di sapere
analizzare con giustezza e senza sbavature aspetti particolari di famiglie tipiche
italiane d’oggi.
Con La vita possibile
ritorna a filmare con accuratezza e partecipazione una storia di grave disagio sociale
e psicologico provocati dallo smembramento di una famiglia, quella di Anna,
portata allo schermo con giustezza e pietas da Margherita Buy. Anna per mettere
fine al calvario di violenza coniugale inflittole da un marito violento si
rifugia con suo figlio Valerio a Torino da Carla , amica di vecchia data (resa
con la solita effervescenza e bravura da Valeria Golino).
Il minuscolo appartamento torinese diventa quasi una
prigione per Valerio, sradicato da Roma, dalle sue amicizie, dal suo tessuto
sociale e anche dalla sua amata televisione!
La precarietà lo rende nervoso,
irascibile e anche a momenti ribelle nei confronti della madre. A scuola non
riesce a farsi dei compagni, non può più giocare a calcio e la sua sola
consolazione è vagare in bici nei parchi torinesi, osservare la gente e anche
le prostitute che si vendono lungo i viali. Da questi giri, nasce una specie
d’amicizia per la platinata Larissa, giovane prostituta vista quasi come una
sorella maggiore. Il piccolo emarginato e straniero in patria riesce a superare
la sua crisi di solitudine e la mancanza del padre, grazie anche a Mathieu
(Bruno Todeschini), gerente del bar sotto casa che lo capisce e lo aiuta.
Filmata in modo reale ma anche idilliaco Torino, città distensiva, partecipa
positivamente all’integrazione dell’adolescente, al rasserenamento della madre
e fa sì che le loro vite diventino “possibili”. Il ben riuscito e godibile film
non è un trattato sociologico dell’Italia, ma la presentazione di fatti di
famiglie italiane in disagio, con realismo e lirismo, ma non sentimentalismo,
in particolare quando i protagonisti sono adolescenti.
La vita possibile
presente nel Panorama del cinema italiano e nel Concorso Internazionale di Mons
è un valido aspirante per il miglior film del Concorso Internazionale e anche
per il migliore attore nella persona del tredicenne Valerio (Andrea Pittorino).
Di Augusto Orsi
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