Lo spettacolo sarà la domenica pomeriggio, naturalmente sabato mattina Anita ha la febbre e addio spettacolo.
Provo a chiedere di accompagnarmi al mio figlio più grande Martino, di 11 anni, ma in piena ribellione preadolescenziale, oramai non vuole più venire a teatro. Così tento con il piccoletto, Michele di 2 anni. È già un ometto, molto calmo e posato e ha già una bella capacità di concentrazione. La fortuna è dalla mia, si addormenta nella tarda mattinata e così risolvo il problema della nanna dopo pranzo, visto che lo spettacolo è alle tre.
Partiamo quindi alla volta del Teatro di Tenero, con il piccoletto dietro nel suo seggiolino, un po' perplesso, visto che è la sua prima volta a teatro e non sa neanche cosa sia un teatro.
Fatico un po' a trovare parcheggio, poi di corsa entriamo con i biglietti in mano, seduti sulle poltroncine rosse, mi prendo Michi in braccio e in breve inizia lo spettacolo.
Michele è rapito per tutto il tempo, ogni tanto fa dei commenti: è la prova che lo spettacolo funziona. I bambini sono i critici più feroci, se si annoiano e chiacchierano, gli attori devono subito intuire che lo spettacolo non va.
Il cielo degli orsi è a cavallo fra teatro d'attore, danza e teatro delle ombre. Gli attori sono bravi interpreti, danzatori con notevoli capacità acrobatiche, e soprattutto la storia è raccontata con effetti di ombre cinesi molto belli e con gli oggetti scenici a vista. Ormai è una tendenza diffusa quella di mostrare i trucchi del mestiere, soprattutto nel teatro delle ombre, e credo che sia una scelta educativa anche per i bambini, che così comprendono meglio il lavoro e gli effetti, che ci sono dietro uno spettacolo. Bella anche la scenografia, anch'essa trasformata sotto gli occhi dei piccoli spettatori.
Insomma uno spettacolo completo e ben realizzato, che vale la pena far vedere ai propri cuccioli d'orso.
di Cristina Radi
di Cristina Radi
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