giovedì 26 dicembre 2019

Le mostre da vedere a Bologna durante le vacanze dicembre 2019-gennaio 2020

Molte come sempre sono le mostre in corso a Bologna in questi giorni, ne segnalo diverse per accontentare un po' tutti i palati

Chagall. Sogno e Magia fino al 1 marzo 2020



Da vedere anche con i bambini grazie alle audioguide e ad una bella installazione video, a Palazzo Albergati, una mostra dedicata al grande artista russo, Chagall. Sogno e Magia: opere che raccontano l’originalissima lingua poetica di Marc Chagall (1887-1985) attraverso il filo conduttore della sensibilità poetica e magica, curata da Dolores Duràn Ucar. La cultura ebraica, la russa e quella occidentale, il suo amore per la letteratura, il suo profondo credo religioso, il puro concetto di Amore e quello di tradizione, il sentimento per la sua sempre amatissima moglie Bella, in 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Un nucleo di opere rare e straordinarie, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista. Opere che riproducono un immaginario onirico, in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.

Info: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Aperture straordinarie: 31 dicembre, 1 e 6 gennaio 2020 
Infoline: T. 0039 051 030141 (attivo dal lunedì al venerdì ore 10 – 17)

Chagall. Sogno e magia
Fino al 1 marzo 2020
Palazzo Albergati, Via Saragozza 28 – Bologna

Anthropocene fino al 5 gennaio 2020


Anthropocene è un progetto artistico che indaga l’indelebile impronta umana sulla Terra attraverso le straordinarie immagini di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier. Combinando fotografia, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica, i tre artisti danno vita a un’esplorazione multimediale di grande impatto visivo, che documenta i cambiamenti determinati dall’attività umana sul pianeta e ne testimonia gli effetti sui processi naturali.
Una mostra adatta a tutta la famiglia con tante parti interattive.

Anthropocene
fino al 5 gennaio 2020
Fondazione MAST, via Speranza 42, Bologna.
Ingresso gratuito
chiuso il lunedì
Per informazioni e prenotazioni di attività didattiche e laboratori fotografici:
workshop@fondazionemast.org
Per informazioni sugli eventi culturali: eventiculturali@fondazionemast.org


Children fino al 6 gennaio 2020


Pensando alle condizioni delle bambine e dei bambini nelle aree più disagiate del mondo, ai loro diritti e ai nostri doveri, Children traccia un percorso che attraversa luoghi diversi e, facendolo, ci racconta come adulti e umanità non sempre degna di essere definita tale. L’infanzia, protagonista, trova spazio al centro di immagini che non celano i contesti di vita che, minacciandola, ne sospendono il futuro. Questo viaggio nasce da qui e a parlare sono proprio loro, le bambine e i bambini del mondo, attraverso i loro volti e i loro gesti.
Il gioco, il divertimento, lo studio, la salute, ma anche i diritti negati, lo sfruttamento, la povertà, la guerra. La mostra presenta, per la prima volta insieme, gli scatti di Steve McCurry, Elliott Erwitt e Dario Mitidieri: 3 autori profondamente diversi dal punto di vista espressivo, ma accomunati dalla volontà di testimoniare in prima persona la partecipazione emotiva alle vicende dei bambini che hanno incontrato negli angoli più remoti del mondo, laddove il diritto primario all’esistenza e quelli irrinunciabili all’uguaglianza, alla giustizia, alla libertà e alla pace, vengono calpestati nel silenzio e nell’oblio.

Children
fino al 6 gennaio 2020
Auditorium Enzo Biagi – Biblioteca Salaborsa
Piazza del Nettuno 3, Bologna
Chiusura: tutti i lunedì
Apertura: da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 19.30
Aperture straordinarie: 30 dicembre, 31 dicembre (dalle ore 10 alle 17), 6 gennaio

Botero fino al 26 gennaio 2020


Il corpus della mostra è costituito da 50 opere uniche mai viste prima nel capoluogo emiliano, comprendenti una serie di disegni realizzati a tecnica mista e un pregiato insieme di acquerelli a colori su tela. L’esposizione, articolata in sette sezioni, rispetta i temi cari all’artista e pone la sua attenzione all’occhio poetico che questi è capace di posare sul mondo, regalando una bellezza fatta di volumi abbondanti, colori avvolgenti e iconografie originali. Un visionario inno all’esistenza che approfondisce il disegno inteso come fondamento della forma, primario e imprescindibile strumento di bellezza. Tra i soggetti selezionati compaiono personaggi legati alla tauromachia e al circo, silenti ed equilibrate nature morte, delicati nudi, personalità religiose, individui colti nella propria quotidianità: una rassegna visiva che tiene conto dell’intensa ricerca visiva di Botero, tesa all’affermazione del suo caratteristico linguaggio. Tra le opere esposte si nascondono i segreti della vita, celati sotto presenze dai volumi corpulenti, persone o oggetti in attesa di un movimento casuale o volontario. In perfetto equilibrio tra ironia e nostalgia, atmosfere oniriche e realtà fiabesca, classicità italiana e cultura sudamericana, l’arte di Botero risulta creatrice e portatrice di uno stile figurativo e personale, capace senza indugio anche in questa occasione di coinvolgere e affascinare chi guarda.
Aperture straordinarie Dicembre 2019 e Gennaio 2020
–27, 28, 29, 30 dicembre 2019 (dalle 11:00 alle 20:00)
– 31 dicembre 2019 (dalle 11:00 alle 17:00)
– 1 gennaio 2020 (dalle 14:00 alle 20:00)
– 2, 3, 4, 5 ,6, 7, 8 gennaio 2020 (dalle 11:00 alle 20:00)

Botero
Fino al 26 gennaio 2020
Palazzo Albergati, Via San Felice 24, Bologna
Telefono: 0039 3313471504
www.palazzopallavicini.com

di Cristina Radi

martedì 10 dicembre 2019

Being Human di William Wegman, in mostra cani più umani degli umani (MASI Lugano, fino 6 Gennaio 2020)


Il MASI (Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano), in collaborazione con la Foundation for the Exhibition of Photography, presenta Being Human, una mostra dedicata al celebre fotografo americano William Wegman, fino al 6 gennaio 2020.
Wegman, che occupa una posizione particolare nell’arte contemporanea, ha sviluppato il suo linguaggio fotografico sul rapporto con i suoi cani Weimaraner, abbinando allo sguardo documentaristico un’attenta scenografia e un sottile senso umoristico. L'allestimento conta un centinaio di opere che mostrano l’abilità del fotografo a creare immagini che sono allo stesso tempo divertenti, impressionanti e surrealiste.

