venerdì 29 settembre 2017

Marnin tra la gente. Elogio quotidiano alla dolcezza di Manlio Del Curto

Interesse e curiosità sono stati il fil rouge che hanno caratterizzato l’affollato vernissage della personale di Manlio Del Curto, in mostra alla Pasticceria Marnin fino al 31 dicembre 2017. Uno sguardo curioso è stato anche quello dell’artista verso gli avventori della Pasticceria, abituale luogo di ritrovo e di dolci degustazioni per molti locarnesi nel cuore della città. 


Al progetto Del Curto ha lavorato per oltre un anno, interrogandosi su cosa significa fermarsi da Marnin. Le 15 opere in mostra  - datate 2016 e 2017 oli o tecnica mista-  propongono per lo più ritratti quasi schizzati e abbozzati, resi completi dal colore e da alcuni dettagli, tipologie di uomini e donne in cui riconoscersi ma non ritrovarsi. Da questi si distinguono alcune tele più figurative, in cui il Prof Dario Bianchi che ha introdotto la vernice, ha supposto richiami intertestuali autorevoli in dialogo aperto con Magritte, Dalì e De Chirico. Due grandi tele corali campeggiano sulle altre, a voler quasi restituire il via vai continuo delle persone, che da Marnin hanno l’occasione di sostare anche solo per un attimo. E il quadrittrico delle quattro stagioni testimonia lo scorrere del tempo.

La Pasticceria Marnin prosegue con la mostra Marnin tra la gente. Elogio quotidiano alla dolcezza, un percorso iniziato otto anni fa, che vuole far avvicinare all’arte anche chi è solo di passaggio, facendola uscire dai luoghi più istituzionali per entrare nel quotidiano delle persone, perché “L’arte come la bontà fa bene all’anima”,  parola di Franca Antognini.


« Marnin tra la gente. Elogio quotidiano alla dolcezza » è il progetto espositivo realizzato dall’artista Manlio Del Curto che ha concepito l’esposizione come un seguito ideale a quelle di Fausto Tomasina e Edgardo Ratti, tenutesi alcuni anni fa nel Tea-Room di Piazza Sant’Antonio. In mostra 15 oli su tela del 2016-17 di cui 13 ritratti e un dittico con figure. Sia i ritratti che le figure sono quelli di personaggi reali (avventori della pasticceria) ma idealizzati dall’artista, dei quali scruta lo stato d’animo cogliendo il loro simbolico «elogio alla dolcezza».
Colore e segno delle opere, attraverso gli stili familiari del pittore, si esprimono in modo equivalente.



Manlio Del Curto nasce a Locarno il 22 ottobre 1956. Dopo le scuole dell’obbligo a Vira Gambarogno frequenta l’Institut Helvetia di Lucerna. Di ritorno in Ticino si iscrive
ai corsi preparatori del CSIA a Lugano sotto la guida di Pietro Salati. Nel 1974, seguito
dal maestro Pierre Casè, si diploma in arti decorative. Negli anni ’70 si dedica al disegno umoristico e satirico collaborando per alcuni giornali e riviste. Per gli Studi FACS – Galleria Flaviana di Rinaldo Bianda realizza una serie di cartoni animati sperimentali. A inizio anni ’80 coltiva l’interesse per la pittura e frequenti sono stati i suoi viaggi studio in Francia, in Spagna e soprattutto in Italia. Nel 1987 si presenta alla Galleria Ugas di Locarno con la prima mostra personale, negli anni a venire con la collaborazione della Galleria Poltera di Lugano e l’Andrès Art Gallery di Breda (NL) espone in diverse città della Svizzera, d’Europa e degli Stati Uniti. Vive e lavora a Locarno. 

per vedere la galleria fotografica delle opere di Manlio del Curto clicca qui

giovedì 28 settembre 2017

Da 10 anni OSA! continua ad osare

Sabato 30 settembre l’autunno si riscalda con gli eventi di musica e teatro di Osa! Organico scena artistica nel decimo anno di attività, che propone diversi spettacoli teatrali con tematiche al femminile, tra cui una prima assoluta e tre spettacoli anche per ragazzi con musiche d’autore come Ravel e Čajkovskij. L’atteso appuntamento Antenati con le radici, che coinvolge numerosi artisti si tiene fuoriporta ad Auressio Onsernone, con la regia di Santuzza Oberholzer che tesse anche la tela artistica di Osa!

il coro Goccia di voci, dir Oskar Boldre

La stagione si apre con il concerto Canti dallo spirituale allo spiritoso del coro di 50 elementi Goccia di voci, diretto da Oskar Boldre, presso al Palestra dell’ex caserma di Losone, dove ospiti speciali fra il pubblico saranno i richiedenti l’asilo del centro. Il coro, coinvolgendo il pubblico fra canti e danze, propone brani composti o arrangiati da Boldre, attingendo ad un vasto repertorio multietnico (sab 30 settembre, ore 17.00). www.oskarboldre.com

