E finalmente una volta tanto si va in Italia e si è fieri
di quello che abbiamo e sappiamo valorizzarlo al meglio.
A novembre 2017 hanno inaugurato alla periferia di Bologna, il più
grande Parco agroalimentare del mondo, si chiama FICO (Fabbrica Italiana COntadina) ed è una costola di Eataly. Giustamente è stata
scelta Bologna, che aveva già la fama mondiale della città del cibo italiano
per eccellenza. Si tratta di un grandissimo luogo al coperto, dove per comodità
si possono usare persino delle biciclette per poterlo girare tutto senza stancarsi.
Qui si trovano svariati tipi di ristoranti, la gastronomia
italiana virata in tutte le sue diverse sfumature: la pasta, i fritti, le
patate, la cucina mediterranea, la pizza, i salumi, la grigliata, il pesce e
tanto tanto altro ancora.
Molti gli stand in cui assaggiare e comprare i prodotti
italiani di marche note o di nicchia, ma sempre con la cifra del “farlo
artigianalmente”. Si possono trascorrere intere giornate all’interno,
l’ingresso è gratuito e numerose sono le iniziative o le installazioni per i
bambini. Giochi fissi in un’area vasta, che presenta persino un campo da beach
volley.
All’esterno il parco offre numerose attrattive, che saranno
meglio fruite con la bella stagione come animali vivi in una sorta di fattoria
didattica e persino un minigolf e un trenino marcato freccia rossa.
I prezzi sono un po’ alti, ma sinceramente la
qualità e l’organizzazione va pagata, e se il servizio è di alto livello, va
bene così.
Piuttosto scomodo invece ho trovato il fatto che potendo mangiare cose così diverse, non si sia pensato a creare di più aree comuni dove le comitive possono mangiare insieme ognuna cibi diversi. Io sono andata la prima volta con la mia famiglia e ognuno voleva assaggiare una cosa diversa e farla assaggiare agli altri componenti, ma nei ristoranti non è possibile mangiare cose di un altro ristorante e ci sono poche zone attrezzate per fare un pasto da asporto e dare la possibilità di mangiare insieme cose differenti. Così ci siamo arrangiati un po' scomodamente nei divanetti con piccoli tavoli più da aperitivo che da pasto. Il cibo però era ottimo.
di Cristina Radi
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