William Wegman, Costruttivismo [Costructivism], 2014
Stampa ai pigmenti, Ed. 3/4
Courtesy l‘artista © William Wegman

William Wegman (1943 Holyoke, Massachusetts), eclettico maestro dell’arte contemporanea americana, è un rinomato e versatile artista, capace di destreggiarsi abilmente tra pittura, disegno, fotografia, film, video, libri e performances. Wegman è diventato noto nel panorama artistico mondiale per le serie di immagini con protagonisti i suoi cani. A partire dagli anni Settanta, dall’incontro con il suo primo Weimaraner, il fotografo ha fatto degli esemplari di questa razza il soggetto principale dei suoi scatti, rappresentando – attraverso queste muse sui generis– personaggi, tendenze di moda e movimenti della storia dell’arte con ingegno e ironia.
I cani Weimaraner sono gli assoluti protagonisti di Polaroid di grande formato: istantanee in un unico esemplare, non ritoccate, che esaltano tanto la spontaneità dei soggetti, quanto l’abilità del fotografo e permettono di apprezzare l’eccezionale sintonia fra l’artista e i suoi cani. Ogni scatto si può considerare il risultato di una collaborazione, prima ancora che la creazione di un unico artefice. Being Human ripercorre l’evoluzione di questa singolare relazione artistica lunga trent’anni, mettendo in scena una sorta di specchio della natura umana.

William Wegman, Casual, 2002
Polaroid a colori
Courtesy l‘artista © William Wegman
Il percorso espositivo si compone di novanta Polaroid e una decina di stampe ai pigmenti selezionate da William A. Ewing, curatore della mostra e già direttore del Musée de l’Elysée di Losanna, in stretta collaborazione con l’artista e si suddivide in capitoli, ognuno dei quali raccoglie opere di soggetti affini o collegate da allusioni visive analoghe.

Guarda la gallery delle opere in mostra

Being Human
di William Wegman
Fino al 6 gennaio 2020
Masi, Lugano
Museo d'arte della Svizzera italiana
Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6, 6900 Lugano, Svizzera

venerdì 8 novembre 2019

6 Minispettacoli a Minusio per viaggiare con il teatro ragazzi (10 novembre 2019-15 marzo 2020)

Tornano gli appuntamenti della rassegna teatrale dedicata ai bambini, Minispettacoli all'Oratorio di Minusio (Via Giuseppe Motta 8), che iniziano con il teatro di narrazione il 10 novembre (ore 16.00). La compagnia Inti Tales di Brindisi porta in scena “Storia d’amore ed alberi” di Francesco Niccolni e con Luigi D’Elia, che narra di un uomo misterioso che si aggira in sala con una strana valigetta. Dai 6 anni. 

Luigi D'Elia in Storia d’amore ed alberi
domenica 10 novembre ore 16.00 / Oratorio di Minusio
Una storia africana variopinta, festosa e misteriosa caratterizza invece il secondo spettacolo, il 17 novembre (ore 17), alla Sala dei Congressi di Muralto (via Municipio, 2): la compagnia Piccoli idilli porterà in scena “Kanu=Amore”, dove si racconteranno leggende nate sulle sponde del Niger. In scena ci sarà Bintou Ouattara, danzatrice attrice e cantante, che interpreterà tutti i personaggi uomini, donne e animali. 
Lo spettacolo fa parte anche del cartellone di musica e teatro OSA!

Kanu comp Piccoli Idilli foto di  Massimo Bertoni
domenica 17 novembre (ore 17) / Sala dei Congressi di Muralto
Una fiaba di Andersen all’insegna dell’amicizia e del coraggio per lo spettacolo natalizio “La regina delle Nevi”, in programma l’8 dicembre (ore 16.00) di e con Monica Morini del Teatro dell'Orsa di Reggio Emilia e musiche dal vivo. 

Monica Morini in La Regina delle nevi
domenica 8 dicembre (ore 16.00) / Oratorio di Minusio
L’anno nuovo si apre con Claudio Milani che il 12 gennaio in tratterrà i più piccini con “Bù!” una storia divertente di paura raccontata da un attore e una porta. 

Claudio Milani in Bù!
domenica 12 gennaio (ore 16.00) / Oratorio di Minusio

Si torna in Africa, ma in tutt’altro posto, con la pièce del 9 febbraio “Sotto la tenda, vi racconto il mio Marocco” di e con Abderrahim Elhadiri “Abdul”. Sulla scena una tenda, luogo antico, simbolo di una vita nomade, di preghiera, di incontri e di accoglienza. 

“Sotto la tenda, vi racconto il mio Marocco” di e con Abderra him El Hadiri “Abdul”
domenica 9 febbraio (ore 16.00) / Oratorio di Minusio
Per terminare la rassegna il 15 marzo una nota compagnia di Verscio, Compagnia Due, proporrà “Libero?”, un teatro clownesco adatto anche ai bimbi di 4 anni. I protagonisti Andreas Manz e Bernard Stockli si lasciano rapire da un vecchio mobile abbandonato sul palco, che diventa il loro partner in un viaggio libero e fantastico. 

Compagnia Due in “Libero?” di e con Andreas Manz e Bernard Stockli
domenica 15 marzo (ore 16.00) / Oratorio di Minusio

La prevendita è possibile alla farmacia Verbano a Minusio o alla cassa del teatro, 15 minuti prima della rappresentazione.

Maggiori informazioni sul sito Minispettacoli.ch

lunedì 7 ottobre 2019

Agorà 4° EDIZIONE Stagione teatrale 2019-2020 (Unione Reno Galliera, Provincia di Bologna)


Fino al 24 maggio 2020, 36 spettacoli, 45 repliche, 2 anteprime nazionali, 3 progetti speciali, 3 laboratori, 17 location, oltre 30 compagnie coinvolte tra le più importanti della scena nazionale e internazionale, Agorà anche quest’anno presenta una proposta culturale di qualità.
La rassegna è promossa da Unione Reno Galliera con la direzione artistica di Elena Di Gioia, realizzata con il contributo di Regione Emilia Romagna e prodotta da Associazione Liberty.

In nome del padre di e con Mario Perrotta_©Luigi Burroni_07
sabato 12 ottobre ore 21.00, Teatro Alice Zeppilli – Pieve di Cento
Dopo un'inaugurazione con la prima nazionale di Se mi dicono di vestirmi da italiano non so come vestirmi di e con Paolo Nori e Nicola Borghesi, ad aprire sabato 28 settembre, la 4° edizione, la rassegna prosegue sabato 12 ottobre, con uno sguardo sul presente per indagare quanto profonda e duratura è la mutazione delle famiglie e quanto di universale, eterno, resta ancora: attraverso lo spettacolo di Mario Perrotta, In nome del padre, primo capitolo di una nuova trilogia dedicata alla famiglia. Interamente scritto, diretto e interpretato dallo stesso Perrotta, lo spettacolo nasce da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati. Nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa sono in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo” (Teatro Alice Zeppilli – Pieve di Cento).