Un concerto eccezionale per un luogo speciale, in prima svizzera, Santur persiano e armonie impressioniste: il musicista e compositore iraniano, virtuoso del santur, Alireza Mortazavi si esibisce nella Chiesa di Magadino, preceduto dal percussionista Juan Pino, al dulcimer e marimba. Due solisti si incontrano per condividere le affinità dei loro strumenti. Mortazavi ha dedicato i suoi studi allo sviluppo del santur, a cui unisce anche una formazione nella musica contemporanea occidentale. Grazie all’abilità di esecuzione con tecniche innovative e all’uso di effetti speciali acustici, esprime nuove sonorità. Juan Pino nato in Ecuador, cresciuto in Ticino, vive in Danimarca, dove è percussionista e cantautore; nei suoi viaggi ha raccolto una vasta collezione di suoni e strumenti a percussione melodici, da cui è scaturito un ciclo di esplorazioni: Tropico del Cancer 
(sab 7 ottobre, ore 20.30). magadis.org/alireza-mortazavi-santur / www.juanpino.dk

il musicista iraniano Alireza Mortazavi

In occasione dell’inaugurazione dello nuovo Spazio ELLE di Locarno, torna proprio nel quartiere da cui ha origine il racconto, Il tempo delle case del Teatro dei Fauni di e con Santuzza Oberholzer, musica Tiziano Tomasetti, regia Andrea Valdinocci. Attraverso la narrazione di Santuzza Oberholzer, si costruisce pian piano di fronte ai nostri occhi un Quartiere tutto nuovo, opera dell’intraprendente imprenditore Giovanni Pedrazzini con i suoi viali alberati, le botteghe e le fabbrichette. Una storia ambientata nelle atmosfere degli anni ’60, che ha al centro la casa dell’infanzia: le case dove viviamo ci modellano, come un involucro oltre il corpo e le emozioni, diventando parte di noi. Una riflessione divertente che apre un dibattito sulle trasformazioni possibili del quartiere Rusca Saleggi. La narrazione è puntualizzata dalla musica dal vivo del bassista Tiziano Tomasetti
(dom 8 ottobre, ore 17.00). www.teatro-fauni.ch

Il tempo delle case,
compagnia Teatro dei Fauni, con Santuzza Oberholzer e Tiziano Tomasetti

Il fine settimana di sab 14 e dom 15 ottobre è davvero il cuore della stagione con due eventi particolarmente importanti Antenati con le radici e il concerto di Stephan Micus.
La mattina del sabato (ore 11.00) torna l’appuntamento con gli amici alberi centenari, Antenati con le radici (ad entrata libera e con qualsiasi tempo), che vede in questo incontro una riflessione sulla sensorialità, in occasione anche della Giornata del bastone bianco.
Antenati con le radici è un progetto di Green culture che si tiene in primavera e autunno di solito nelle aree urbane.
Nel Parco di Villa Edera e di fronte all’Abete spagnolo di Auressio Onsernone, in collaborazione con il progetto Parco del Locarnese, Teatro dei Fauni, Teatro Zigoia, Zona Sun, Juan Pino, Pippo Gianoni attraverso musica, teatro ed interventi di divulgazione scientifica fanno riflettere il pubblico su come sentono e come comunicano gli alberi. Il musicista Tommaso "Siddh" Mainardi (ZonaSun) racconterà come sente gli alberi da ipovedente e si potrà anche danzare cullati dal vento sui ritmi reggae di alcuni suoi brani in versione acustica.
Dalle 9.00 alle 10.30 su iscrizione Passeggiata sensoriale da Cresmino ad Auressio sulla strada vecchia nel bosco, per persone vedenti, cieche e ipovedenti con la guida dell’attore e regista Andrea Valdinocci. Max 25 partecipanti, possibilità di trasporto gratuito. Info e iscrizione entro il 9 ottobre: andrea@teatrozigoia.orgtel. 076 606 97 58.

Evento simile ma con variazioni site specific, si svolgerà anche domenica 15 ottobre al mattino (ore 10.30) alla Villa Argentina di Mendrisio con l’intervento tra gli altri anche della professoressa Graziella Zannone dell’Accademia di architettura di Mendrisio e nel pomeriggio (ore 16.00) alla Villa Saroli di Lugano con l’intervento anche di Christian Bettosini, caposezione Verde pubblico Città di Lugano.

Antenati con le radici: La villa e l'abete spagnolo

EVENTO SPECIALE: Nella serata di sabato alla Fondazione Monte Verità di Ascona il concerto del maestro, musicista tedesco noto in tutto il mondo Stephan Micus, che presenta il suo ultimo album Inland Sea. Nei suoi viaggi per il mondo, Micus studia con maestri musicisti locali, impara a suonare una quantità impressionante di strumenti, molti dei quali sconosciuti nel mondo occidentale e assimila svariate tecniche vocali. Sviluppa le possibilità musicali, che ritiene insite negli strumenti, nelle sue composizioni accosta strumenti di diverse provenienze. Ha all'attivo più di venti album (ECM) e si è esibito in centinaia di concerti in Europa, Asia e nelle Americhe (sab 14 ottobre, ore 20.30). www.stephanmicus.com

Stephan Micus
La storica compagnia di teatro ragazzi di Ravenna Drammatico Vegetale porta, in prima visione svizzera, all’Oratorio di Tenero, I racconti di Mamma Oca sulle musiche di Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel, con Elvira Mascanzoni e Giuseppe Viroli e la regia di Pietro Fenati (pubblico da 3 anni). Spettacolo poetico con attori figure e proiezioni, dove i disegni, ispirati ad illustrazioni d’inizio ‘900, prendono vita per raccontare de La bella addormentata, Pollicino, L’imperatrice delle pagode, La bella e la bestia, Il giardino fatato (dom 22 ottobre, ore 17.00). www.drammaticovegetale.com

