lunedì 23 settembre 2019

Il senso di Marnin per Locarno…


Serata splendida a Locarno lo scorso venerdì 20 settembre per festeggiare i 30 anni della Pasticceria Marnin. L’evento era ad invito e si è aperto con un concerto dell’OSI, l’Orchestra della Svizzera italiana, nella Collegiata di Sant’Antonio con brani di Mozart, Rossini e del compositore Fabio Arnaboldi, lui stesso violinista dell’OSI. Arno e sua figlia Naomi all’entrata della Chiesa, a salutare tutti gli invitati con una bella stretta di mano e un sorriso, come entrare a casa di amici.

La famiglia Antognini con la torta dei 30 anni

La serata è poi proseguita in Piazza Sant’Antonio con l’allestimento di un magnifico buffet, accompagnato dal gruppo jazz Oliviero Giovannoni Special Quintet e da una performance breve ma di grande poeticità di fronte al portone della Collegiata, con Masha Dimitri sospesa sul filo molle. Gran finale con ripiani di tortine ai frutti di bosco e celebrazione “calorosa” dei 30 anni.

Oliviero Giovannoni Special Quintet
Moltissimi gli invitati, molte le facce conosciute, il sindaco di Locarno Alain Scherrer, diversi Municipali, il presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari, ma soprattutto la città di Locarno con i suoi semplici cittadini, molti commercianti e persone che hanno la loro attività professionale in centro e che abitualmente passano e sostano da Marnin, per concedersi una piccola pausa di dolcezza.

L'OSI nella Collegiata di Sant'Antonio
Ecco io ho trovato molto bello questo, che Franca e Arno Antognini abbiano voluto con determinazione, impiegando energie, fatica ed investimenti organizzare una serata di festeggiamenti di questo loro bel compleanno abbracciando la loro città, a cui tanto devono ma a cui anche tanto restituiscono grazie alle molte iniziative che spesso organizzano, con le facce note e soprattutto comuni della loro Locarno, grazie.

Masha Dimitri


Di Cristina Radi

mercoledì 18 settembre 2019

Los Amigos de La Lengua Española al cinema dal 26 settembre ad Ascona

Il cinema di Los Amigos de La Lengua Española inizia il suo programma autunnale il 26 settembre come di consuetudine al cinema Otello di Ascona alle 18.30 con COMPAÑEROS (Uruguay 2018, 2 h 02 min) di Alvaro Brechner. 



1973, l'Uruguay cade nella dittatura. Tre oppositori politici sono segretamente imprigionati dalla nuova potenza militare. Gettati in piccole celle, è vietato parlare, vedere, mangiare o dormire. Mentre i loro corpi e le loro menti sono spinti ai limiti del sopportabile, i tre ostaggi conducono una lotta esistenziale per sfuggire a una terribile realtà che li condanna alla follia. Il film racconta i 12 anni di prigione vissuti da tre delle figure più famose dell'Uruguay.

Continuando con la programmazione di opere a sfondo sociale il 14.11.2019 è in cartellone UNA NOCHE SIN LUNA (Uruguay 2014, 78 min), di Germãn Tejeira. Durante la notte di fine anno, tre personaggi solitari arrivano in un piccolo villaggio sperso nella campagna uruguayana, dove avranno la possibilità di cambiare il loro destino. Sottotitoli in francese e tedesco. 



Un documentario cileno LA CORDILLERA DI LOS SUEÑOS (Francia / Cile 2019), di Patricio Guzmán, il 05.12.2019 completa il programma. Nel documentario, presentato quest'anno al Festival di Cannes, le alte cime della cordigliera si caricano di una moltitudine di simboli significativi, spesso contraddittori, stratificati come roccia. La poesia visiva del paesaggio si sovrappone alle testimonianze dei cittadini cileni, che rivivono i loro ricordi della dittatura di Pinochet.