Tra le novità, la presenza per la prima volta in Italia del drammaturgo  Ivan Vyrypaev, tra i più interessanti autori della scena, definito “genio del teatro e del cinema” e Leoncino d’oro alla Biennale di Venezia nel 2007 per il film Euforia. In Agorà, la Compagnia Big Action Money porta in scena, in esclusiva nazionale, Illusioni, (sabato 19 ottobre ore 21.00 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore). In scena quattro storie, in un alternarsi imprevedibile di voci e corpi, una giostra sorprendente con colpi di scena. A seguire, incontro tra Vyrypaev e il pubblico, moderato dal prof. Gerardo Guccini dell'Università di Bologna. 

Ascanio Celestini in Studio di Barzellette
giovedì 31 ottobre ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile
Divertenti, dissacranti, scorrettissime sono le barzellette provenienti da ogni parte del mondo che Ascanio Celestini racconta con la sapienza di un grande narratore in Studio di Barzellette. Le barzellette pescano nell’inconscio, ma attraverso l’ironia permettono di appropriarcene per smontarlo e conoscerlo. Lo spettacolo attinge a un corpus di oltre duecento storie raccolte in un libro edito da Einaudi, dal titolo Barzellette. Musiche eseguite dal vivo di Gianluca Casadei (giovedì 31 ottobre ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile).

Grandi testi della letteratura sono la fonte d’ispirazione di diversi spettacoli in cartellone.
La Scimmia è la potente riscrittura di Giuliana Musso de Una Relazione per un’Accademia, racconto di Kafka nato dalle ferite dell’anima del grande scrittore ceco nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa. Lo spettacolo è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di se stessi e del proprio sentire nel corpo (venerdì 8 novembre ore 21.00 Teatro Alice Zeppilli Pieve di Cento).

La scimmia di e con Giuliana Musso, ph Manuela Pellegrini
venerdì 8 novembre ore 21.00 Teatro Alice Zeppilli Pieve di Cento

In Shakespearology, il nuovo spettacolo della compagnia fiorentina Sotterraneo, premio Ubu 2018, rievoca il Bardo in persona in un one-man show che ribalta i ruoli abituali (sabato 11 gennaio ore 21 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore). 

Shakespeareology della compagnia Sotterraneo ph. Francesco Niccolai
sabato 11 gennaio ore 21 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore
Ottocento è un viaggio con Elena Bucci e Marco Sgrosso de Le Belle Bandiere attraverso un secolo pieno di fascino e di trasformazioni, di romanzi indimenticabili, di personaggi emblematici. Un lavoro che è al tempo stesso un omaggio al Romanticismo e alla potenza del Teatro, alla sua capacità di attraversare il tempo e raccontare con lucidità l’essere umano e le sue passioni (sabato 1 febbraio ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile).

Ottocento della compagnia Le Belle Bandiere, foto Umberto Favretto
sabato 1 febbraio ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile
La compagnia ravennate Fanny & Alexander è in scena con Se questo è Levi, maratona teatrale in tre tappe sull’opera di Primo Levi eccezionalmente allestita nelle sale del Castello di Bentivoglio/Istituto Ramazzini. A partire dai documenti audio e video delle teche Rai, Andrea Argentieri veste i panni dello scrittore torinese, assumendone la voce, le gestualità, le posture, i toni, i discorsi in prima persona (tre “maratone Levi”: Domenica 16 febbraio; domenica 23 febbraio; domenica 1 marzo | repliche ore 17, 18, 19).

Da Il processo di Franz Kafka, nasce Circo Kafka di Roberto Abbiati, diretto da Claudio Morganti. I due artisti costruiscono un vero e proprio circo in cui si aggira uno Yorick contemporaneo, buffone, artista incompreso, disperatamente solo, così simile al teatro che dovrà soccombere, all’interno di una società in cui l’arte vive reietta e ignorata (sabato 28 marzo ore 21 Teatro di Argelato).

Circo Kafka_Roberto Abbiati-foto Antonio Ficai
sabato 28 marzo ore 21 Teatro di Argelato
Per la prima volta Marco Sgrosso legge A colpi d’ascia – un’irritazione, riduzione dal romanzo di Thomas Bernhard tra i più fulminanti autori austriaci, prima tappa di un nuovo progetto dedicato all’autore. Con spietata ironia, Bernhard scandaglia miserie, vizi e ipocrisie dell’ambiente artistico (venerdì 8 maggio ore 21 Oratorio San Giuseppe -San Giorgio di Piano).

Mentre, Maurizio Cardillo legge Domenica di Vargas Llosa, Premio Nobel per la letteratura nel 2010. “Ciò che mi affascina in Domenica – scrive Cardillo – è anche ciò che mi repelle: la sfida, la violenza, l’ossessione maschile del misurarsi sul piano fisico (sabato 29 febbraio ore 21 – Biblioteca Luzi San Pietro in Casale).

Un’esperienza insolita è quella che il pubblico è invitato a vivere con lo spettacolo in prima nazionale, Bestiario Immaginato. Incontri con creature mai toccate dalla luce del sole del Premio Ubu Francesca Mazza e del Teatrino Giullare, prima tappa del progetto ZOOGONIE dedicato ai Bestiari, a quelle collezioni di stupore e immaginazione che hanno catalogato, nel continuo interscambio tra natura e cultura, filosofia, immaginazione e leggende, animali reali e immaginari. Bestiario Immaginato è un percorso teatrale per due spettatori alla volta, ideato appositamente all’interno del Museo Casa Frabboni in cui attraverso il tatto, l’udito, il gusto e l’olfatto vengono sollecitate curiosità, stupore, inquietudine, emozioni (giovedì 5 – venerdì 6 – dalle ore 17 alle ore 22; domenica 8 dicembre dalle ore 15 alle ore 21, San Pietro in Casale).

In Primi passi sulla luna il 50° anniversario dell’allunaggio è l’occasione per Andrea Cosentino, Premio Speciale UBU 2018, di reinterpretare questo “grande passo per l’umanità” con uno stile ironico e tagliente, narrando, tra l’ossessione per le storie vere e la sete di realtà, dell’allunaggio, grazie alla sua personale interpretazione di bizzarri personaggi, volti a dipingere un quadro surreale e critico della nostra visione del mondo (sabato 16 novembre ore 21 -Teatro di Argelato).