I racconti di Mamma Oca, compagnia Drammatico vegetale

Sonorità e canti dalle isole della Guinea Bissau, in prima svizzera, nella Chiesa San Quirico di Minusio Rivapiana per il concerto del compositore e polistrumentista Mû Mbana, voce e chitarra, che vive tra Bissau e Barcellona e qui si esibisce in duo con il violoncellista russo Sasha Agranov. Mû Mbana ha contribuito a diffondere in tutto il mondo le sfumature e i sapori della sua isola di Bolama in Guinea-Bissau, è cresciuto con le influenze delle voci femminili e della musica religiosa del Brame e dei popoli Bidjugu. Ha pubblicato 10 album e si è esibito in Europa, Africa ed America (dom 29 ottobre, ore 17.00). www.mu-mbana.com

FORMAZIONE In mattinata (ore 9-13) a Locarno presso l’Atelier Teatro dei Fauni Mû Mbana trasmette il suo sapere in un eccezionale workshop sui Canti tradizionali della Guinea-Bissau, con canti in gruppo e improvvisazioni collettive. Prezzo Fr 85.- / € 80 (partecipanti biglietto ridotto al concerto). Info e iscrizione contact@organicoscenaartistica.ch / tel. 0041 (0) 79 331 35 56.

MÛ & SASHA

All’Osteria la Fabbrica di Losone due concerti di gruppi emergenti in novembre, dal Klezmer al Jazz. Il quintetto della Gigul Band propone Balkan Klezmer Gypsy: esecuzioni raffinate, melodie inebrianti con brani in cui è difficile non mettersi a danzare (ven 3 novembre, ore 20.30).
FB: @gilgulband
Il giovane duo vocale B-Chord di Lorenzo Sansoni e Francesco Nasone naviga tra jazz e improvvisazione e attraversa la musica con leggerezza e creatività, dimostrando che anche con la voce sola, si possono creare veri e propri universi sonori (gio 9 novembre, ore 20.30). 
FB:@vocaljazzduobchord

B Chord con Lorenzo Sansoni e Francesco Nasone
Essere o non essere madre? Questo è l’interrogativo al centro del quale ruota lo spettacolo al suo debutto all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno MamiMood: per mano, sulla soglia di Caesura Teatro e Teatro Zigoia di e con Sabrina Carletti e Lianca Pandolfini. Due donne si raccontano, ricordano, immaginano, proiettano momenti dal passato e dal futuro con ironia e delicatezza. La voce poetica di Sylvia Plath guida i loro passi, accompagna le loro storie. Dopo lo spettacolo il pubblico e gli artisti si ritrovano per un momento conviviale, in cui scambiarsi idee opinioni riflessioni nel Faunaperò curato da Agnese Zgraggen
(dom 12 novembre, ore 17.00). www.caesura.it / www.teatrozigoia.org

MamiMood: per mano, sulla soglia
di e con Sabrina Carletti e Lianca Pandolfini
La poetica favola de “Il lago dei cigni” e le note dell’omonima partitura musicale di Čajkovskij sono trasposte dalla compagnia veneta Theama Teatro, tra fiaba, danza e musical, nello spettacolo di teatro ragazzi Odette e il lago dei cigni (pubblico da 5 anni, in prima svizzera) con Anna Farinello, Alessandra Niero, Matteo Zandonà, Ilaria Pravato. Per un sortilegio la fanciulla Odette di giorno prende le sembianza di cigno, ma gli incontri che fa nel bosco con altre creature la fanno riflettere e prendere coscienza delle sue potenzialità (Muralto Sala Congressi, dom 19 novembre ore 17.00). www.theama.it

Odette e il lago dei cigni
Theama Teatro / foto di Fabio Mattiolo
Per chiudere in bellezza l’anno, è ormai tradizione festeggiare all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno con una festa con spettacolo e FaunaMerenda. Quest’anno ci fa gli auguri La strega Cioccolata (pubblico dai 4 anni) del Teatro dei Fauni di e con Santuzza Oberholzer, composizione musica dal vivo Giordano Bisi, regia Andrea Valdinocci. Si sogna ad occhi aperti e ci si diverte nel magico mondo della streghetta Cioccolata, ansiosa di avere anche lei le ali delle fate, ma per ottenerle dovrà naturalmente superare delle difficili prove magiche (ven 29 dicembre, ore 15.00). www.teatro-fauni.ch

La strega Cioccolata
compagnia Teatro dei Fauni
Per info: OSA! Organico scena artistica contact@organicoscenaartistica.ch
tel. 079 331 35 56
Programma completo su www.organicoscenaartistica.ch

Prenotazioni: tel. 076 280 96 90 / e-mail: ticket@organicoscenaartistica.ch

di Cristina Radi

mercoledì 20 settembre 2017

Il Cinema de Los Amigos torna con 6 film fino a dicembre

Il cinema di Los Amigos de la lengua española torna sullo schermo del Cinema Otello di Ascona dal 28 settembre fino al 7 dicembre con sei lungometraggi di registi spagnoli e latino-americani, (Cuba, Argentina, Colombia), che danno la possibilità di apprezzare modalità di narrazione cinematografiche differenti tra loro, ma unite dal desiderio di comunicare al pubblico il piacere dello spettacolo, anche quando le vicende portate sullo schermo non sono di solo intrattenimento.

il regista Carlos Iglesias
Sono lungometraggi che in generale trattano di problemi della società odierna o di personaggi pubblici. Il cartellone inizia con España, lungometraggio drammatico di Carlos Iglesias che mette a confronto due esponenti politici spagnoli durante la guerra civile. Il film verrà proiettato alla presenza del regista conosciuto a Locarno per “Un Franco 14 Pesetas”.

