Non sono Cappuccetto
rosso (Ma.ma edizioni, 2015) è un libro necessario e coraggioso di Roberta Nicolò, giornalista ed
antropologa conosciuta per il suo webmagazine Faigirarelacultura e per gli
articoli sempre interessanti di antropologia, che scrive sul settimanale Azione.
Una prosa nervosa che procede con una punteggiatura inusuale
con tanti tanti punti fermi e maiuscole ovunque, perché quando si fa il punto sulle
cose importanti della vita, sulle certezze conquistate con fatica anche la
punteggiatura aiuta a fare chiarezza.
La storia autobiografica si fa strada come un puzzle, che rispecchia
il procedere della memoria. Da un mosaico fatto di tessere-ricordo man mano si
ricostruisce un quadro, una persona. Flash, frammenti che come un occhio di bue
su un palco, mettono a fuoco ora una bambina, ora una donna, entrambe sole e
impaurite, entrambe cercano di vivere nonostante, provano a darsi una patina di
normalità, ma non sempre ci riescono. Nella donna poi c’è una fame di verità,
che finalmente solo dopo i trent’anni viene saziata e da lì “ogni cosa è
illuminata”. Il mostro, l’ombra spaventosa dell’infanzia, nella maturità
finalmente ha un volto, un corpo contro cui si può combattere anche fisicamente,
per sconfiggerlo e archiviarlo.
Roberta Nicolò |
Grazie anche all’aiuto della madre, Roberta
ricorda l’abuso subito a 5 anni e può finalmente elaborare il trauma,
sciogliere il grumo opaco di dolore con il racconto, come dice anche la psicologa
Silvia Vegetti Finzi. Il racconto diventa poi anche pubblico e una giustizia
giudiziaria prova almeno in parte a riequilibrare le cose.
Ci vuole un gran coraggio a scrivere questo libro breve, intenso,
ben scritto, un libro necessario: il coraggio di ama ancora il suo prossimo e
grazie alla propria testimonianza, alla propria esposizione vuole aiutare chi è
ancora preda dei mostri. Un libro in cui l’autrice dimostra che il racconto condiviso
riesce a dare forma ai lupi cattivi, che solo così possono essere combattuti e anche
se con fatica anche sconfitti, per riprendersi indietro finalmente la propria
vita.
di Cristina Radi
di Cristina Radi
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