L'attrice Anna Amadori e il drammaturgo francese Fabrice Melquiot propongono lo spettacolo I girasoli tratto dal testo di Melquiot, tradotto appositamente grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna. In scena un cast di quattro attrici d’eccezione: Anna Amadori, Consuelo Battiston, Marina Occhionero, Giuliana Bianca Vigogna con la musica in scena del Quartetto Senzaspine. (sabato 23 novembre ore 21.00 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile).

Un gioco divertente e appassionante è L’Asta del Santo-Un mercante in fiera sulle vite dei santi! de Gli Omini, compagnia teatrale toscana da anni portavoce di una narrazione della contemporaneità intelligente, profonda e acuta. L’Asta del Santo vede protagonisti un mazzo di carte disegnate, un Santo e diversi miracoli, per festeggiare la fine e l’inizio del nuovo anno (lunedì 30 dicembre ore 21.00 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore).

In occasione della Giornata della Memoria, Marta Cuscunà è in scena con E’ bello vivere liberi, da lei ideato, scritto, diretto e interpretato. Lo spettacolo si ispira alla biografia della partigiana Ondina Peteani che, a soli 17 anni si arruola con la Resistenza e partecipa attivamente alla lotta antifascista. Un successo del teatro con cui la Cuscunà ha vinto il PREMIO SCENARIO PER USTICA 2009 (venerdì 31 gennaio matinée per le scuole e ore 21.00 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore).

È bello vivere liberi di e con Marta Cuscunà, foto di Marco Caselli Nirmal
venerdì 31 gennaio matinée per le scuole e ore 21.00 Teatro Biagi D’Antona Castel Maggiore

Scampoli è la conferenza spettacolo a cura del regista Premio Ubu Massimiliano Civica, una conversazione attraverso curiosità, aneddoti, episodi della vita di alcuni protagonisti del mondo del teatro e del cinema. Attraverso le vite di famosi uomini di spettacolo si tenta di tracciare il ritratto di artisti ideali (sabato 15 febbraio ore 21 Teatro di Argelato).

Mario e Saleh è lo sguardo inedito di Saverio La Ruina sull’immigrazione. Un occidentale cristiano e un migrante musulmano sono vittime di un terremoto, la relazione ravvicinata tra i due si evolve tra differenze e riconoscimenti. Eventi esterni e fatti concreti ribaltano le percezioni che hanno l’uno dell’altro 
(sabato 22 febbraio ore 21 Teatro Alice Zeppilli Pieve di Cento).

Oscar De Summa torna ad indagare la mitologia ed il suo ruolo illuminante rispetto alla contemporaneità con il nuovo spettacolo #Prometeo. Prometeo, che dona all’umanità il fuoco, fonte di conoscenza e progresso, in questo ultimo lavoro del regista e attore brindisino incarna una figura chiave per decifrare il grande cambiamento del nuovo secolo, ovvero la rivoluzione dell’informazione e il passaggio al digitale capace di entrare nelle vite di ognuno e modificarle nel profondo. Sul palco Oscar De Summa, Marina Occhionero, Rebecca Rossetti, Luca Carbone (sabato 7 marzo ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile).

#Prometeo di Oscar De Summa
sabato 7 marzo ore 21 Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile

Graces, il nuovo lavoro della coreografa Silvia Gribaudi, vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019, è l’ultima testimonianza di un processo che vede l’artista torinese interrogarsi sulla bellezza. In Graces, Gribaudi sovverte le convenzioni legate all’immagine del corpo e ai ruoli di genere e dà vita a uno spettacolo divertente e gioioso (sabato 4 aprile ore 21 Teatro Alice Zeppilli Pieve di Cento).

Graces di Silvia Gribaudi, foto di Giovanni Chiarot
sabato 4 aprile ore 21 Teatro Alice Zeppilli Pieve di Cento

Un momento di “archeologia artistica” con Scavi di Daria De Florian e Antonio Tagliarini, performance affascinante, ospitata nelle bellissime sale di Villa Smeraldi – Museo della civiltà contadina, in cui i due artisti raccontano la ricerca fatta su Michelangelo Antonioni per lo spettacolo Quasi niente. Il progetto si confronta con i procedimenti del processo creativo, con lo scontro meraviglioso e faticoso tra idea e materia – scavando con pazienza, come fanno gli archeologi (sabato 18 aprile ore 18 e ore 21 Villa Smeraldi Bentivoglio).

Il nuovo spettacolo di Mariangela Gualtieri Vedo ancora una piccola porta. Il “rito sonoro” della poetessa cesenate, fondatrice della compagnia Valdoca, prosegue l’avventura dentro il sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo fra la poetessa, drammaturga e interprete Mariangela Gualtieri e Stefano Aiolli, giovane strumentista e compositore toscano. Al centro dell’incontro, il canto sulla natura, poesie d’amore, paesaggi interiori brevi come haiku (sabato 14 marzo ore 21.00 Teatro Zeppilli- Pieve di Cento).

Focus sull’identità di genere con Un eschimese in Amazzonia della Compagnia The Baby Walk Liv Ferracchiati. Vincitore del premio Scenario 2017, lo spettacolo pone al centro il confronto tra la persona transgender (l’Eschimese) e la società (il Coro). La presenza degli “eschimesi” nella società chiede a tutti di rimettere in discussione le regole. La società segue le sue vie strutturate e l’Eschimese si trova, letteralmente, ad improvvisare, perché la sua presenza non è prevista. Un affondo ironico, serrato e amaro nel nostro contesto socio-culturale, un tragitto sul desiderio della felicità tra ricerca personale e il coro della collettività (sabato 21 marzo ore 21.00 -Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore).

Enzo Moscato, attore, regista, filosofo e cantante, esponente di spicco della nuova drammaturgia partenopea, è ad Agorà con Modo Minore, spettacolo musicale, pensato come un viaggio obliquo nella canzone napoletana ed internazionale tra gli anni ‘50, ‘60 e ’70, con il contrappunto di testi originali di dello stesso Moscato, autentico e grande maestro del teatro (sabato 9 maggio ore 21 Teatro Alice Zeppilli – Pieve di Cento).

La musica d’autore è presente nella 4° edizione di Agorà con due progetti: È la musica che ci unisce e il Premio Alberghini. È la musica che ci unisce, finanziato nell’ambito del Piano di zona per la salute ed il benessere sociale del Distretto socio-sanitario Pianura Est, prevede due appuntamenti, entrambi a ingresso libero: con il Gruppo Cantodiscanto e con il Coro Arcanto.