I film vengono proiettati con sottotitoli in francese o tedesco alle ore 18.30 secondo il calendario che si può consultare sui seguenti indirizzi:
LOS A M I G O S D E L A L E N G U A E S P A Ñ O L A (www.amigosweb.ch
ASOCIACIÓN ESPAÑOLA DEL TICINO (www.espati.ch). 

I lungometraggi di Los Amigos sono destinati ai parlanti lo spagnolo, ma anche agli studenti e ai cultori della lingua di Cervantes.

domenica 10 settembre 2017

La danza padrona della città: a Ravenna Ammutinamenti fino al 19 settembre 17

Dal 9 al 19 settembre 2017 la giovane danza ritorna ad essere la protagonista della XIX edizione di Ammutinamenti-festival di danza urbana e d’autore, a cura dell’Associazione CANTIERI, con la direzione artistica di Monica Francia e Selina Bassini.
Ammutinamenti è ideato e guidato da CANTIERI, una realtà culturale che promuove la danza come strumento di ricerca artistica, politica e sociale. Il Festival, come da tradizione, promuove la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ponendo fra i suoi obiettivi anche la promozione e la formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà di ricerca più sperimentali a livello nazionale.

10 minballetti - Collettivo cinetico
Altri Paesaggi è il tema di Ammutinamenti 2017 in cui la danza diventa il dispositivo per raccontare gli altri paesaggi della contemporaneità; si fa strumento della crisi, intesa come krisis, cioè momento del giudizio e della scelta. Si fa strumento anche del dubbio, vissuto come occasione di trasformazione e esperienza diversa dello spazio della nostra esistenza. La città diventa allora scena per azioni performative che colonizzano, come erbe pioniere, i luoghi; ne mutano radicalmente la fenomenologia, esponendoli a diversi punti di vista, a differenti pratiche umane, affettive, sociali e culturali. Ammutinamenti quest’anno apre la strada a micro-utopie realizzabili attraverso il corpo, l’azione e la parola. Non fornisce soluzioni, ma ipotesi concrete di altri paesaggi/passaggi possibili per la nostra esistenza.
Sono protagonisti di Ammutinamenti più di 40 giovani danzatori e coreografi, tra artisti emergenti e artisti già affermati sulla scena nazionale ed internazionale.

Dei crinali, Manfredi Perego, foto fantuzzi
Il cuore pulsante del Festival è da sempre la Vetrina della giovane danza d’autore® (15-17 settembre). Protagonisti giovani autori e compagnie emergenti, selezionati dai più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte della rete Anticorpi XL. Dal 2007 la Vetrina della Giovane Danza d’Autore è la prima azione del Network Anticorpi XL, la rete dedicata alla giovane danza d’autore, che attualmente coinvolge 35 operatori di 15 regioni italiane. La Vetrina della Giovane Danza D’Autore ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori, che si sono via via affermati sulla scena. La sua funzione è oggi più che mai essenziale e non potrà che crescere con la stessa ostinazione e vitalità mostrate in questi primi venti anni.
Partecipano alla Vetrina: Isabella Giustina (Friuli Venezia Giulia), Mattia Russo, Antonio De Rosa, Umberto Ciceri - Kor’sia (Campania), Antonio Bissiri - Prendashanseaux (Sardegna), Diego Tortelli (Lombardia), Luna Cenere (Campania), Olimpia Fortuni (Emilia-Romagna), Matteo Marfoglia (Marche), Sara Sguotti, Nicola Simone Cisternino - Sa.Ni. (Toscana), Simone Zambelli (Lazio), Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi (Lazio), Francesco Colaleo, Maxime Freixas - MF (Campania), Angelo Petracca (Puglia), Camilla Monga (Veneto), Siro Guglielmi (Veneto).
Gli spettacoli della Vetrina sono ospitati in luoghi storici ed inediti della città come la Biblioteca Classense, Piazza del Popolo e alle Artificerie Almagià.

Tra gli eventi in programma, giovani coreografi della danza contemporanea e già affermati sulla scena nazionale e internazionale come: Hector Plaza, Daniele Albanese, Alessandro Carboni, Collettivo Cinetico, Manfredi Perego, gruppo nanou e Nicola Galli.
La compagnia spagnola Hector Plaza è in scena con l’emozionante e coinvolgente performance del titolo Ehiza, che racconta la lotta di potere, una costante persecuzione tra preda e predatore e continuo cambio di ruoli e di interazioni tra due corpi (9 settembre, ore 18 Piazza San Francesco).
Daniele Albanese è presente al festival con lo spettacolo Von, in anteprima nazionale, una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze che agiscono sui corpi e sullo spazio in una coreografia di movimento, luce e suono (9 settembre, ore 22 Artificerie Almagià).
Il coreografo Alessandro Carboni presenta la performance As if we were dust, una sorta di lungo processo di manipolazione e riposizionamento di mattoni nello spazio: questi, elementi modulari che compongono una struttura ortogonale a griglia simile a quella di una città, vengono riorganizzati, prima in sequenze seriali e ordinate, poi in sequenze caotiche e disordinate. Alessandro Carboni, artista interdisciplinare, focalizza le sue ricerche e pratiche nell'esplorazione delle relazioni tra corpo, spazio urbano e cartografia attraverso le arti visive e la performance (10 settembre, ore 18 Ex Tiro a segno-ritrovo ore 17.30 presso Darsena Pop Up per noleggio delle biciclette).

