Interesse e curiosità sono stati il fil rouge che hanno
caratterizzato l’affollato vernissage della personale di Manlio Del Curto, in
mostra alla Pasticceria Marnin fino al 31 dicembre 2017. Uno sguardo curioso è
stato anche quello dell’artista verso gli avventori della Pasticceria, abituale
luogo di ritrovo e di dolci degustazioni per molti locarnesi nel cuore della
città.
Al progetto Del Curto ha lavorato per oltre un anno, interrogandosi su
cosa significa fermarsi da Marnin. Le 15 opere in mostra - datate 2016 e 2017 oli o tecnica
mista- propongono per lo più ritratti
quasi schizzati e abbozzati, resi completi dal colore e da alcuni dettagli, tipologie
di uomini e donne in cui riconoscersi ma non ritrovarsi. Da questi si
distinguono alcune tele più figurative, in cui il Prof Dario Bianchi che ha
introdotto la vernice, ha supposto richiami intertestuali autorevoli in dialogo
aperto con Magritte, Dalì e De Chirico. Due grandi tele corali campeggiano
sulle altre, a voler quasi restituire il via vai continuo delle persone, che da
Marnin hanno l’occasione di sostare anche solo per un attimo. E il quadrittrico
delle quattro stagioni testimonia lo scorrere del tempo.
La Pasticceria Marnin prosegue con la mostra Marnin tra la gente. Elogio quotidiano alla
dolcezza, un percorso iniziato otto
anni fa, che vuole far avvicinare all’arte anche chi è solo di passaggio,
facendola uscire dai luoghi più istituzionali per entrare nel quotidiano delle
persone, perché “L’arte come la bontà fa bene all’anima”, parola di Franca Antognini.
« Marnin tra la gente. Elogio quotidiano alla dolcezza » è il progetto espositivo realizzato dall’artista Manlio Del Curto che ha concepito l’esposizione come un seguito ideale a quelle di Fausto Tomasina e Edgardo Ratti, tenutesi alcuni anni fa nel Tea-Room di Piazza Sant’Antonio. In mostra 15 oli su tela del 2016-17 di cui 13 ritratti e un dittico con figure. Sia i ritratti che le figure sono quelli di personaggi reali (avventori della pasticceria) ma idealizzati dall’artista, dei quali scruta lo stato d’animo cogliendo il loro simbolico «elogio alla dolcezza».
Colore e segno delle opere, attraverso gli stili familiari del pittore, si esprimono in modo equivalente.
Manlio Del Curto nasce a Locarno
il 22 ottobre 1956. Dopo le scuole dell’obbligo a Vira Gambarogno frequenta
l’Institut Helvetia di Lucerna. Di ritorno in Ticino si iscrive
ai corsi preparatori del CSIA a Lugano sotto la guida di
Pietro Salati. Nel 1974, seguito
dal maestro Pierre Casè, si diploma in arti decorative.
Negli anni ’70 si dedica al disegno umoristico e satirico collaborando per
alcuni giornali e riviste. Per gli Studi FACS – Galleria Flaviana di Rinaldo Bianda
realizza una serie di cartoni animati sperimentali. A inizio anni ’80 coltiva
l’interesse per la pittura e frequenti sono stati i suoi viaggi studio in
Francia, in Spagna e soprattutto in Italia. Nel 1987 si presenta alla Galleria
Ugas di Locarno con la prima mostra personale, negli anni a venire con la
collaborazione della Galleria Poltera di Lugano e l’Andrès Art Gallery di Breda
(NL) espone in diverse città della Svizzera, d’Europa e degli Stati Uniti. Vive
e lavora a Locarno.
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