Cantodiscanto – che lavora fin dalle origini sulla musica popolare – presenta canzoni e musiche originali dal repertorio ispirato al Sud italiano e al Mediterraneo e canzoni rivisitate da diversi Paesi del Mondo. Sul palco Guido Sodo (strumenti a corda, voce), Frida Forlani (voce), Paolo Caruso (darbouka, cajon, pandeiro, drums), Ivan Valentini (sax soprano, sax alto), Giovanni Calcaterra(contrabbasso) e con i partecipanti ai Laboratori musicali del progetto È la musica che ci unisce! (sabato 7 dicembre ore 21 -Teatro La Casa del Popolo Castello d’Argile).

Arcanto, il Coro diretto fin dai suoi esordi da Giovanna Giovannini, che porta in scena il più ampio repertorio musicale di Giovanna Marini, è in cartellone con Te Deum. Coro per un amico. Dedicato a Giuseppe Bertolucci, ha come fil rouge l’avvicendarsi di mutamenti, tempi, segmenti di vite (domenica 22 dicembre ore 18 Teatro Don Dante Bolelli Galliera).

Per il gran finale della stagione, Agorà sceglie un luogo insolito, il centro sociale anziani Pertini di Castel Maggiore, per l’allestimento dell’ultimo spettacolo e la festa finale. E’ la coppia Nicola Borghesi e Lodovico Guenzi (cantante de Lo Stato Sociale) con Capitalismo magico di Kepler-452 a chiudere questa 4° edizione. Capitalismo magico è una passeggiata di due amici di una vita, storditi e disorientati nell’alba dei trent’anni, alla ricerca di ciò che nella realtà ancora pulsa di una viva, inspiegabile, perturbante magia. A seguire, crescentine e serata danzante a cura del Centro Pertini (sabato 23 maggio ore 21 Centro Pertini Castel Maggiore).
  
PROGETTI SPECIALI
Tre i progetti speciali di questa 4° edizione:

Danza e paesaggio, Le stagioni invisibili

Dalla collaborazione tra Agorà e la Compagnia Le Supplici nasce una nuova edizione del progetto speciale Le stagioni invisibili alla scoperta di un nuovo intreccio tra la danza della compagnia Le Supplici e i luoghi di incanto e da scoprire.
Le stagioni invisibili si compone di quattro performance di danza dirette da Fabrizio Favale a scandire il passaggio delle quattro stagioni in luoghi naturali e all’aperto. Un progetto itinerante che parte da una ricerca della compagnia basata sul ciclo delle Stagioni e sulla cultura popolare arcaica e si innesta in incontri con il pubblico nel meraviglioso paesaggio della Unione Reno Galliera. Ogni evento è unico, costruito site specific e si svolge in luoghi sempre diversi per ogni stagione. In scena Daniele Bianco, Vincenzo Cappuccio, Andrea Del Bianco, Martina Danieli, Fabrizio Favale, Francesco Leone, Valentina Palmisano, Mirko Paparusso, Angelo Petracca, Filippo Scotti.
Specialità dei luoghi, alcuni aperti per la prima volta al pubblico:
Dalla pista di velivoli leggeri immersa nel verde a poderi e campi in cui la natura si manifesta nella sua bellezza, dalle grandi vasche d’acqua, filari e coltivazioni fino all’unicità del paesaggio postindustriale di una discarica, in luoghi di incanto e apparizione, per festeggiare le quattro stagioni scandite dal rapporto danza e paesaggio.
(Domenica 6 ottobre ore 16 Pista Reno Air Club Casadio Argelato AUTUNNO They arrive not for us; Domenica 15 dicembre ore 15 Area di riequilibrio ecologico a Balia a San Giorgio di Piano INVERNO All animals calm;
Domenica 22 marzo ore 16 Impianto di discarica – Galliera PRIMAVERA I’m growing all around; Domenica 24 maggio ore 16 Impianto Idrovoro storico di Bagnetto – Castello d’Argile ESTATE Another language).
  

Lapsus Urbano // Resistenza – Kepler -452

In Lapsus Urbano // Resistenza, progetto della Compagnia Kepler-452, pensato appositamente per Agorà e per la ricorrenza del 25 aprile, il tessuto urbano del comune di Castel Maggiore verrà osservato attraverso la lente della memoria della Resistenza partigiana, attraversando le voci di chi, tra gli abitanti, della resistenza ha una esperienza diretta e di chi, invece, oggi la vive come una ricorrenza distante e vuota di un senso di memoria, una voce narrante guiderà il gruppo di spettatori nella ricerca, oggi, del senso del ricordare, osservando i segni del passato e interrogando il presente (da giovedì 23 a lunedì 27 aprile ore 18 spettacolo itinerante – Castel Maggiore Prenotazione obbligatoria. Spettacolo per 40 spettatori).


Repertorio dei soprannomi della città e della provincia di Bologna

Una serata speciale dedicata ai soprannomi per raccontare il caleidoscopio di storie racchiuse nelle nostre città è Repertorio dei soprannomi della città e della provincia di Bologna, lettura corale di Paolo Nori, a conclusione del laboratorio tenuto espressamente in Agorà (nel mese di marzo 2020) per raccogliere memorie, aneddoti, storie sui soprannomi del nostro territorio. Scrive Nori “Raccontare il motivo di un soprannome è raccontare una storia. L’idea è che raccontando una cosa marginale, di secondo piano, non ufficiale, come i soprannomi, salti fuori una faccia della città non ufficiale e quindi forse più vera e più interessante di quella che va a finir sulle lapidi o nei libri di storia”. 
Prima della prossima pubblicazione, verrà letto il Repertorio dei soprannomi della città e della provincia di Bologna, un’avventura collettiva di scrittura tenuta da Paolo Nori con il gruppo di partecipanti del laboratorio di Agorà (sabato 16 maggio ore 21 Porta Ferrara San Giorgio di Piano).


LABORATORI
Tre i laboratori pensati appositamente per il pubblico di Agorà: 

Laboratorio di scrittura con Paolo Nori – Repertorio dei soprannomi della città e della provincia di Bologna, 
(sabato 14 e domenica 15 marzo e sabato 28 e domenica 29 marzo 2020 dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 presso Biblioteca Arbizzani – Piazza Indipendenza 1 San Giorgio di Piano In collaborazione con To soréla entertainment).

Laboratorio di lettura espressiva, lettura a voce alta con Anna Amadori 
(da ottobre a gennaio Biblioteca Luzi – San Pietro in Casale).