gruppo nanou, alphabeth, foto di Daniele Casadio
Collettivo Cinetico è in scena con 10 Miniballetti, regia, coreografia e danza della talentuosa Francesca Pennini. Un’antologia di danze in bilico tra geometria e turbinio dove l’elemento aereo è paradigma di riflessione sui confini del controllo. Correnti e bufere, ventilatori e droni, uccelli e grand-jetè diventano allegorie sul legame tra coreografia e danza in un’indagine che rimbalza tra la ripetibilità del gesto e l’improvvisazione, tra la scrittura e l’interpretazione (12 settembre, ore 21.30 Artificerie Almagià).
Il coreografo Manfredi Perego / Tir Danza presenta due lavori: Dei Crinali e Horizon Young. Dei Crinali, originale performance che narra di un paesaggio che porta alla sospensione, alla ricaduta, al tentativo perenne di mutare, senza porre la parola “fine” alla sua esplorazione. Manfredi Perego, formatosi nell'ambito delle arti marziali e della danza contemporanea, nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson. A seguire Horizon Young l'esito finale del laboratorio coreografico realizzato con alcune talentuose allieve provenienti dalle scuole di danza di Ravenna e Lugo (13 settembre, ore 21.30, Artificerie Almagià).
La compagnia gruppo nanou presenta Alphabet – il corpo e lo spazio. Dialogo sullo spazio tra danzatori, architetti, grafici e curatori di mostre. L’obiettivo è generare spazi e relazioni spaziali per i danzatori della compagnia insieme agli invitati nell’idea di verificare le scelte e gli esperimenti attraverso un’apertura pubblica in luoghi non teatrali, rimettendo in discussione il formato di fruizione frontale dell’opera coreografica (apertura pubblica del progetto 17 settembre ore 16.00 e in replica ore 16.45, Ardis Hall).
Il coreografo e danzatore Nicola Galli è in scena con la performance site specific Rosso Marte e a seguire dj set a cura di Spoon (10 settembre. dalle ore 20.30 all’interno del Magazzeno Art Gallery).
In cartellone, come di consueto, Prove d’autore XL esito finale della residenza d’autore promossa dal Network Anticorpi XL, condotta dal coreografo Davide Valrosso, realizzato con il Balletto di Roma- Corso triennale professionale di danza contemporanea. La performance dal titolo We Are Not Alone, rappresenta una micro-comunità di danzatori che inizia a preparare il proprio corpo producendo calore, irradiandolo fino agli strati più esterni. Un’esperienza sul processo di rinascita che si trasmette nello spazio, l’incontro dall’io all’altro, dall’individuale all’universale (15 settembre ore 15.30, in replica ore 16.30, Artificerie Almagià). Anche il coreografo Manfredi Perego/ Tir Danza presenta nell’ambito di Prove d’autore XL esito finale della residenza d’autore la performance Elegia del Vento con Balletto di Toscana Junior (17 settembre ore 14 e in replica ore 15, Artificerie Almagià).       

Ammutinamenti si conclude con Compito in piazza - dimostrazioni urbane dei laboratori CorpoGiochi a scuola con gli allievi delle scuole Primarie “Bartolotti”, “Balella”, “Muratori”, “Pasini” e “Cavina” e gli allievi della scuola Secondaria di primo Grado “Montanari” (19 settembre ore 10.30, Piazza San Francesco).

Attraversa il Festival per tutta la sua durata Nuove traiettorie, azione del Network Anticorpi XL, una Comunità artistica formata da coreografi emergenti agli esordi della propria ricerca che seguirà un programma fitto di incontri, confronti, allenamenti e visioni di spettacolo.

Info e prenotazioni
0544 251966 / 320 9552632
Facebook: Festival Ammutinamenti – Cantieridanza
Twitter: cantieridanza
Instagram: cantieridanza

di Cristina Radi



lunedì 4 settembre 2017

Qualche idea per i fine settimana di settembre e ottobre

Se avete ancora voglia di estate, di spettacoli e di musica, i sabati di settembre riservano qualche piacevole sorpresa. Segnalo due appuntamenti, che ho seguito personalmente e di cui posso quindi consigliarne caldamente la partecipazione, entrambi ad ingresso gratuito.

L'attrice Stefania Mariani

Al Monte Verità di Ascona I segni dei sogni:
dal 16 settembre all’8 ottobre ogni sabato e domenica (tranne il 23 sett.), alle ore 16.00 (prenotazione gradita). L’attrice Stefania Mariani (compagnia StagePhotography), in collaborazione con la Casa del Tè, ci racconta, passeggiando nel parco, in un percorso itinerante l’avvincente la storia del Monte Verità e del percorso che l’ha portato a diventare centro culturale e di accoglienza, noto ben oltre i confini nazionali. Monte Verità che invece poco più di un secolo fa era un ambiente bello dal punto di vista naturalistico, ma ancora molto simile a tanti altri luoghi della Svizzera. Ad inizio ‘900 un piccolo manipolo di sognatori idealisti si stabilisce dal Nord Europa sulla collina di Ascona, iniziando a coltivarla e lavorando duramente, per farne una comunità in cui regnino valori più genuini, più veri, da qui Monte Verità.
Il sogno viene portato avanti in particolare da due di loro, l’olandese Henri Oedenkoven e la sua compagna Ida Hofmann, che lo trasformano in luogo di cura e fucina di artisti, proponendo vita sana e dieta vegana ante litteram. Quando la proprietà passa al ricco Barone tedesco von der Heydt, diventa un luogo di accoglienza di lusso, senza però perdere la sua vocazione artistica e soprattutto il suo magnifico parco e sotto questa forma arriva poi al Cantone, ormai piuttosto simile a come lo conosciamo oggi.
informazioni e iscrizioni: info@monteverita.org / tel. 091 785 40 40


