lunedì 6 luglio 2020

Pietro Beretta. Bricoleur dell’anima (Mostra personale ad Ascona, fino al 27 agosto)


Da molti anni Casa Serodine, di proprietà del Patriziato di Ascona, grazie ad un accordo con il Comune, è adibita ad uso culturale e anche come luogo di esposizioni.
Pietro Beretta nel suo studio


Quest’anno, dopo la pandemia, è di scena Pietro Beretta (Lugano 1941) cresciuto ad Ascona, conosciuto nel Borgo come imprenditore e come artista originale ed estroso. La mostra, omaggio a Beretta, una parata di stili e di tendenze d’arte contemporanea realizzata ad un notevole livello creativo e soprattutto inventivo, si allinea con le avanguardie sovente esposte ad Ascona. Aperta il 27 giugno, senza vernissage, può essere visitata sia dal vivo che on line, fino al 23 agosto. In un catalogo illustrato, Michela Ris, Capo Dicastero cultura del Municipio di Ascona, con un testo introduttivo e Mara Folini, Direttrice del Museo Comunale di Ascona, con una significativa e dettagliata intervista, scandagliano la personalità umana e artistica del pittore asconese.

Occhi verdi

Pietro Beretta nelle sue opere pittoriche e plastiche, mostra grande capacità di assimilazione e competenza, ma soprattutto lo sguardo penetrante di chi sa creare, sa fare, non prendendosi mai sul serio. Le sue opere e le ceramiche di sua moglie Annagret, con la quale ha condiviso arte e vita, si uniscono ai liberi assemblaggi di scatole e ai materiali di recupero di lui, in un tutt’uno eclettico e bizzarro che trasmette all’osservatore una carica positiva o come dice l’autore «Una botta di vita».
Beretta, «pittore d’elezione e per diletto», nato e cresciuto ad Ascona in una famiglia di intellettuali, di madre statunitense, con studi universitari in Germania, ma cittadino del mondo, ha vissuto negli Stati Uniti e sulla Costa Azzurra, a Cannes, viene alle arti plastiche in età matura. Sui sessant’anni, in pensione e libero da impegni familiari, si dedica all’arte figurativa, suo «violon d’Ingres», dando sfogo alla sua passione e realizza, con intelligenza, liberamente e senza preconcetti le sue grandi tele, i suoi décollage dai soggetti vari legati all’attualità, le sue originali installazioni dove domina il colore vivo, splendente in tutte le sue tonalità in quanto è esso il motore primo del fare arte di Pietro Beretta. 

Venere dei sacchi

L’esposizione di Casa Serodine, dall’accurato e indovinato allestimento, mostra appieno come Beretta sia riusciuto con la sua intraprendenza a ingabbiare moltissime opere di artisti contemporanei da Burri a Tapies, a Dubuffet e a farle sue con un tocco di irriverenza e di intelligente ironia. Lungo questa traiettoria le opere informali di Beretta, si contaminano e dialogano con le icone della pop art e della cultura di massa – da Marilyn Monroe, alla “Dolce vita” di Fellini – che recupera attraverso la tecnica del décollage, in sintonia con i Nouveaux Réalistes come Rotella, Villeglé, Hains... i quali, riciclando in modo creativo i resti di scarso valore della pubblicità di massa, cercarono di affermare se stessi e l'unicità dell’essere artisti.
di Augusto Orsi

Mostra 
Pietro Beretta – Bricoleur dell’anima 
fino al 23 agosto 2020 
Sede Casa Serodine 
Piazza San Pietro 
6612 Ascona 
telefono +41 (0)91 759 81 40 




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.