Laboratorio teatrale condotto da Mariano Dammacco e Serena Balivo.

Per informazioni e iscrizioni ai laboratori Alessandra Farneti:
laboratori@associazioneliberty.it
0039 335 7797640 
  
per info:
Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13
Telefono, WhatsApp e SMS: 0039 333 8839450

Per il programma completo e info laboratori:

di Rossella Gibellini e Anna Maria Manera

lunedì 23 settembre 2019

Il senso di Marnin per Locarno…


Serata splendida a Locarno lo scorso venerdì 20 settembre per festeggiare i 30 anni della Pasticceria Marnin. L’evento era ad invito e si è aperto con un concerto dell’OSI, l’Orchestra della Svizzera italiana, nella Collegiata di Sant’Antonio con brani di Mozart, Rossini e del compositore Fabio Arnaboldi, lui stesso violinista dell’OSI. Arno e sua figlia Naomi all’entrata della Chiesa, a salutare tutti gli invitati con una bella stretta di mano e un sorriso, come entrare a casa di amici.

La famiglia Antognini con la torta dei 30 anni

La serata è poi proseguita in Piazza Sant’Antonio con l’allestimento di un magnifico buffet, accompagnato dal gruppo jazz Oliviero Giovannoni Special Quintet e da una performance breve ma di grande poeticità di fronte al portone della Collegiata, con Masha Dimitri sospesa sul filo molle. Gran finale con ripiani di tortine ai frutti di bosco e celebrazione “calorosa” dei 30 anni.

Oliviero Giovannoni Special Quintet
Moltissimi gli invitati, molte le facce conosciute, il sindaco di Locarno Alain Scherrer, diversi Municipali, il presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari, ma soprattutto la città di Locarno con i suoi semplici cittadini, molti commercianti e persone che hanno la loro attività professionale in centro e che abitualmente passano e sostano da Marnin, per concedersi una piccola pausa di dolcezza.

L'OSI nella Collegiata di Sant'Antonio
Ecco io ho trovato molto bello questo, che Franca e Arno Antognini abbiano voluto con determinazione, impiegando energie, fatica ed investimenti organizzare una serata di festeggiamenti di questo loro bel compleanno abbracciando la loro città, a cui tanto devono ma a cui anche tanto restituiscono grazie alle molte iniziative che spesso organizzano, con le facce note e soprattutto comuni della loro Locarno, grazie.

Masha Dimitri


Di Cristina Radi

mercoledì 18 settembre 2019

Los Amigos de La Lengua Española al cinema dal 26 settembre ad Ascona

Il cinema di Los Amigos de La Lengua Española inizia il suo programma autunnale il 26 settembre come di consuetudine al cinema Otello di Ascona alle 18.30 con COMPAÑEROS (Uruguay 2018, 2 h 02 min) di Alvaro Brechner. 



1973, l'Uruguay cade nella dittatura. Tre oppositori politici sono segretamente imprigionati dalla nuova potenza militare. Gettati in piccole celle, è vietato parlare, vedere, mangiare o dormire. Mentre i loro corpi e le loro menti sono spinti ai limiti del sopportabile, i tre ostaggi conducono una lotta esistenziale per sfuggire a una terribile realtà che li condanna alla follia. Il film racconta i 12 anni di prigione vissuti da tre delle figure più famose dell'Uruguay.

Continuando con la programmazione di opere a sfondo sociale il 14.11.2019 è in cartellone UNA NOCHE SIN LUNA (Uruguay 2014, 78 min), di Germãn Tejeira. Durante la notte di fine anno, tre personaggi solitari arrivano in un piccolo villaggio sperso nella campagna uruguayana, dove avranno la possibilità di cambiare il loro destino. Sottotitoli in francese e tedesco. 



Un documentario cileno LA CORDILLERA DI LOS SUEÑOS (Francia / Cile 2019), di Patricio Guzmán, il 05.12.2019 completa il programma. Nel documentario, presentato quest'anno al Festival di Cannes, le alte cime della cordigliera si caricano di una moltitudine di simboli significativi, spesso contraddittori, stratificati come roccia. La poesia visiva del paesaggio si sovrappone alle testimonianze dei cittadini cileni, che rivivono i loro ricordi della dittatura di Pinochet.



Cinema Otello
Viale Bartolomeo Papio 8, 6612 Ascona
Telefono: 091 791 03 23 




di Augusto Orsi

venerdì 6 settembre 2019

Ritorno ad Arzo: Claudio Milani e Compagnia (S)legati, Festival di narrazione 2019

Torno al Festival di narrazione di Arzo, dopo un anno di pausa e lo trovo ancora più cresciuto in pubblico, numerosissimo e assolutamente trasversale, e in luoghi di spettacolo, che mi fanno conoscere con piacere una parte del borgo antico che non avevo visitato nelle precedenti edizioni del Festival.

Un momento dello spettacolo I racconti di Gloria di Claudio Milani
Degli spettacoli che sono riuscita a vedere in un pomeriggio-sera, selezionandoli  fra diversi in contemporanea, in tutti noto una qualità molto buona sia in quelli dedicati ai più piccoli, che quelli per un pubblico più adulto. Ne voglio qui segnalare due, che mi hanno fatto vibrare corde profonde ma per motivazioni diverse.

Claudio Milani, il gioco del teatro

Nel pomeriggio al Giardino delle scuole, mi siedo nelle panche all’aperto attendendo I racconti di Gloria di Claudio Milani (www.claudiomilani.com), spettacolo adatto anche ai più piccoli. I protagonisti di questo spettacolo sono due, Claudio che racconta e Gloria, la sua scatola rossa in legno, da cui escono le sorprese più varie. Gloria è un’ottima spalla per Claudio, gli fa scherzetti e lo accompagna nella narrazione con musica, piccoli oggetti di scena, effetti speciali. 

Claudio Milani in I racconti di Gloria
Claudio aprendo Gloria, inizia a raccontare storie più o meno note, ma con uno stile di narrazione tutto suo, fatto anche di ripetizioni tipiche della tradizione orale, che piace e rassicura i bambini. La gestualità scenica e la mimica facciale sono doti molto spiccate in questo attore, che in un attimo si fa Liocorno, Orco Buono, Orco Cattivo con l’ausilio solo del suo corpo o al massimo di piccoli oggetti di scena.