Cinema Otello
Viale Bartolomeo Papio 8, 6612 Ascona
Telefono: 091 791 03 23 




di Augusto Orsi

venerdì 6 settembre 2019

Ritorno ad Arzo: Claudio Milani e Compagnia (S)legati, Festival di narrazione 2019

Torno al Festival di narrazione di Arzo, dopo un anno di pausa e lo trovo ancora più cresciuto in pubblico, numerosissimo e assolutamente trasversale, e in luoghi di spettacolo, che mi fanno conoscere con piacere una parte del borgo antico che non avevo visitato nelle precedenti edizioni del Festival.

Un momento dello spettacolo I racconti di Gloria di Claudio Milani
Degli spettacoli che sono riuscita a vedere in un pomeriggio-sera, selezionandoli  fra diversi in contemporanea, in tutti noto una qualità molto buona sia in quelli dedicati ai più piccoli, che quelli per un pubblico più adulto. Ne voglio qui segnalare due, che mi hanno fatto vibrare corde profonde ma per motivazioni diverse.

Claudio Milani, il gioco del teatro

Nel pomeriggio al Giardino delle scuole, mi siedo nelle panche all’aperto attendendo I racconti di Gloria di Claudio Milani (www.claudiomilani.com), spettacolo adatto anche ai più piccoli. I protagonisti di questo spettacolo sono due, Claudio che racconta e Gloria, la sua scatola rossa in legno, da cui escono le sorprese più varie. Gloria è un’ottima spalla per Claudio, gli fa scherzetti e lo accompagna nella narrazione con musica, piccoli oggetti di scena, effetti speciali. 

Claudio Milani in I racconti di Gloria
Claudio aprendo Gloria, inizia a raccontare storie più o meno note, ma con uno stile di narrazione tutto suo, fatto anche di ripetizioni tipiche della tradizione orale, che piace e rassicura i bambini. La gestualità scenica e la mimica facciale sono doti molto spiccate in questo attore, che in un attimo si fa Liocorno, Orco Buono, Orco Cattivo con l’ausilio solo del suo corpo o al massimo di piccoli oggetti di scena.

Poi sorprendentemente finita una storia, Claudio inizia a giocare, trasportando i bambini in immaginarie avventure in cui i piccoli spettatori si lasciano facilmente coinvolgere, divertendosi come matti. Così anche gli adulti non riescono a trattenersi, sul filo dei loro bimbi, e via anche loro si lanciano al galoppo nella corsa dei Liocorni. Il teatro si fa quindi gioco, la narrazione diventa animazione anche corporea, e lo spettacolo lo fanno anche gli spettatori, sapientemente guidati da Claudio. E così fra racconti e giochi, il tempo scorre velocemente, lo spettacolo finisce, ma ci si saluta con un sorriso e si va via più leggeri.


Alle Cave e in fondo ai crepacci

In serata spettacolo alle Cave di Arzo, Un alt(r)o Everest

Un alt(r)o Everest della compagnia (S)legati con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi della compagnia (S)legati (www.compagniaslegati.com) raccontano del legame di amicizia e fiducia reciproca, che unisce i due alpinisti Jim Davidson e Mike Prince e della loro scalata alla vetta del Monte Reiner nello Stato di Washington. La narrazione alterna momenti di vita quotidiana dal sapore anche fortemente psicologico, analizzando i risvolti di una bella amicizia al maschile, cementata dal comune amore per la montagna e momenti topici della salita in vetta e della conseguente discesa, che li vede coinvolti in un brutto incidente dagli esiti imprevedibili. Un racconto mozzafiato sul superamento dei propri limiti, di grande suspense emotiva che i due attori sanno sapientemente tenere, saltando con agilità e disinvoltura fra i registri più diversi, dal pathos drammatico allo scherzo leggero e viceversa. 