Visto che il 23 settembre non ci sarà rappresentazione al Monte Verità, un suggerimento anche per questo sabato pomeriggio: Le Corti incanto a Locarno (ore 14.00-18.30). Una manifestazione musicale sempre molto seguita a Locarno, sperando nel bel tempo, che unisce l’apprezzamento verso la buona musica con proposte particolari tra musica esotica ed antica, e l’avvicendarsi della scoperta di cortili e palazzi poco noti a luoghi come il cortile del Castello Visconteo, cuore della città. Quest’anno 4 gruppi si alternano in 5 luoghi in città vecchia.

Programma completo su www.cortincanto.ch / info@cortincanto.ch

Un'immagine delle Corti Incanto 2016


di Cristina Radi

lunedì 28 agosto 2017

La diversità come percorso al Festival di narrazione di Arzo 2017

Anche quest’anno mi sono concessa un sabato di spettacoli al festival di narrazione di Arzo, piccolo borgo di Mendrisio. Senza fare una scelta totalmente consapevole, ma seguendo più che altro istinto e gusto personale, ho segnato un percorso fra i temi della diversità.
Far sentire lo spettatore parte di una storia, anche molto lontana da lui, è la miglior dote del teatro di narrazione, fatto di nulla, di parole e nient’altro, che apre scenari e crea mondi. Forse per questo amo tanto il teatro di narrazione ben raccontato e i libri di narrativa ben scritti.
Degli spettacoli che ho visto, quindi, voglio segnalarne due in particolare, che hanno appunto la cifra del diverso e seppure sono molto differenti fra loro, sono legati dal senso del coinvolgimento. 

Bintou Ouattara in Kanu
Ho iniziato il mio pomeriggio con Kanu (amore in lingua bambarà), che mi ha proiettato nelle atmosfere e nelle storie africane alle sponde del Niger. Uno spettacolo per i bambini dai 6 anni, ma davvero godibile per tutti. Nel Mali si dice Là dove ci si ama, non scende mai la sera: è l’incipit dello spettacolo. Un ampio vestito bianco è l’unica scenografia, indossato dalla splendida Bintou Ouattara, che racconta, canta e danza insieme a Daouda Diabate, che canta e suona strumenti tipici africani e Kadi Coulibaly, anche lei cantante e danzatrice. La storia è semplice e si fa pretesto e tela per tessere con perizia l’arazzo di un mondo fatto di leggende a contatto con la natura, dove ogni animale e ogni pianta trae la sua origine da un racconto, tramandato da innumerevoli generazioni. Bintou Ouattara è anche lei una forza della natura, dalla mimica facciale e dalla presenza scenica notevole, da sola riempie tutto il palco, raccontando e interpretando tutti i personaggi. Intermezzi di balli, canti e lingua volutamente incomprensibile, ma in fondo comprensibilissima a tutto il pubblico che infatti ride senza capire le parole, sono i nodi di questo arazzo che ci restituisce l’immagine di un’Africa festosa e variopinta, che forse esiste ormai solo nelle storie.

Aleksandros Memetaj
Si ride, si soffre, si comprende e si condivide in Albania, casa mia di e con Aleksandros Memetaj, a piedi nudi sulla sua Albania. 
Qualche tempo fa avevo letto di un esperimento di immedesimazione fatto in Ticino, per far intuire ai bambini e ai ragazzi cosa provano i profughi che arrivano nei barconi, facendoli sistemare in navi immaginarie approntate nelle palestre e raccontando loro le avversità di un viaggio senza ritorno, dagli innumerevoli rischi.
Bene, Aleksandros in poco più di un’ora fa un’operazione molto simile con il suo pubblico, raccontando del viaggio dall’Albania in Italia, dei suoi genitori e suo, bimbo di 5 mesi. Della difficoltà di inserirsi in un piccolo paese del Nord Est italiano, che li accetta senza entusiasmo solo per necessità di forza lavoro; del sentirsi sempre in mezzo, fra due lingue e due culture, come in mezzo all’Adriatico fra Brindisi e Valona, con l’Adriatico che divide e unisce. I toni sono per lo più drammatici, ma mai tragici anzi si ride anche molto, soprattutto quando Memetaj con ironia, fa il verso di alcuni veneti rozzi e ottusi o di altri invece gentili, come il pizzaiolo Alfredo che insegna a fare la pizza a suo padre appena arrivato in Italia, spiegando che va “accompagnata” in forno. E non risparmia neppure la caricatura di alcuni tipici uomini albanesi, anch’essi comici nella loro semplicità. La drammaturgia dello spettacolo in una commistione di italiano, albanese e veneto alternando toni diversi, crea in chi segue stati d’animo differenti, portando ad un coinvolgimento vero dello spettatore. Come un violino ben accordato, Aleksandros in quest’ora di spettacolo suona tutte le note del suo testo con maestria e bravura interpretativa, fino a condurci passo dopo passo al pathos del finale che ascoltiamo con il fiato sospeso, ma senz’altro tifando per il lieto fine. 


