E poi ci fu il giorno
in cui Addie Moore fece una telefonata a Louis Waters. Era una sera di maggio,
appena prima che facesse buio.
Ho terminato da pochi giorni la lettura di un libro, che si
legge velocemente per l’agilità della prosa, ma che raccontando una bella
storia, affronta con grande delicatezza al contempo diverse tematiche molto
interessanti.
Si tratta del libro postumo dello scrittore americano Kent Haruf, Le nostre anime di notte, pubblicato da una piccola casa editrice NNEditore.
Kent Haruf |
Per affrontare positivamente la propria condizione di solitudine
ed insonnia, Addie prende l’iniziativa e chiede a
Louis di trascorrere le notti da lei per farsi compagnia, chiacchierando e
superare così la solitudine piena di ricordi dolorosi, che di notte sembra
inaffrontabile. Lui accetta ed iniziano così a passare le notti insieme, parlando tanto, fino ad arrivare di notte in notte a scambiarsi confidenze
molto intime, personali, nodi che piano piano si sciolgono e così fanno meno
male.
Ma l’idillio sembra interrompersi quando entra in scena il
figlio di Addie, Gene, che si sta separando dalla moglie e le lascia per un
periodo il nipotino seienne Jamie, che nel sereno legame tra Addie e Louis ritrova
finalmente anche lui un po’ di serenità. Tutto sembrerebbe andare per il
meglio, il loro legame che da amicizia è diventato più intimo e profondo,
prende anche una piega pubblica, ma chiacchiere ed egoismi personali cercano di
separarli, riuscendoci però solo apparentemente.
Si tratta di una storia di dialoghi, la matassa si dipana attraverso le parole, che da parole del quotidiano si trasformano in parole del cuore e dei sentimenti, in cui anche il lettore viene coinvolto profondamente, mentre ascolta la dolcezza di un legame che le parole rendono sempre più profondo, non servono dichiarazioni d'amore ma è sufficiente la confidenza di poterti raccontare me stesso/a senza timori. È questo secondo me il senso più profondo di questo bellissimo testo.
Kent Haruf (1943-2014) è stato uno dei più
apprezzati scrittori americani, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il
Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway
Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è
stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al
New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della
Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award. Benedizione è stato
finalista al Folio Prize.
Titolo: Le nostre anime di notte
Autore: Kent Haruf, traduzione di Fabio Cremonesi
Editore: NN Editore
Numero di pagine: 166
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