Luci e ombre di Un alt(r)o Everest
(S)legati è una compagnia d’alta quota e i due attori Fabris e Bicocchi che la compongono, sono specializzati in racconti di montagna e di imprese alpinistiche. Alla fine dello spettacolo, hanno infatti spiegato che fanno spesso i loro spettacoli nei rifugi di montagna o dentro percorsi di trekking in quota. Finanziano il loro bel progetto anche tramite simpatici gadget come le magliette che infatti sono andate a ruba ad Arzo, segno anche del grande apprezzamento del pubblico nei confronti del loro spettacolo.


festivaldinarrazione.ch


di Cristina Radi

martedì 3 settembre 2019

AMMUTINAMENTI 2019 – Spaesamenti e Radicamenti (Ravenna 7-15 settembre 2019)

Dal 7 al 15 settembre 2019 Ravenna ospita la XXI edizione di Ammutinamenti - festival di danza urbana e d’autore a cura dell’Associazione CANTIERI DANZA, realtà culturale che da più di 20 anni promuove la danza come strumento di ricerca artistica, politica e sociale. Il festival, come da tradizione, promuove la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ponendo fra i suoi obiettivi anche la promozione e la formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà di ricerca più sperimentali a livello nazionale.

Hisashi Watanabe in  Inverted tree
Antichi Chiostri Francescani (7 settembre, ore 16.00) foto di ©︎bozzo


Protagonista del festival è la nuova danza emergente attraverso i lavori di giovani talenti, che si intersecano con le performance e gli spettacoli di compagnie e coreografi già affermati.
Il centro gravitazionale del festival è da sempre la Vetrina della giovane danza d’autore (12 - 14 settembre), dove i protagonisti sono selezionati dai più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte del network Anticorpi XL, la rete che dal 2007 ha come focus principale la giovane danza d’autore italiana e che attualmente coinvolge 37 operatori di 15 regioni.

La Vetrina ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori, che si sono via via affermati sulla scena. Ha rappresentato – soprattutto grazie alla struttura del network e alla sua inevitabile forza politica - il terreno di coltura di un nuovo sistema-danza in grado di rappresentare le istanze più nuove e di dar voce e visibilità alle realtà produttive meno sostenute. I giovani coreografi e coreografe protagonisti di questa edizione e provenienti da tutta Italia sono: Pablo Girolami, Ottavia Catenacci, Giselda Ranieri, Fabio Novembrini, Maria Vittoria Feltre e Luca Zanni, Adriano Bolognino, Nicolas Grimaldi Capitello, Roberta Ferrara, Giovanni Napoli, Greta Francolini, Claudia Gesmundo e Vera Sticchi, Maria Focaraccio e Maria Giulia Serantoni, Giada Vailati, Sara Sguotti. La Vetrina della giovane danza d'autore 2019 presenta due sezioni IN e OUT, con creazioni di formato short e, in via sperimentale per l’edizione 2019, di formato lungo con una durata superiore ai 20 minuti.
Novità di questa edizione, oltre agli spazi dell’Almagià, le sale di Palazzo Rasponi dalle Teste e della Biblioteca classense, la Vetrina trova un nuovo spazio al Socjale di Piangipane, storico e glorioso teatro nel forese ravennate. Il teatro, costruito nel 1920 dai braccianti della locale cooperativa, è strettamente legato al territorio che affonda le sue radici nella concezione collettivistica della produzione dei primi del ‘900 e dalla ricerca di migliori condizioni di vita per il paese attraverso la realizzazione di spazi che permettessero l’elevazione culturale delle masse bracciantili.
Come di consueto il programma del festival è ricco di eventi, tra questi si segnalano: spettacoli e performance di coreografi già affermati nel panorama nazionale che si intrecciano agli esiti finale dei progetti sviluppati dal network XL ovvero: Prove d’autore che dà a coreografi e coreografe emergenti la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi e gli spettacoli ideati per gli spazi urbani selezionati per Danza urbana.
Silvia Gribaudi in Graces (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00)
foto di Giovanni Chiarot-Zeroidee
Spazio anche a diversi progetti come Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019; CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini; Re.Rosas nell’ambito di Invito alla danza – con le scuole di danza e i gruppi informali di Ravenna e Device.