Interessante anche la mostra Omocausto, allestita a Corte Camaleonte e realizzata dall'ArciGay Italia con la collaborazione del professor Giovanni Dall'Orto. I pannelli esplicativi raccontano di un eccidio passato sotto silenzio per troppi decenni: quello degli omosessuali sterminati nei campi di concentramento nazisti, a causa della loro diversità e silenziato anche dopo, per un senso di vergogna dei sopravvissuti. Un bell’omaggio di Arzo per la diffusione e la conoscenza di una verità nascosta troppo a lungo.

Una finestra di Arzo



di Cristina Radi

martedì 22 agosto 2017

Festival internazionale di narrazione di Arzo, 18° edizione dal 24 al 27 agosto

L’apertura in piazza della 18° edizione del Festival di narrazione di Arzo, giovedì 24 agosto ore 21.30 è affidata all'attore autore e regista pugliese Oscar De Summa, che presenta La sorella di Gesucristo, ultimo capitolo della sua Trilogia della provincia, un progetto di forte componente autobiografica, in cui porta in scena alcune realtà del Sud Italia degli anni Ottanta. Alla corte dell’Aglio sabato sera il secondo capitolo dal titolo Stasera sono in vena e in un incontro con il pubblico alla Corte dei Miracoli nel pomeriggio di sabato.

Lucia Marinsalta in 5 cm-d-aria© foto di Laila Pozzo.
Protagonista della serata di venerdì 25 sarà Saverio La Ruina, ospite dalla corte dei Miracoli alle 18.30 per parlare dello spettacolo che presenta in piazza alle 21.30: Masculu e Fìammina. Attraverso la lunga confessione di Peppino alla madre morta, La Ruina restituisce voce a tutti coloro che sono costretti dall’intolleranza a vivere segretamente il proprio amore, sopportando nella solitudine e nel silenzio la violenza e la discriminazione della quale sono ancora vittime gli omosessuali. Al tema è dedicata anche un’esposizione sull’Omocausto che sarà aperta al pubblico da venerdì alle 18.00 e per tutta la durata del Festival. I tre appuntamenti sono sostenuti dal PIC (Programma di integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzione della Repubblica e Cantone Ticino).

Tra sabato e domenica da segnalare la presenza di due giovanissimi attori: Lucia Marinsalta che ricostruisce in 5 centimetri d’aria, la tragica vicenda del rapimento di Cristina Mazzotti e l’epoca nera dei sequestri di persona ad opera della criminalità organizzata e Aleksandros Memetaj che nel suo Albania casa mia racconta il suo sbarco a Brindisi nel 1991 e la sua infanzia nel veneto, caratterizzata dal pregiudizio e dalla xenofobia. Anche Aleksandros Memetaj sarà ospite alle corte dei Miracoli domenica pomeriggio, in un incontro con Marco Mona, presidente dell’Associazione Festival di narrazione, per confrontarsi su un tema di grande attualità.
Quarto incontro alla corte dei Miracoli, domenica pomeriggio è quello con Murubutu, il rapper emiliano che sabato sera alle 23.00 animerà la piazza con i suoi rap-conti: nel concerto L’uomo che viaggiava nel vento narrazione e musica rap si mescolano per portare anche ai più giovani storie e tematiche sociali e culturali, che spesso diventano stimolo per riflessioni e approfondimenti.
Ai bambini e dei ragazzi sono dedicati alcuni spettacoli dei pomeriggi di sabato e domenica.

Bintou Ouattari
Tra gli ospiti, Roberto Anglisani, che accompagna il Festival di Arzo fin dalla sua nascita e che quest’anno festeggia i suoi quarant’anni di carriera artistica, proponendo alcuni dei suoi cavalli di battaglia: L’avventura di Nino e Il sognatore, ispirato a L’inventore di sogni di Ian McEwan in replica anche domenica mattina alle 11.00 alla Corte dell’Aglio. Anglisani sarà presente al Festival anche con la sua ultima produzione per adulti, Giobbe. Storia di un uomo semplice, adattamento del romanzo di Joseph Roth e incontrerà il pubblico alla Corte Don Rodrigo per raccontare la sua lunga storia di raccontatore di storie.
Paura e coraggio, diversità e bellezza: temi anche delle proposte per i più piccoli nella convinzione che la narrazione è un’esperienza di crescita da condividere. Accanto a compagnie già note al pubblico di Arzo, come il Teatro Principio Attivo di Lecce, il Teatro del Piccione di Genova e i Confabula, molte nuove proposte: Azzurra e Sole, della compagnia Onda Teatro, Kanu - amore in lingua bambarà della compagnia Piccoli Idilli e I brutti anatroccoli della Compagnia Stilema di Torino.


di Cristina Radi

venerdì 11 agosto 2017

Il Minotauro-nel labirinto al passo della Futa (fino al 20 agosto), Archivio Zeta

Fino al 20 agosto 2017 (ore 18.00) va in scena lo spettacolo il Minotauro-nel labirinto di Julio Cortázar, nuovo e atteso lavoro della Compagnia Archivio Zeta, diretta da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, in scena con Ciro Masella e con Antonia e Elio Guidotti, Francesco Fedele, Carolina Giudice, Andrea Sangiovanni e la partitura sonora di Patrizio Barontini, che debutta, come da tradizione, nel Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa. E mai come in questa occasione il luogo è parte integrante e cuore pulsante di questo spettacolo tratto da Los Reyes dello scrittore argentino Julio Cortázar, autore straordinario che ha ispirato, con le sue opere, anche il cinema di Antonioni e Jean Luc Godard.



