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lunedì 2 novembre 2015

Gianluca Costantini al Festival dei diritti umani di Lugano

Babysitter prenotata, macchina sotto il diluvio, destinazione Lugano alla vernice della mostra di Gianluca Costantini, conoscenza di vecchia data nonché apprezzatissimo artista ravennate.





Ho lavorato con Gianluca ed Elettra Stamboulis dell'Associazione Mirada di Ravenna in tante occasioni e devo ringraziarli per avermi fatto conoscere quando non erano ancora conosciuti ai più, artisti della grafic novel del calibro di Joe Sacco e Marjan Satrapi. In questi anni ho sempre apprezzato molto il tratto di Gianluca e il valore politico e pubblico del suo disegno, che oltre ad essere artisticamente di altissimo livello, costringe chi guarda ad una riflessione più ampia. Osservando il suo lavoro ci si sente in una community globale, dove quello che succede dall'altra parte del mondo, non mi è estraneo, anch'io ne sono parte.

Gianluca Costantini al vernissage della sua mostra luganese 
La mostra di Lugano che ha aperto il Festival dei diritti umani era una piccola ma significativa antologica del lavoro di Costantini. Belle come sempre le sue donne arabe e sempre delicati ma allo stesso tempo molto forti, i disegni sulle vittime innocenti delle guerre come "This shoe was not red": una scarpina da bimba macchiata di rosso sospesa su una mano, contesto Gaza.

Le sue tavole riescono ad aprire dei mondi con pochi e veloci tratti.

di Cristina Radi


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