Nicola Galli presenta De rerum natura (9 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00)
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Accanto alle performance e agli spettacoli della Vetrina si alternano i lavori di coreografi già affermati sulla scena della danza nazionale come: Silvia Gribaudi, Nicola Galli, Hisashi Watanabe, Ginevra Panzetti/Enrico Ticconi, gruppo nanou, Fabrizio Favale, Dewey Dell, Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Moreno Solinas & Igor Urzelai.
Il coreografo Nicola Galli presenta De rerum natura (spettacolo con cui vince il premio Danza&Danza 2018, come miglior coreografo emergente); in un lavoro che si ispira all’opera di Lucrezio, questa immagine di eterno movimento alimenta nella creazione coreografica il desiderio di muoversi di sei corpi, legati da un pensiero sotterraneo che scorre sanguigno sotto la superficie della pelle (9 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00). Nicola Galli porta al festival anche Genoma scenico teens, una performance danzata basata sulla relazione interattiva tra spettatore e danzatore che nasce dal lavoro svolto nel laboratorio intensivo per giovani danzatrici in formazione (8 settembre, Artificerie Almagià, ore 15.30 e 17.00). Nicola Galli si occupa di ricerca corporea, declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva.
Silvia Gribaudi, entrata a pieno titolo tra i coreografi più significativi a livello nazionale presenta Graces (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00), spettacolo vincitore di CollaborAction #4 2018/2019, azione del Network Anticorpi XL. Il lavoro, che si ispira ad una scultura del Canova, vede in scena tre corpi maschili dentro un’opera scultorea, che simboleggia la bellezza e dove maschile e femminile si incontrano. In scena anche la stessa Gribaudi “autrice del corpo”, perché con la sua poetica trasforma, in modo costruttivo, le imperfezioni. (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, giovane e talentuosa compagnia emergente, presentano un lavoro di grande suggestione dal titolo Harleking, il nome di un demone dall’identità ambigua e multipla, una sorta di Arlecchino della Commedia dell’arte. Il linguaggio di HARLEKING ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde (11 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).

Dewey Dell/Teodora Castellucci in Deriva traversa (7 settembrePalazzo Rasponi dalle Testeore 18.00), ph. by Eva Castellucci


Di grande impatto il lavoro del coreografo giapponese Hisashi Watanabe che, negli spazi degli Antichi Chiostri Francescani (7 settembre, ore 16.00), è in scena con Inverted tree, creazione dedicato all’esplorazione del nostro corpo e di come nasconde in sé le possibilità di proprie forme di vita. Questo lavoro fa parte della ricerca artistica del coreografo, che si basa sulla libertà del corpo umano dai vincoli della società.
In programma ad Ammutinamenti negli spazi urbani della città: Fabrizio Favale con Argon (7 settembre, Piazza Kennedy, ore 17.30), creazione che, partendo dall’esplorazione dei concetti di stato della materia e dalla costruzione di paesaggi dell’immaginario, presenta un universo molto variabile e alterabile, agito da un piccolo gruppo di giovani uomini, che attraverso la danza rivelano momento dopo momento suggestioni molto diverse; Dewey Dell/Teodora Castellucci con lo spettacolo Deriva traversa porta in scena la condizione di solitudine della figura del pastore, aspetto caratteristico di questo mestiere che permette un’immersione interiore totale, un lieve allontanamento dal visibile (7 settembre, Palazzo Rasponi dalle Teste, ore 18.00).