Così lo spettacolo nelle parole di Archivio Zeta: Dal primo momento, appena entrati nel Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa ormai 14 anni fa, questo abbiamo pensato di quel luogo: un enorme labirinto della memoria, nel quale perdersi, lasciarsi fagocitare dalla sua spirale di pietra, lanciare lo sguardo lungo le file interminabili di tombe e posarlo a volo d’aquila sulle colline circostanti, sul lago di Bilancino. Non un comune cimitero, non un luogo di retorica della Memoria, ma un luogo altro, dove si percepisce la differenza tra la vita e la morte, nel quale si possono raccontare i miti e le storie umane per vederne esplodere i significati, dove la nostra voce e la nostra presenza fanno eco e imprimono nello spazio le lacerazioni e il dolore di cui trabocca. Qui abita il nostro Minotauro. Ma finché non ci siamo imbattuti nel testo di Julio Cortázar, Los Reyes, non avevamo ancora il materiale giusto. Cortázar, signore dei giochi letterari, ci ha appassionato perché lavora sul conflitto fra la razionalità e la regolarità del quotidiano e l’irruzione dell’inconcepibile con la sua prosa poetica tutta forzata sul registro del sublime, confrontandosi con un mitologema antichissimo fondamentale. I racconti pur meravigliosi di Borges e Dürrenmatt non erano sufficienti all’azione teatrale. Il punto fondamentale sta nel ribaltamento totale del punto di vista. Dov’è il labirinto? Chi è il mostro chiuso nel labirinto? Chi è il Minotauro? La creazione del mostro, la persecuzione del mostro, la necessità del potere di avere un mostro per sfamare il Demone del popolo.


La Compagnia Archivio Zeta, fondata da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni nel 1999, bolognese d’adozione, sì è distinta per il vivo interesse verso una ricerca che affonda nella memoria umana e nell’archivio, nello scandaglio di archetipi e della psiche umana. Dopo aver affrontato la drammaturgia classica (Omero, Aristofane, Euripide, Eschilo, Sofocle), e Pier Paolo Pasolini (con Pilade/Pasolini), la compagnia, continuando a portare avanti l’idea che il futuro abbia un “cuore antico”, ha scelto, con l’ultima produzione Macbeth essere (e) tempo, di rendere omaggio a Shakespeare. Archivio Zeta nel 2014 ha vinto il Premio Rete Critica per la miglior progettualità.



ingressi: biglietto intero 20€ ridotto 10€ (sotto i 25 anni)

bambini (sotto gli otto anni) gratuito

prenotazione obbligatoria 334 9553640 - www.archiviozeta.eu

mercoledì 2 agosto 2017

Torna a Gradara il Festival che fa sognare i bambini: The Magic Castle (Gradara, 4-9 agosto 2017)

Dal 4 al 9 agosto 2017 torna per la sua IV edizione The Magic Castle Gradara, con un programma ricco di novità dal respiro internazionale. The Magic Castle Gradara prende vita nella splendida cornice del rinomato borgo marchigiano: il cartellone dell’evento vedrà susseguirsi tra le vie e le piazze di Gradara tanti artisti provenienti da tutto il mondo.


L’incantevole borgo si trasformerà in un mondo favoloso dove incontrare fantastiche creature e personaggi di un mondo incantato: spettacoli e concerti dal vivo, artisti di strada e di teatrodanza, performers, funamboli, maghi e artisti circensi, ogni giorno accoglieranno ed incanteranno i bimbi e le loro famiglie trasformando Gradara, per sei indimenticabili giornate, in un “racconto” ricco di emozioni dal tardo pomeriggio fino a mezzanotte.



Programma 2017: tra i tanti appuntamenti speciali di quest’anno sono da segnalare, per la prima volta a The Magic Castle Gradara, i fantastici Funamboli di Slackline Bologna, le emozioni da film che si potranno vivere con The Green Show e i Leoni Danzanti di Italy Lion And Dragon Dance. Grande ritorno dei giganteschi Draghi degli olandesi Close Act, ormai parte integrante di questo magico appuntamento estivo, le “creature bioluminescenti” di eVolution Dance Theater, senza dimenticare gli enormi Insetti di M.R. Image Theater.

SERVIZI:

L’organizzazione dell’evento offre anche un comodo servizio di “Baby Corner” per cambio pannolini, deposito passeggini e noleggio marsupi, in collaborazione con Mammamamma di Cattolica www.mammamamma.it



INFORMAZIONI:

Biglietteria: aperta tutti i giorni dell’evento dalle ore 15.00. Il biglietto di ingresso costa 12 euro, ridotto per bambini dai 6 ai 12 anni 3 euro, gratuito per i bambini fino ai 5 anni.

Orari: gli spettacoli avranno inizio tutti i giorni a partire dalle ore 17.30.
I biglietti di ingresso si possono acquistare anche online sul sito www.liveticket.it/themagiccastle

Il programma dettagliato su www.themagiccastlegradara.it

Info: Proloco Gradara

tel.0541 964115 | info@gradara.org

www.themagiccastlegradara.it

www.facebook.com/TheMagicCastleGradara
www.instagram.com/themagiccastlegradara


di Cristina Radi