lunedì 14 novembre 2016

In viaggio con Remo Rossi

Da un’entrata discreta in Via Rusca 8 a Locarno, si accede alla Fondazione Remo Rossi, che ha sede proprio nella sua bella casa. In giardino opere dello scultore, conosciuto soprattutto per alcuni monumenti pubblici molto noti. A Locarno tante le opere funebri presso il cimitero e poi il Toro ai Giardini Rusca, il San Carlo di fronte all’omonimo Istituto per anziani o la simpatica Foca in Piazza del Governo di Bellinzona, sono solo alcuni dei suoi lavori, sotto lo sguardo di passanti più o meno consapevoli.
Remo Rossi (Locarno 1909 – Berna 1982) è ritratto in diverse foto, come un omone con le mani sporche, impregnato della sua materia: dal gesso, alla cera, dal bronzo fino al polistirolo modellato con la fiamma dell’ultimo periodo. Nella sua casa, volutamente conservata secondo lo schema originale, un archivio dei suoi scritti, una biblioteca aperta al pubblico con molti volumi d’arte, e una grande sala, dove ora è allestita fino al 5 marzo 2017 In viaggio, Remo Rossi. Appunti di uno scultore, una bella mostra che vuole portare alla luce un aspetto più privato dell’artista, ma non di minor valore.


Sono esposti diversi disegni, che costituiscono veri e propri quaderni di viaggio. Taccuino alla mano, Rossi viaggia attraverso l’Europa, tornando più volte in Italia e arrivando fino alla Grecia e alla Turchia, dove ritrae quello che dei monumenti storici, più lo colpisce, fissandolo velocemente sulla carta secondo il suo stile. Ecco quindi che le linee morbide delle Madonne del Rinascimento e delle formelle dei Della Robbia, si fanno più squadrate e quasi geometriche. 


Dai disegni fatti al volo con penna, pennarello e ripassati in un secondo momento anche con l’acquerello, ne emerge una vera passione per l’arte classica greca e romana: statue greche ritratte nei musei italiani, greci o anche inglesi, le famose Cariatidi del Partenone, animali mitologici.


La mostra è stata per la Fondazione un vero e proprio punto d’arrivo di un lungo lavoro di indagine, per catalogare e datare i disegni. Molti infatti non avevano datazione, considerati probabilmente solo schizzi ad uso privato. Attraverso il confronto con immagini fotografiche, lettere e il contatto diretto con gli enti a cui le opere ritratte appartengono, si è riusciti così a ricreare un percorso artistico e soprattutto esistenziale dell’artista. E questo credo sia il valore profondo di questa esposizione, da cui anche attraverso fotografie e scritti anch’essi esposti, trapela la vita reale dell’artista; i viaggi, le persone e i luoghi con cui è venuto in contatto, un percorso personale che fa emergere l’uomo e le sue passioni, mostrandone un lato più intimo e nascosto.

La mostra è aperta fino al 5 marzo 2017
mercoledì, giovedì e sabato 9.00-11.30
venerdì 14.00-17.30
per info: tel. 0917512166
FondazioneRR@gmx.ch

di Cristina Radi

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.