Attesa per il progetto Sedimenti che, dopo il recente debutto Matera e il percorso in Giovani artisti per Dante a Ravenna dove il progetto ha preso forma, approda ad Ammutinamenti, in piazza San Francesco, il cuore della città, in scena li coreografo libanese Bassam Abou Diab, lo spagnolo originario del Nicaragua Yeinner Chicas e gli italiani Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto in Who cares? Ecologia del dialogo - nell’ambito di Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019 (13 settembre, ore 17.00). Sedimenti è un percorso creativo che si è sviluppato in quattro tappe e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo di danza nato dalla collaborazione fra quattro artisti provenienti da differenti paesi del Mediterraneo. Una danza che sa fondere esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva con l’intento di disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra le diverse sponde del Mediterraneo.

sedimenti
Si conferma il crescente interesse per Prove d’autore, che dà a coreografi emergenti della scena coreutica contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi. Anche quest’anno tre sono le compagnie che hanno lavorato con i coreografi selezionati dai partner della rete: Marco D’Agostin con Balletto di Roma, Francesca Foscarini con Balletto di Toscana, Moreno Solinas & Igor Urzelai con MM Contemporary Dance Company (sabato 14 settembre ore 21.00 Artificerie Almagià)
Appuntamento fisso di Ammutinamenti per le famiglie è sia con  CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini dai 5 anni (8 settembre dalle ore 10 alle ore 13 – Artificerie Almagià) sia con Invito alla danza per il quale, quest’anno, le scuole di danza e i gruppi informali della città in apertura del festival presentano il progetto Re:Rosas: danzatori, danzatrici, coreografe e insegnanti coinvolti ripropongono la celebre scena delle sedie della creazione Rosas danst Rosas della coreografa belga Anne Terese de Keersmaker, rispondendo all’invito della compagnia belga di imparare la coreografia e riproporla in diversi contesti per mantenere viva la storia dello spettacolo (7 settembre ore 17 – Piazza San Francesco). Sempre nella giornata di apertura il progetto Device, esito finale del laboratorio condotto da Monica Francia nell’ambito di CorpoGiochi dedicato a giovani del territorio tra i 12 e i 22 anni.

Novità di questa edizione lo spettacolo di danza contemporanea pieno di magia e acrobazie dedicato ai bambini: Simposio del silenzio (studio) di Lucrezia Maimone/Zerogrammi, spettacolo vincitore di CollaborAction Kids 2018/19 (15 settembre, Artificerie Almagià, ore 12.00).

La compagnia ravennate gruppo nanou presenta Alphabet et Ultra – esito del percorso di formazione rivolto a danzatori e danzatrici. gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura (apertura pubblica del progetto 15 settembre, ore 15 e in replica ore 16, Artificerie Almagià).
Tra gli incontri si segnala Le danze delle residenze – racconti e visioni dai percorsi di residenza dei coreografi selezionati per il progetto Residance XL 2019, dialoghi a cura di Francesca Giuliani (14 settembre, ore 15 – Teatro Rasi).
Attraversa il Festival il progetto Nuove Traiettorie (7 - 15 settembre), una comunità artistica di formazione di coreografi emergenti caratterizzato da incontri, confronti, allenamenti e visioni di spettacoli. Saranno in dialogo con i giovani danzautori del corso di formazione della Regione Emilia Romagna Danzautore Contemporaneo, ospiti anche loro al festival per lo stage previsto dal progetto.

Da segnalare, l’ormai tradizionale appuntamento con GARAGE SALE, cantiere creativo in cui si incontrano hand made, second hand, vintage, musica e fotografia. La giornata si completa con i “dialoghi” curati da Sabina Ghinassi per il progetto Appunti per un terzo paesaggio, in collaborazione con Rete Almagià. (8 settembre dalle ore 10 alle 19 –area urbana Artificerie Almagià &Darsena di città).


Info e prenotazioni
0544 251966 / 320 9552632
www.cantieridanza.it/festivalammutinamenti
Facebook: Festival Ammutinamenti – Cantieridanza
Twitter: cantieridanza
Instagram: cantieridanza

di Rossella Gibellini