CAVA è lo spettacolo site
specific creato alle Cave di marmo di Arzo (11, 12, 17, 18 e 19 maggio per
200 spettatori a replica), dove vive da un trentennio Gardi Hutter e dove sono nati e cresciuti Juri Cainero e la sorella Neda.
Questo per Juri è un ritorno a casa, un importante lavoro creativo lo riporta
alle radici con le conoscenze e le esperienze acquisite in un decennio di studi,
di ricerca e di peregrinazioni nel mondo.
un'immagine dello spettacolo Cave |
La scrittura e la creazione in situ è iniziata nella scorsa
primavera. Juri con la sua compagnia crea musiche e suoni, scene teatrali, oniriche
e immaginifiche, dialogando con la natura e con la storia, quella geologica e
quella umana.
Per lui la cava è un morso alla montagna, un segreto mezzo
svelato, quello che era sotto ora è sopra. I ricordi personali alle cave si
sovrappongono alle storie delle generazioni che ci hanno lavorato e alla storia
geologica, che gli scalpellini, senza saperlo, hanno reso visibile.
Sono circa ottanta
le persone in scena per duecento spettatori: oltre agli artisti della compagnia
Onyrikon fondata da Juri Cainero,
partecipa il coro Goccia di Voci
diretto da Oskar Boldre, la Musica
Aurora di Arzo diretta da Edy Ponti, una dozzina di giovani figuranti,
un’attrice, un attore e una cantante, tutti abitanti in zona (Anna Kiskanç,
Florian Bessler e Aurora Tomasoni).
Consulenza drammaturgica e direzione di scena con Daniele
Bianco. Inoltre Andrea Bisconti, specialista in videografica e visual
storytelling residente a Melano, si occupa di una creazione video ad hoc per lo
spettacolo. Anche le voci di alcuni abitanti della montagna, che ricordano le
storie degli scalpellini, risuoneranno lungo il percorso.
L’aspetto partecipativo non solo permette un impatto
artistico unico e spettacolare, ma crea anche dei legami concreti e vissuti con
il territorio, incuriosisce e rende omaggio alla popolazione.
Il contesto
Arzo, alle pendici del Monte San Giorgio (patrimonio
UNESCO), è divenuto quartiere di Mendrisio dopo l’aggregazione di diversi anni
fa.
Nell’antica storia, le numerose cave di marmo di Arzo erano
un luogo dove molte famiglie lavoravano per diverse ore ogni giorno. Era un
lavoro duro e faticoso, di estrema importanza per la comunità locale ma al
contempo in grado di metterla in dialogo con la natura e con il mondo dell’arte
e della fantasia.
Nel 2009 l’estrazione del marmo si è fermata, il Patriziato,
che è proprietario del sedime, ha poi sviluppato l’idea di riqualificazione
delle aree e il riuso degli stabili. Durante il 2016 e 2017 è sorto così un
Anfiteatro nella grande ex-cava, un Antico laboratorio è diventato luogo
espositivo della storia della lavorazione e delle genti, a breve sarà pronto un
“Sentiero del marmo” che porta attraverso le diverse cave ancora visibili.
Nel giugno 2017 si è costituita l’associazione CAVAVIVA, il
cui principale scopo è di ricreare alle cave il valore inclusivo sociale,
culturale e artistico in chiave contemporanea, mettendo il sito riqualificato a
disposizione di chi, ispirato dall’unicità del luogo, propone eventi culturali
e attività didattiche, ricreative e di intrattenimento.
Contatti e informazioni:
prenotazione obbligatoria: massimo 200 spettatori per 5 serate*
*debutto 11 maggio già completo!
12, 17, 18 e 19 maggio posti ancora disponibili
(date di riserva in caso di meteo avversa)
di Cristina Radi
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