Poi sorprendentemente finita una storia, Claudio inizia a giocare, trasportando i bambini in immaginarie avventure in cui i piccoli spettatori si lasciano facilmente coinvolgere, divertendosi come matti. Così anche gli adulti non riescono a trattenersi, sul filo dei loro bimbi, e via anche loro si lanciano al galoppo nella corsa dei Liocorni. Il teatro si fa quindi gioco, la narrazione diventa animazione anche corporea, e lo spettacolo lo fanno anche gli spettatori, sapientemente guidati da Claudio. E così fra racconti e giochi, il tempo scorre velocemente, lo spettacolo finisce, ma ci si saluta con un sorriso e si va via più leggeri.


Alle Cave e in fondo ai crepacci

In serata spettacolo alle Cave di Arzo, Un alt(r)o Everest

Un alt(r)o Everest della compagnia (S)legati con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi della compagnia (S)legati (www.compagniaslegati.com) raccontano del legame di amicizia e fiducia reciproca, che unisce i due alpinisti Jim Davidson e Mike Prince e della loro scalata alla vetta del Monte Reiner nello Stato di Washington. La narrazione alterna momenti di vita quotidiana dal sapore anche fortemente psicologico, analizzando i risvolti di una bella amicizia al maschile, cementata dal comune amore per la montagna e momenti topici della salita in vetta e della conseguente discesa, che li vede coinvolti in un brutto incidente dagli esiti imprevedibili. Un racconto mozzafiato sul superamento dei propri limiti, di grande suspense emotiva che i due attori sanno sapientemente tenere, saltando con agilità e disinvoltura fra i registri più diversi, dal pathos drammatico allo scherzo leggero e viceversa. 

Luci e ombre di Un alt(r)o Everest
(S)legati è una compagnia d’alta quota e i due attori Fabris e Bicocchi che la compongono, sono specializzati in racconti di montagna e di imprese alpinistiche. Alla fine dello spettacolo, hanno infatti spiegato che fanno spesso i loro spettacoli nei rifugi di montagna o dentro percorsi di trekking in quota. Finanziano il loro bel progetto anche tramite simpatici gadget come le magliette che infatti sono andate a ruba ad Arzo, segno anche del grande apprezzamento del pubblico nei confronti del loro spettacolo.


festivaldinarrazione.ch


di Cristina Radi

martedì 3 settembre 2019

AMMUTINAMENTI 2019 – Spaesamenti e Radicamenti (Ravenna 7-15 settembre 2019)

Dal 7 al 15 settembre 2019 Ravenna ospita la XXI edizione di Ammutinamenti - festival di danza urbana e d’autore a cura dell’Associazione CANTIERI DANZA, realtà culturale che da più di 20 anni promuove la danza come strumento di ricerca artistica, politica e sociale. Il festival, come da tradizione, promuove la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ponendo fra i suoi obiettivi anche la promozione e la formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà di ricerca più sperimentali a livello nazionale.

Hisashi Watanabe in  Inverted tree
Antichi Chiostri Francescani (7 settembre, ore 16.00) foto di ©︎bozzo


Protagonista del festival è la nuova danza emergente attraverso i lavori di giovani talenti, che si intersecano con le performance e gli spettacoli di compagnie e coreografi già affermati.
Il centro gravitazionale del festival è da sempre la Vetrina della giovane danza d’autore (12 - 14 settembre), dove i protagonisti sono selezionati dai più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte del network Anticorpi XL, la rete che dal 2007 ha come focus principale la giovane danza d’autore italiana e che attualmente coinvolge 37 operatori di 15 regioni.

La Vetrina ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori, che si sono via via affermati sulla scena. Ha rappresentato – soprattutto grazie alla struttura del network e alla sua inevitabile forza politica - il terreno di coltura di un nuovo sistema-danza in grado di rappresentare le istanze più nuove e di dar voce e visibilità alle realtà produttive meno sostenute. I giovani coreografi e coreografe protagonisti di questa edizione e provenienti da tutta Italia sono: Pablo Girolami, Ottavia Catenacci, Giselda Ranieri, Fabio Novembrini, Maria Vittoria Feltre e Luca Zanni, Adriano Bolognino, Nicolas Grimaldi Capitello, Roberta Ferrara, Giovanni Napoli, Greta Francolini, Claudia Gesmundo e Vera Sticchi, Maria Focaraccio e Maria Giulia Serantoni, Giada Vailati, Sara Sguotti. La Vetrina della giovane danza d'autore 2019 presenta due sezioni IN e OUT, con creazioni di formato short e, in via sperimentale per l’edizione 2019, di formato lungo con una durata superiore ai 20 minuti.
Novità di questa edizione, oltre agli spazi dell’Almagià, le sale di Palazzo Rasponi dalle Teste e della Biblioteca classense, la Vetrina trova un nuovo spazio al Socjale di Piangipane, storico e glorioso teatro nel forese ravennate. Il teatro, costruito nel 1920 dai braccianti della locale cooperativa, è strettamente legato al territorio che affonda le sue radici nella concezione collettivistica della produzione dei primi del ‘900 e dalla ricerca di migliori condizioni di vita per il paese attraverso la realizzazione di spazi che permettessero l’elevazione culturale delle masse bracciantili.
Come di consueto il programma del festival è ricco di eventi, tra questi si segnalano: spettacoli e performance di coreografi già affermati nel panorama nazionale che si intrecciano agli esiti finale dei progetti sviluppati dal network XL ovvero: Prove d’autore che dà a coreografi e coreografe emergenti la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi e gli spettacoli ideati per gli spazi urbani selezionati per Danza urbana.
Silvia Gribaudi in Graces (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00)
foto di Giovanni Chiarot-Zeroidee
Spazio anche a diversi progetti come Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019; CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini; Re.Rosas nell’ambito di Invito alla danza – con le scuole di danza e i gruppi informali di Ravenna e Device.

