È il caso anche della mostra Il Remo: Lo scultore ritratto dagli amici artisti in corso fino al 2 giugno.
Ritratto di Remo Rossi, 1965, Terracotta policroma, di Ernesto Ornati |
Dietro ogni opera c’è una storia da raccontare ed è per questo che la mostra, non va solo guardata ma anche ascoltata.
Dalle circa venti opere esposte trapela un Remo Rossi sociale, con una
frequentazione assidua di un gruppo di amici artisti. Questo ci rivela un
carattere sicuramente gioviale e appassionato di Rossi, ritratto dai suoi amici
in pose anche divertenti e in momenti quotidiani o soprattutto al lavoro nel
suo atelier, in Via Nessi.
Accoglie il visitatore come un padrone di casa sulla soglia
della sua dimora, un busto policromo in terracotta di Rossi, opera del 1965 dell’artista
italiano Ernesto Ornati. Il
busto non ancora colorato faceva parte di una serie di ritratti che Ornati
aveva dedicato anni prima a personalità dell’arte, ed era depositato da molti anni
nel vecchio atelier di Rossi, ma ormai usurato dal tempo. La fondazione ha
ripreso contatto con Ornati che si è offerto di sistemarlo, dipingendolo con la
tecnica della policromia. Il risultato è documentato da un bel video della
nipote dell’artista, che mentre lavora racconta anche le peculiarità della sua tecnica
e anche la sua filosofia artistica, fatta di perizia e di attese pazienti.
Vaso decorato con scene che ritraggono Remo Rossi a lavor, 1949, Terracotta smaltata, di Renato Ovini |
La stretta amicizia e l’assidua frequentazione con Paul Erni è invece protagonista assoluta di un’intera teca contenente taccuini e disegni a pennarello, china e acquerello e appesi due disegni a carboncino. Paul era il fratello dell’affermato artista Hans Erni, ma evidentemente il talento era largamente diffuso in famiglia, perché pur non essendo noto, anche Paul denota una straordinaria perizia nel disegno e nella ritrattistica, che ci restituiscono non solo l’effige, ma anche il carattere del suo amico ticinese e delle sue opere. Un Remo Rossi assorto, rappresentato con la lunga sigaretta in bocca, il Brissago, dalla folta capigliatura in profili di felliniana memoria.
Ritratto di Remo Rossi di profilo, 1972, pennarello nero su carta, di Paul Erni |
Anche il dipinto a olio di Flavio Comolli merita un cenno di
narrazione. Nell’archivio fotografico della Fondazione si trovava la foto di
questo quadro, è stato contattato l’autore che ha raccontato di aver incrociato
Rossi in un breve incontro pubblico e poi colpito dall’artista, averne voluto
fare un ritratto con la sua opera Gli acrobati, avvalendosi di una fotografia.
In mostra anche alcune straordinarie sculture bronzee di
Rossi, per lo più accanto ai lavori dei suoi amici in cui sono ritratte e un paio di autoritratti.
Ritratto di Remo Rossi, 1983, olio su cartone, di Flavio Comolli |
Il Remo: Lo scultore ritratto dagli amici artisti
La mostra è aperta fino al 2 giugno 2018
Orari: mercoledì, giovedì e sabato 9.00-11.30
venerdì 14.00-17.30
Aperture festive: 31 maggio (Corpus domini) : 09.00-11.30
Orari: mercoledì, giovedì e sabato 9.00-11.30
venerdì 14.00-17.30
Aperture festive: 31 maggio (Corpus domini) : 09.00-11.30
per info: tel. 0041 (0)917512166
email: info@fondazioneremorossi.ch
fondazioneRR@gmx.ch
visita la galleria fotografica della mostra
di Cristina Radi
email: info@fondazioneremorossi.ch
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