Nicola Galli presenta De rerum natura (9 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00)
ph_nicola-galli_03
Accanto alle performance e agli spettacoli della Vetrina si alternano i lavori di coreografi già affermati sulla scena della danza nazionale come: Silvia Gribaudi, Nicola Galli, Hisashi Watanabe, Ginevra Panzetti/Enrico Ticconi, gruppo nanou, Fabrizio Favale, Dewey Dell, Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Moreno Solinas & Igor Urzelai.
Il coreografo Nicola Galli presenta De rerum natura (spettacolo con cui vince il premio Danza&Danza 2018, come miglior coreografo emergente); in un lavoro che si ispira all’opera di Lucrezio, questa immagine di eterno movimento alimenta nella creazione coreografica il desiderio di muoversi di sei corpi, legati da un pensiero sotterraneo che scorre sanguigno sotto la superficie della pelle (9 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00). Nicola Galli porta al festival anche Genoma scenico teens, una performance danzata basata sulla relazione interattiva tra spettatore e danzatore che nasce dal lavoro svolto nel laboratorio intensivo per giovani danzatrici in formazione (8 settembre, Artificerie Almagià, ore 15.30 e 17.00). Nicola Galli si occupa di ricerca corporea, declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva.
Silvia Gribaudi, entrata a pieno titolo tra i coreografi più significativi a livello nazionale presenta Graces (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00), spettacolo vincitore di CollaborAction #4 2018/2019, azione del Network Anticorpi XL. Il lavoro, che si ispira ad una scultura del Canova, vede in scena tre corpi maschili dentro un’opera scultorea, che simboleggia la bellezza e dove maschile e femminile si incontrano. In scena anche la stessa Gribaudi “autrice del corpo”, perché con la sua poetica trasforma, in modo costruttivo, le imperfezioni. (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, giovane e talentuosa compagnia emergente, presentano un lavoro di grande suggestione dal titolo Harleking, il nome di un demone dall’identità ambigua e multipla, una sorta di Arlecchino della Commedia dell’arte. Il linguaggio di HARLEKING ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde (11 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).

Dewey Dell/Teodora Castellucci in Deriva traversa (7 settembrePalazzo Rasponi dalle Testeore 18.00), ph. by Eva Castellucci


Di grande impatto il lavoro del coreografo giapponese Hisashi Watanabe che, negli spazi degli Antichi Chiostri Francescani (7 settembre, ore 16.00), è in scena con Inverted tree, creazione dedicato all’esplorazione del nostro corpo e di come nasconde in sé le possibilità di proprie forme di vita. Questo lavoro fa parte della ricerca artistica del coreografo, che si basa sulla libertà del corpo umano dai vincoli della società.
In programma ad Ammutinamenti negli spazi urbani della città: Fabrizio Favale con Argon (7 settembre, Piazza Kennedy, ore 17.30), creazione che, partendo dall’esplorazione dei concetti di stato della materia e dalla costruzione di paesaggi dell’immaginario, presenta un universo molto variabile e alterabile, agito da un piccolo gruppo di giovani uomini, che attraverso la danza rivelano momento dopo momento suggestioni molto diverse; Dewey Dell/Teodora Castellucci con lo spettacolo Deriva traversa porta in scena la condizione di solitudine della figura del pastore, aspetto caratteristico di questo mestiere che permette un’immersione interiore totale, un lieve allontanamento dal visibile (7 settembre, Palazzo Rasponi dalle Teste, ore 18.00).

Attesa per il progetto Sedimenti che, dopo il recente debutto Matera e il percorso in Giovani artisti per Dante a Ravenna dove il progetto ha preso forma, approda ad Ammutinamenti, in piazza San Francesco, il cuore della città, in scena li coreografo libanese Bassam Abou Diab, lo spagnolo originario del Nicaragua Yeinner Chicas e gli italiani Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto in Who cares? Ecologia del dialogo - nell’ambito di Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019 (13 settembre, ore 17.00). Sedimenti è un percorso creativo che si è sviluppato in quattro tappe e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo di danza nato dalla collaborazione fra quattro artisti provenienti da differenti paesi del Mediterraneo. Una danza che sa fondere esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva con l’intento di disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra le diverse sponde del Mediterraneo.

sedimenti
Si conferma il crescente interesse per Prove d’autore, che dà a coreografi emergenti della scena coreutica contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi. Anche quest’anno tre sono le compagnie che hanno lavorato con i coreografi selezionati dai partner della rete: Marco D’Agostin con Balletto di Roma, Francesca Foscarini con Balletto di Toscana, Moreno Solinas & Igor Urzelai con MM Contemporary Dance Company (sabato 14 settembre ore 21.00 Artificerie Almagià)
Appuntamento fisso di Ammutinamenti per le famiglie è sia con  CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini dai 5 anni (8 settembre dalle ore 10 alle ore 13 – Artificerie Almagià) sia con Invito alla danza per il quale, quest’anno, le scuole di danza e i gruppi informali della città in apertura del festival presentano il progetto Re:Rosas: danzatori, danzatrici, coreografe e insegnanti coinvolti ripropongono la celebre scena delle sedie della creazione Rosas danst Rosas della coreografa belga Anne Terese de Keersmaker, rispondendo all’invito della compagnia belga di imparare la coreografia e riproporla in diversi contesti per mantenere viva la storia dello spettacolo (7 settembre ore 17 – Piazza San Francesco). Sempre nella giornata di apertura il progetto Device, esito finale del laboratorio condotto da Monica Francia nell’ambito di CorpoGiochi dedicato a giovani del territorio tra i 12 e i 22 anni.

Novità di questa edizione lo spettacolo di danza contemporanea pieno di magia e acrobazie dedicato ai bambini: Simposio del silenzio (studio) di Lucrezia Maimone/Zerogrammi, spettacolo vincitore di CollaborAction Kids 2018/19 (15 settembre, Artificerie Almagià, ore 12.00).

La compagnia ravennate gruppo nanou presenta Alphabet et Ultra – esito del percorso di formazione rivolto a danzatori e danzatrici. gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura (apertura pubblica del progetto 15 settembre, ore 15 e in replica ore 16, Artificerie Almagià).
Tra gli incontri si segnala Le danze delle residenze – racconti e visioni dai percorsi di residenza dei coreografi selezionati per il progetto Residance XL 2019, dialoghi a cura di Francesca Giuliani (14 settembre, ore 15 – Teatro Rasi).
Attraversa il Festival il progetto Nuove Traiettorie (7 - 15 settembre), una comunità artistica di formazione di coreografi emergenti caratterizzato da incontri, confronti, allenamenti e visioni di spettacoli. Saranno in dialogo con i giovani danzautori del corso di formazione della Regione Emilia Romagna Danzautore Contemporaneo, ospiti anche loro al festival per lo stage previsto dal progetto.

Da segnalare, l’ormai tradizionale appuntamento con GARAGE SALE, cantiere creativo in cui si incontrano hand made, second hand, vintage, musica e fotografia. La giornata si completa con i “dialoghi” curati da Sabina Ghinassi per il progetto Appunti per un terzo paesaggio, in collaborazione con Rete Almagià. (8 settembre dalle ore 10 alle 19 –area urbana Artificerie Almagià &Darsena di città).


Info e prenotazioni
0544 251966 / 320 9552632
www.cantieridanza.it/festivalammutinamenti
Facebook: Festival Ammutinamenti – Cantieridanza
Twitter: cantieridanza
Instagram: cantieridanza

di Rossella Gibellini